Svolte Nel Tempo. Guido Pagliarino
a rastrellare i campi e i boschetti della zona e poi, edificio per edificio, anche Vergiateâ.
ââ¦e il Moretti? Andrà in giro a parlare?â
âNo, Duce: il Palumbo lâha trattenuto con la scusa châera necessario collaborasse alla stesura dâun verbale. Su suo ordine, non impartito ovviamente davanti al Moretti, un appuntato, con l'agrario seduto davanti, sâè messo con studiata lentezza a battere a macchina, domandando, scrivendo, correggendo eccetera. Intanto il maresciallo avvisava le altre forze di Polizia e la Milizia e ordinava al suo vice, un certo brigadiere Aldo Pelassa, di recarsi sul luogo per bloccare il traffico e piantonare il mezzo; quindi il maresciallo chiedeva ulteriori disposizioni ai superiori. Costoro, prima di rispondere hanno avvertito me, data la delicatezza della situazione, e io ho trasmesso direttamente al maresciallo lâordine di far condurre il testimone nella caserma Berta della Milizia, con la scusa dâun approfondimento dâindagini, perché vi venisse ben ammaestrato su cosa dire. Mi ha telefonato poco fa il primo seniore8 Ilario Trevisan, comandante della coorte9, che il Moretti è giunto e sta aspettando nella saletta colloqui presso il corpo di guardia. Ora, Duce, attendo io i vostri diretti, precisi ordini in merito, per trasmetterli al Trevisanâ.
âHmm⦠quel Moretti, mi hai detto, è un fascista della prima ora e bisogna tenerne conto⦠ma se parla in giro, almeno per il momento⦠Mah! senti, Bocchini, fate così: lasciatelo libero, ma solo dopo che avremo diffuso le notizie che ci convengono: fai comunicare da radio e giornali, tramite la solita Stefani, châè precipitato un meteorite dal cielo; e intanto, indottrinate in proposito il Morettiâ.
La Stefani era lâagenzia di stampa ufficiale del regime incaricata di fornire ai mezzi di comunicazione le notizie volute nelle forme più convenienti, e di controllarne minuziosamente la diffusione, nonché dâordinare il blocco di qualsiasi informazione sgradita che, malauguratamente, avesse iniziato a circolare. La dirigeva il giornalista fascista Manlio Moranti, nato nelle stesse terre di Mussolini, a Forlì.
âAgli ordini, Duceâ, aveva risposto Bocchini.
âAdesso dimmi del pilota dellâaeromobileâ.
âAllâinterno câerano tre persone, nessuna era viva: due cadaveri di uomini e uno di donna, tutti in abiti leggeri che saranno analizzati non appena possibile dai chimici: avevano mocassini ai piedi e, addosso, camiciotti e pantaloni, anche la donna, vesti come quelle che sâindossano in vacanza al mare, a volte pure le signore più moderneâ¦â
ââ¦femmine sfrontateâ.
âSì, Duce. Non si tratta dâuna divisa, perché i colori di quei vestiti sono i più vari, uno dei morti era abbigliato tutto in nero, gli altri due rispettivamente con camiciotto verdino e pantaloni celesti, la donna, e giallo e grigio, lâuomoâ.
âAvranno voluto andare al mare subito dopoâ, aveva scherzato Mussolini per scrollarsi l'irrequietezza che lâaveva preso.
Il capo dellâOVRA non lâaveva proprio capita: âDuce, è possibile che su quel mezzo i motori generino un gran caldo e alloraâ¦â
ââ¦ma che bella scoperta, Bocchini!â
âS...scusate Duce, non avevo capitâ¦â
ââ¦e va bene, torniamo seri: per me, quei tre sono spie, non semplici collaudatori. Peccato che siano morti e i tuoi uomini non possano interrogarli come si deve, sempre che non ce ne siano altri in vita, ben inteso: non pensi che qualcuno potrebbe essere uscito dal velivolo ed essersi imboscato?â
âDuce, sul momento câera stato da parte nostra lo stesso sospetto e pure forte, dato che i posti a sedere su quel disco aereo sono quattro; si può però pensare, ormai, che non ci siano superstiti, poiché tutta la zona e pure la località di Vergiate sono state rastrellate dalla Milizia: sâè ritenuto che uno dei sedili non fosse stato occupatoâ.
