Un Natale Difficile. Amanda Mariel

Un  Natale Difficile - Amanda Mariel


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suo posto. Si sentì confuso. Perché il maggiordomo era sembrato così offeso, quando lui aveva fatto cenno alla sua amicizia con la padrona? Forse Cristiana aveva saputo che lui non era a Londra, bensì a pochi passi da lei. Possibile che avesse frainteso i sentimenti della donna e l’avesse lasciata con il cuore spezzato?

      Ma no. Cristiana gli era sembrata ancora più contraria di lui ad una relazione impegnativa! Quando lui se n’era andato non si era opposta, e non aveva fatto nulla per tenerlo legato a sé. Volevano entrambi divertirsi un po’, e basta. L’unica spiegazione era che Cristiana si fosse rifatta una vita, com’era accaduto a molte delle sue amanti. Meglio quindi metterci una pietra sopra e andare alla ricerca di un’altra avvenente signora.

      Si recò in città e si diresse verso la Taverna LA SPADA e LA ROSA BIANCA , dove poteva affogare i suoi guai. Si sedette nell’angolo in fondo, per dare meno nell’occhio: comunque la taverna, che era anche locanda, era il luogo ideale per alcool e divertimenti. E, soprattutto, sua zio non avrebbe mai pensato di andarlo a cercare lì.

      Dopo un po’, una ragazza ben tornita si strusciò verso il suo tavolo. Adam l’accolse con gioia sulle sue ginocchia e le offrì del whiskey. Al secondo bicchiere, un certo languorino gli salì su dal ventre, così sussurrò all’orecchio della donna:

      “ Che ne diresti di andarcene di sopra?”

      Lei lo guardò, con aria concupiscente e furbetta: “ Perché no?” rispose ridendo. Lui la fece scendere dalle ginocchia e le mollò una bella pacca sul sedere. Poi si alzò, le cinse la vita con un braccio e insieme si diressero verso le scale che portavano al piano di sopra, passando intorno ai tavoli. Il brusio degli avventori fu coperto dalle urla degli avvinazzati, che cantavano canzoni da ubriachi, ma Adam non ci fece caso, concentrato com’era sul modo di inzuppare il biscotto.

      Si aggrappò forte al braccio della donna e iniziò salire i gradini, mentre la sbaciucchiava e la guardava con occhi lascivi. Ma, arrivato al piano, si fermò di colpo: una strana conversazione catturò il suo interesse.

       Mary mi ha detto che la bambina è di Lady Kendal!” stava dicendo una voce maschile lì accanto.

      Possibile? Cristiana aveva una figlia? Scosse il capo, temendo di essere troppo ubriaco, e si sforzò di ascoltare il seguito della conversazione.

      “ E chi è, questa Mary?” chiese un’altra voce maschile, più profonda.

      La ragazza con cui era in compagnia lo tirò per il braccio. “Dai, andiamo!” gli sussurrò.

      “Schhhh! “ la ammonì Adam, cercando di sforzarsi ancora di più per ascoltare quello che dicevano le voci. Si trattava di tangheri malvestiti, che confabulavano tra loro ai tavoli bassi. Uno era castano e muscoloso, l’altro magro e biondo. Chi erano? E perché stavano parlando della bambina, che gli importava?

      “Mary è una delle serve che lavora lì. Magari ci sono anche andato a letto, chi se lo ricorda!” esclamò l’uomo dai capelli castani.

      “E il padre, chi è?” chiese l’altro. L’omone scolò il suo alcool, poi si avvicinò all’amico con fare da complotto. “ Il padre? Solo la signora sa per certo chi è…. Ma la mia amica Mary mi ha detto che forse si tratta del nipote del Duca di Danby!”

      Il biondo ridacchiò: “ Figurati che direbbe il Duca, se lo sapesse!”

      “Tirerebbe fuori una di quelle licenze speciali e costringerebbe il nipote a fare il suo dovere!” rise a sua volta l’omone dai capelli castani.

      Adam aveva sentito abbastanza. Si voltò verso la donna e si scrollò di dosso il suo braccio. “Mi spiace, sarà per un’altra volta!” le disse.

      Quella mise su il muso: “Potrebbe non girarmi giusto, carino!”

