Un Bacio Audace. Dawn Brower
dei suoi genitori non gli aveva fatto una buona impressione. Se mai si sposasse, sarebbe quasi sicuramente qualcosa di simile in natura: senza amore e un qualcosa che ricordi vagamente un accordo. L’amore non aveva spazio in un matrimonio dello stesso calibro.
Eppure Lady Marin era adorabile. Aveva ereditato dai suoi antenati francesi una deliziosa chioma scura e degli occhi verde chiaro. Gli zigomi erano alti e pronunciati e aveva delle belle labbra rosa probabilmente appetitose da baciare. Forse Edward avrebbe ucciso Lucas se avesse percepito la direzione che stavano prendendo i suoi pensieri. Se Lady Marin credeva che la tormenta non fosse degna di nota allora forse non possedeva l’intelligenza che prima Lucas le attribuiva. “La neve può essere letale se non presa in seria considerazione”, replicò Lucas. "Ci sono stati molti incidenti di carrozze su strade ghiacciate. Non vorrei che fossimo tra quei malcapitati sfortunati.”
Edward baciò la guancia di Lady Marin. “Non ascoltatelo, cara. È di pessimo umore ed è così da quando siamo partiti.”
Lucas lo guardò in malo modo. Quel miserabile aveva ragione. Suo padre lo aveva messo di malumore prima che accettasse di viaggiare con Edward fino a casa della sua famiglia invece di fare un’escursione fino al Castello di Montford. Suo padre era un bastardo dispotico e aveva tirato la cinghia. Di nuovo. Lucas era l’erede legittimo, l’unico erede. Sua madre aveva fallito nel compito di farne un altro. Helena era destinata a quel ruolo se fosse nata maschio. Solo per quello, il padre odiava più lei di quanto disprezzasse Lucas. Il Duca di Montford non credeva che la paternità gli si addicesse. I suoi figli erano un mezzo per raggiungere un fine e niente di più. Così, quando era giunta la convocazione che richiedeva la sua presenza nella residenza familiare per le festività natalizie, Lucas aveva voltato le spalle di buon grado e, invece, aveva seguito Weston nella carrozza ducale. Casa Weston sarebbe stata molto più divertente della sua stessa residenza. “Il cattivo tempo non è qualcosa che deve essere ignorato.” C’era qualcosa sul lato della strada. Strizzò bene gli occhi e poi comprese cosa c’era lì per terra. C’era un’altra carrozza ribaltata. Bussò in cima alla carrozza per catturare l’attenzione del conducente che si fermò.
“Cosa succede?” Chiese Lady Marin. “Perché ci fermiamo?”
Lucas la ignorò e saltò fuori. La risposta di Edward lo seguì. “Vedrò cosa lo mette in agitazione. Restate qui, cara.”
Il conducente dell’altra carrozza non sembrava stare bene. Lucas lo controllò per prima, ma lo trovò morto. Povero diavolo, aveva il collo spezzato e probabilmente era morto sul colpo. Dall’interno della carrozza riecheggiavano dei lamenti. Era una buona notizia. Significava che qualcuno era ancora vivo lì dentro e avrebbe avuto la possibilità di salvarlo.
“Darcy,” Edward chiamò Lucas. “Cos’avete in mente? Il conducente non sembra essere in vita.” Lucas ignorò le sue parole. Edward era un gentiluomo anche se era un po’ egocentrico. “Di grazia… Non vi state arrampicando in cima a quella carrozza, vero?”
Lucas andò sul lato della carrozza e spalancò lo sportello. Si è rovesciata su un lato quando ha sbandato ed è finita fuori strada. Sotto di lui, una donna giaceva piegata, muovendosi appena. Aveva i capelli di una tonalità simile a quelli di Lady Marin e il volto aveva perso il suo colorito. Sembrava quasi bianca come la neve che aveva iniziato a coprirle l’intero corpo. Se avesse indugiato ulteriormente, sarebbe rimasta sepolta sotto.
“Weston, avrò bisogno del vostro aiuto. Arrampicatevi fin qui, così potrò entrare dentro.”
“Dannazione, avete perso il lume della ragione?” rispose il Duca. “Non dovremmo proseguire per Canterbury e trovare un riparo?”
“Lo faremo dopo che aiuteremo la giovane Miss intrappolata dentro la carrozza. Dimostrate di avere un cuore.” Lucas lo avrebbe aiutato a maledirlo. Come poteva essere così egoista e insensibile Edward? Non vorrebbe essere aiutato in cambio se si trovasse in una situazione simile?
Il Duca brontolò ma alla fine fece quello che gli aveva chiesto. Lucas scivolò dentro la carrozza con molta cautela. Non voleva cadere per errore addosso alla giovane donna e forse ferirla ulteriormente. Quando la raggiunse, controllò le ferite. Aveva un taglio profondo sulla fronte. L’emorragia si era fermata e si era seccata intorno all’attaccatura dei capelli. Le palpebre si aprirono e degli occhi verde chiaro lo salutarono, sotto un fatuo raggio di luna. C’era a malapena poca luce fuori per poter dare un’occhiata ai suoi lineamenti. Avrebbe dovuto fare in fretta per liberarla dalla carrozza e adagiarla nella carrozza ducale.
“Chi siete?” chiese la ragazza. La sua voce era poco più di un sussurro e il suono più dolce in assoluto che avesse mai sentito. “Dove mi trovo?”
“Sono Lucas,” rispose. Probabilmente avrebbe dovuto presentarsi come Lord Darcy, ma voleva qualcosa di più personale con lei. Lucas non riusciva a spiegarselo… Ma la ragazza era incantevole e innocente; sembrava speciale. “Qual è il vostro nome?” Aprì la bocca come se stesse esitando. Batté le palpebre diverse volte. Forse sta cercando di non perdere i sensi. Un debole lamento pervase l’aria come provò a muoversi. “Sssh,” le disse. “Sono qui per aiutarvi.”
“Perché ci vuole così tanto?” Edward sussurrò. Fa maledettamente freddo qui fuori. Portate fuori la ragazza così possiamo trovare un rifugio.”
“Non capisco cosa stia succedendo,” disse la ragazza. Potrebbe essere un po’ disorientata. “Perché la testa mi fa così male?”
“Avete avuto un incidente. Vi aiuteremo,” disse con il tono più rassicurante possibile. Non voleva spaventare la ragazza se poteva farne a meno. “Sto per tirarvi su fino al mio amico. Va bene?”
“Sì,” rispose e poi iniziò a tremare in modo incontrollabile. “Sento così freddo.”
La pelle era gelida al tatto. Avrebbe dovuto prendere una delle coperte da viaggio sotto i sedili della carrozza e avvolgergliela addosso. Ogni centimetro dei suoi abiti sembrava fradicio. Prima avrebbero raggiunto Canterbury, meglio sarebbe stato per tutti. La ragazza si sarebbe presa qualche malanno, se non l’avessero riscaldata subito.
Lucas la sollevò tra le braccia e poi stette in piedi sul bordo del sedile per passarla a Edward. Il Duca prese la ragazza con sé e poi si tolse di mezzo per permettere a Lucas di arrampicarsi fuori. Una volta fuori dalla carrozza, saltò giù per terra e riuscì a prendere la ragazza dalle braccia dell’amico. Andarono entrambi verso la carrozza e Edward aprì lo sportello.
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