Incantata Dal Capitano. Amanda Mariel

Incantata Dal Capitano - Amanda Mariel


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che abbiamo trovato un bersaglio, Capitano.” Hawkins abbassò il cannocchiale, rivolgendogli un sorriso astuto.

      “Dovrebbero essere una facile preda. L'albero maestro sembra danneggiato.” Jasper diede un'altra occhiata. “E sembra che anche loro ci stiano osservando.”

      Aveva già avuto a che fare con la Black Dawn in passato. Erano una banda disgustosa, che non si faceva scrupoli ad uccidere innocenti. Quel giorno non avrebbe permesso loro di allontanarsi. Non che gli piacesse uccidere la gente- certamente non gli piaceva- ma dopo tutto quello che aveva visto e sofferto, non avrebbe permesso all'equipaggio della Black Dawn di veder sorgere una nuova alba.

      La sua mente ritornò ai giorni in cui aveva fatto il corsaro per la Corona. Alle urla dei suoi uomini feriti e in fin di vita, dopo che la Black Dawn li aveva attaccati. Erano deboli, avevano già riportato dei danni in un scontro precedente ed erano a corto di polvere da sparo per i cannoni. Gli uomini di Jasper avevano combattuto con tutte le loro forze, ma alla fine, la metà dell'equipaggio era andata incontro alla morte.

      Hawkins fece un segno di assenso. “Li superiamo per numero di cannoni e di uomini. Partiamo all'inseguimento!”

      Jasper si voltò per dare ordini all'equipaggio. “Tutti ai propri posti. Andiamo all'inseguimento della Black Dawn. Caricate i cannoni a dritta e mandate Styles a quello di prua!”

      Styles Wither era il miglior dannato cannoniere che Jasper avesse mai avuto ai suoi comandi. Nonostante la velocità della nave e l'equipaggio esperto, dovevano comunque confrontarsi con un nemico che non erano ancora riusciti a sconfiggere. Ma quel giorno sarebbe stato diverso: avrebbero vinto la battaglia e ne avrebbero tratto vantaggio.

      Strinse le dita intorno all'elsa della sciabola, mentre l'eccitazione per la battaglia gli riscaldava il sangue. Il fatto che la strada che aveva scelto irritasse suo padre, rendeva le cose ancora più dolci. Agli occhi del duca, Jasper aveva cessato di esistere quando aveva fatto a pugni con il fratello maggiore a causa della donna che stava corteggiando. Miss Anna lo aveva messo da parte a favore dell'erede ducale. Il padre aveva ordinato a Jasper di inchinarsi di fronte al fratello, dimenticare il tradimento e comportarsi da bravo figlio di scorta. Ma non sarebbe accaduto. Jasper aveva lasciato quella casa senza voltarsi indietro, anche se manteneva una corrispondenza con la madre e la sorella. Il duca doveva essere molto arrabbiato con il figlio pirata- una cosa che andava molto bene a Jasper.

      Si avvicinò al parapetto del ponte principale, mentre la distanza tra la Marion e la Black Dawn si accorciava. La Black Dawn danneggiata non aveva alcuna possibilità di superarli in velocità. Proprio come era successo al suo stesso equipaggio molti anni prima. Sollevò di nuovo il cannocchiale e sorrise. Una raffica di attività e di richiami di battaglia percorreva i ponti, mentre gli uomini si affaccendavano nei preparativi. Con le sciabole che oscillavano, correvano ai loro posti, posizionandosi dietro ai cannoni, lungo i parapetti e sul sartiame. I cannoni vennero innescati, mentre la polvere da sparo veniva trasportata di corsa di qua e di là lungo i ponti. L'aria crepitava del desiderio di battaglia, che alimentava le ambizioni di ogni uomo.

      Jasper rivolse l'attenzione ad Hawkins, dandogli una pacca sulla spalla. “Oggi sarà la volta buona.” Finalmente si sarebbe vendicato e nello stesso tempo, lui ed il suo equipaggio ne avrebbero tratto profitto.

      “Non ne dubito, Capitano.” Hawkins si voltò per gridare nuovi ordini, prima di riportare gli occhi su Jasper. “Siamo quasi a portata di tiro.”

      Un sudore freddo scese lungo la spina dorsale di Jasper. Erano passati anni dal suo ultimo incontro con la Black Dawn: cosa sarebbe successo se avesse sopravvalutato il proprio equipaggio e sottostimato quello della nave rivale? Era possibile che avesse firmato la sentenza di morte dei suoi uomini, dando inizio all'attacco? Cosa sarebbe successo agli orfani, senza il suo costante supporto? Deglutì a vuoto, scacciando via i dubbi. Il suo equipaggio era il migliore di sempre e la Marion era la nave migliore di tutti i mari. Niente sarebbe andato storto quel giorno. Avrebbero visto il sole tramontare quella sera e ciascuno avrebbe tratto benefici da quell'attacco.