      “ Come ti pare, tesoro. Ora scusami, ho qualcosa da fare.” disse Adam. Poi si diresse verso i due uomini e si prese una sedia, mettendola in mezzo a loro. Il biondo si alzò di scatto: “Ehi, amico, chi ti ha invitato”? esclamò.

      Adam lo guardò torvo: “ Mi hanno invitato i tuoi discorsi. Dai, alzatevi, dobbiamo fare quattro chiacchiere tra noi!” disse.

      “Non credo proprio!” esclamò l’omone castano, alzandosi a sua volta. Adam decise di provare con le buone: “Vi pagherò. – disse – Voglio solo delle informazioni da voi.”

      “Quanto ci dai?” chiese il biondo.

      Adam mise la mano in tasca e ne tirò fuori del denaro, che poggiò sul tavolo. “Una sterlina.”

      Subito il biondo allungò una mano per prendere il denaro, ma l’altro lo fermò: “Una sterlina per uno, vorrai dire!” esclamò.

      Adam fece finta di nicchiare. “Mi sembra un po’ troppo, per delle informazioni che non so se mi torneranno utili!” disse.

      “Sei un parente del Duca?” s’informò il biondo.

      “Magari hai passato un po’ di tempo con Lady Cristiana!” insinuò l’altro.

      Adam cominciò a sudare freddo: “Vada per una sterlina a testa, ma andiamo a parlare fuori!” esclamò.

      “Prima il denaro, amico.” chiese l’uomo castano.

      Con calma, Adam gettò altro denaro sul tavolo. I due lo presero con avidità, e poi lo seguirono fuori. Adam si abbottonò per bene la giacca, mentre usciva. Aveva freddo. Quando tutti furono fuori, si girò torvo verso i due uomini: “Allora, parlatemi di questa bambina.”

      “Non c’è molto da dire. Due anni fa, più o meno a Natale, la signora se n’è andata in Francia per un po’, e quando è tornata aveva questa neonata.” disse il biondo.

      “E in città, come se lo sono spiegato?” chiese Adam. Il biondo lo fissò e passò la palla all’amico: “Te lo dirà lui!” esclamò.

      Il castano si voltò a fissare la locanda: “La signora disse che era una trovatella e che l’aveva adottata…e la gente ha fatto finta di crederci.” disse.

      “Ed è così?” chiese Adam, sempre più torvo. Gli uomini lo guardarono con occhi vacui. “La verità?” risposero ridacchiando.

      Adam perse il lume della ragione. Si gettò verso l’uomo che aveva davanti e lo afferrò per il bavero della giacca, sbattendolo contro il muro della locanda. “Mi state prendendo per il culo?” gridò, rabbioso. L’altro s’impaurì: “No, signore! Una delle domestiche della signora mi disse che era là, quando la padrona partorì. Non si tratta di una trovatella, ma di una figlia illegittima!” cercò di difendersi l’uomo.

      “E del padre, che si sa?” sibilò ancora Adam, sbattendolo più forte contro il muro.

      “Pare che sia uno dei nipoti del Duca!“ urlò quello.

      “Quanto ha, la bambina?” gridò Adam.

      “Non lo so!” strillò il poveraccio.

      “Prova a sforzarti!” Adam lo sbattè con violenza contro le pietre.

      “Un anno… o forse due!” urlò l’uomo.

      Adam sentì il sangue gelarsi nelle vene. Cristiana aveva una figlia, e lui era il padre! Adesso quadrava tutto! Lei non lo aveva mai cercato perché voleva tenerglielo segreto! A stento riprese l’autocontrollo, e lasciò andare l’uomo. Cosa dava il diritto a quella donna di nascondergli sua figlia? Davvero credeva che non lo avrebbe mai saputo? E cosa le faceva pensare che lui non avrebbe legittimato la bambina? Dio mio, era diventato padre!

      La testa gli girava e sentiva lo stomaco in subbuglio, mentre montava sul suo cavallo. Non poteva essere! I bambini nascono dopo il matrimonio, non prima! L’ultima cosa che voleva, adesso, era una palla al piede! Magari un giorno, ma non adesso, non ora! E invece, ecco qui, era padre! Di un maschio o di una femmina, chissà! L’unica cosa che riusciva a pensare era


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