âHmm⦠sì, è verosimile. A parte questo, Bocchini, ti dico che la presenza femminile nellâaeromobile mâappare un poâ strana, anche se, nel mondo, non mancano del tutto piloti dâaereo donne, figure peraltro eccezionalissimeâ â a Mussolini piacevano molto i superlativi, meglio se eccessivi â âcome quellâaviatrice americana di cui mâavevi riferito tu a suo tempo, quella che lâanno scorso aveva trasvolato da sola lâAtlantico⦠come si chiama?â
âAmelia Earhart 10 â.
âAh, sì; e⦠non si tratterà mica di lei?â
âStiamo controllando, Duce. Comunque, vi avviso tra parentesi che, da pochissimo, abbiamo pure noi unâeroica pilota femmina, la ventiduenne marchesina Carina Negrone che, per puro caso proprio questa mattina, ha conquistato il brevetto di pilotaggio a Genova, decollando con un idrovolante Caproncino dal mare sottostante la Lanternaâ.
âBravo Bocchini! Bella notizia per la propaganda! La donna è di provata fede fascista, no?â
âUna patriota, Duce, e lâha istruita un pilota militare in congedo, un eroe della Grande Guerra: lâindustriale genovese Giorgio Parodiâ.
âConosco, conosco. Benissimo: intanto ti ordino che si faccia pubblicità tramite la Stefani sul fatto dellâarditissima aviatrice italiana: la notizia contribuirà a distrarre i giornali da quellâaeromobile sconosciuto, ché il fatto non favorirebbe di certo lâimmagine della nostra aviazione. Parallelamente blocchiamo la notizia del disco sparando la frottola del bolide celeste. Fino a oggi la nostra Aeronautica è stata la primissima al mondo e il mondo deve continuare a pensarlo. Mille chilometri allâora! Roba da romanzi alla Giulio Verne! Dobbiamo arrivarci anche noi, eh?â
âCertamente, Duceâ, aveva assicurato Bocchini, anche se con la produzione aeronautica egli aveva a che fare come il salame con le fragole alla chantilly .
âSe non me lâavessi detto tu non lo crederei; mille chilometri allâora: formidabile; ma tornando alla donna morta: la sua presenza nel velivolo corrobora quanto ho detto primaâ.
â?â
ââ¦ma sì, che si tratta di spionaggio! La donna, in quanto tale, non poteva essere una militare, semmai unâinterprete, o qualcosa del genere, dâun servizio segretoâ.
âSì Duce. Indagherò. Intanto, se permettete, continuo a riferirviâ.
âProcediâ.
âCon altrettante ambulanze, le tre salme son state ricoverate nella camera mortuaria dellâOspedale Militare di Milano, dove vengono piantonate in attesa dâautopsia. Sono giunti nello stesso tempo sul luogo dellâimpatto speciali autocarri e gru mobili dellâAeronautica, tutti con grosse gomme chiodate o cingoli per terreni non asfaltati, e si è riusciti a caricare il mezzo e a liberare la zona dallâingombrante presenza, ovviamente dopo aver vietato il traffico su tutto il percorso, ché il disco occupa quasi l'intera larghezza dello stradoneâ.
âDanni alle colture locali?â
âEh, sì, Duce, tra cingoli e gomme chiodate, e considerando che fino alla strada asfaltata câè solo il viottolo in terra, i campi ai due lati del medesimo hanno avuto notevoli danniâ.
âRisarciremo i proprietari. Ne avvertirò il prefetto