      Jasper strinse più forte l'elsa della sciabola. “Aspettate. Ancora qualche minuto, poi potremo spazzarli via dalla superficie dell'oceano.”

      “Darò ordine a Styles di puntare a quello che resta del loro albero maestro.” Hawkins iniziò a muoversi verso il cannone di prua.

      Quel suggerimento avrebbe posto fine rapidamente alla battaglia, ma sembrava fin troppo facile. Dovevano dare all'altra nave almeno una possibilità di combattere. Come avrebbe potuto guardare ancora se stesso allo specchio la mattina dopo, se li avesse colti con le braghe calate, come loro avevano fatto con lui?

      “Aspettate”, Jasper lo richiamò.

      Hawkins si girò, inarcando un sopracciglio. “Per quale motivo?” L'irritazione colpì Jasper alla nuca. “Non è vostro dovere mettere in dubbio i miei ordini.”

      “Le mie scuse, capitano. Qual'è il vostro piano per la Black Dawn, se non spezzare l'albero maestro?”

      Sarebbe stato un uomo migliore e avrebbe dato loro la possibilità di difendersi. “La nave è già danneggiata. L'albero è spezzato. Sarebbe fin troppo facile spazzarla via completamente. Voglio un po' di sfida.” Jasper aveva la reputazione di essere allo stesso tempo feroce e corretto, e voleva difenderla. Era noto per attaccare solo i pirati e concedere una tregua, se lo riteneva appropriato. Il suo equipaggio e la sua nave erano temuti e rispettati in ugual misura da quelli degli altri capitani. Non avrebbe rovinato la propria reputazione scegliendo la via più semplice con la Black Dawn. Nessuno avrebbe mai potuto chiamarlo codardo o accusarlo di essere un assassino senza cuore.

      Un sorriso incise delle rughe sul volto di Hawkins. “Sono tutto orecchie.”

      “Dite a Styles di continuare a sparare. Danneggeremo il ponte ed il sartiame. Dobbiamo dimostrare abbastanza forza da guadagnarci la loro resa. Voglio guardare il capitano Gregor negli occhi, prima di fargliela pagare per i suoi abusi.” Quell'uomo doveva sapere cosa aveva fatto e chi gliela stava facendo pagare per tutto ciò.

      “Molto bene.” Hawkins si allontanò per dare ordini. Qualche colpo ben piazzato, e l'equipaggio di Jasper sarebbe stato pronto ad andare all'arrembaggio della Black Dawn. Gli uomini avrebbero liberato il carico, poi avrebbero spedito quella corvetta zoppicante in fondo al mare. Equipaggio e quant'altro. Gregor e i suoi uomini non avrebbero mai più fatto del male a degli innocenti né avrebbero più approfittato di qualcuno incapace di difendersi.

      Prudence cercò di mettersi a sedere mentre i colpi di cannone esplodevano nell'aria. Era possibile che le stesse succedendo di nuovo? No, non era possibile. Sicuramente sarebbero venuti a salvarla. Non potevano essere degli altri pirati. Cercò di liberarsi dalle corde che la legavano, sperando che la nave che stava attaccando l'avrebbe salvata. Pregava che fosse la Marina. Che fosse il suo soccorritore.

      Le bruciavano i polsi a forza di lottare contro le corde. Eppure, doveva provarci se voleva riacquistare la libertà. Un altro colpo spezzò l'aria e lei si abbassò d'istinto, con il cuore in tumulto mentre la nave tremava. Cosa sarebbe successo, se fosse affondata mentre lei era legata a quel dannato letto? Sarebbe annegata, senza che nessuno potesse sapere cosa le era successo. Chi si sarebbe occupato degli affari di famiglia? Chi avrebbe onorato la memoria di suo padre e di Louisa? Scacciò via quei pensieri: non c'era tempo per rimuginare. Li avrebbe pianti in seguito. Si sarebbe preoccupata del proprio futuro una volta libera di fare qualcosa a quel riguardo. Ora doveva solo concentrarsi per sopravvivere.

      Traendo un respiro profondo, si guardò intorno nella stanza spoglia e buia. Pensa, Pru. Un rumore attirò la sua attenzione verso la scrivania, dove un bagliore metallico colpì il suo sguardo. La battaglia doveva averlo fatto cadere. Allungò le gambe in quella direzione, grata che il bastardo che l'aveva catturata non l'avesse legata al letto. Invece, l'aveva lasciata sul pavimento, legandola proprio nel punto in cui era caduta vicino alla struttura di legno. Si sforzò di allungare i piedi nudi verso quell'oggetto, ma restò fuori dalla sua portata. I suoi polsi gridarono mentre un dolore accecante li attraversava per risalire lungo le braccia, mentre


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