La Ragazza-Elefante Di Annibale Libro Uno. Charley Brindley

La Ragazza-Elefante Di Annibale Libro Uno - Charley Brindley


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fermai per pensarci su. “No, aspetta, la brocca non si è rotta. È caduta a terra, ma sono sicura che non si sia frantumata perché l’avrei sentito. Quando sono tornatadopo aver visto Obolus, c’era solo una grande pozzanghera di fango viola, quindi ho pensato che si fosse rotta, ma ora che ci penso, deve essersi aperta e il vino deve essere sgorgato. Poi è arrivato qualcuno che ha portato via la brocca. Ma è comunque colpa mia. Non avrei mai dovuto farla cadere.”

      “Mmm. Avevo chiusobene quel tappo. Non penso potesse saltareviaanche sela brocca è caduta.” Yzebel guardò oltre le spalle verso la tenda buia dove dormiva Jabnet, poi si voltò a guardarmi. “Ma hai comunque avuto il pane da Bostar?”

      “Sì. Mi ero sedutaa terra su Via degli Elefanti, piangendo, quando qualcuno mi ha chiesto se avessi perso qualcosa. Alzai lo sguardo e vidi Tendao lì in piedi.”

      “Tendao!” Yzebel si sporse verso di me, spalancando gli occhi. “Come mai conosci Tendao?”

      “Me ne hai parlato tu.”

      “Io?” Si raddrizzò.

      “Sì, oggi quando sono arrivata qui per la prima volta. Mi hai chiesto dove avessi preso il suo mantello.”

      Guardò il mantello che stavo ancora indossando e si appoggiò al tavolo, avvicinando il suo volto al mio.“Dimmi esattamente come sei giunta a indossare il mantello di Tendao.”

      “I soldati ridevano e prendevano in giro il povero Obolus e me al fiume dopo che lui aveva colpito la testa contro il masso. Non capivo cosa fosse successo e gli uomini mi spaventavano. Ero preoccupata per quello che mi avrebbero fatto. Avevo freddo e tremavo. Poi ho sentito questo mantello toccarmi le mie spalle nude. Ero trasalita, ma poi ho visto che era un giovane che sembrava gentile. Non aveva la barba e aveva gli occhi castani, proprio come i tuoi. Mi ha porto il mantello e–”

      Yzebel mi interruppe. “Quanti anni pensi che abbia? L’età di Annibale?”

      “No,”risposi. “Più giovane di Annibale, ma più vecchio di Jabnet. Tendao è il fratello di Jabnet?”

      Yzebel non rispose; invece si studiò le mani, che ora erano serrate. Dopo un po’ deglutì e guardò fuori nell’oscurità.

      La mia vita, per quanto ne sapevo, era iniziata quel giorno. Ma erano successe tante cose: Obolus che mi aveva salvato; i soldati minacciosi; l’uomo alto con la tunica rossiccia-viola che indossava un turbante; Tendao; Jabnet; Yzebel; Obolus di nuovo, vivo questa volta; Tendao che mi aiuta una seconda volta; Lotaz con i suoi numerosi braccialetti, ma nessuno più bello del mio; il grande schiavo; la ragazza che filava: ero ancora curiosa riguardoa lei; l’allegro Bostar; i rumorosi soldati all’ora di cena; e Annibale, il bel Annibale. Mi aveva ricordato il fiume, potente e profondo. Ma il fiume mi ha quasi ucciso, quindi perché l’ho paragonato a quello?

      “Mi dispiace,” sussurrai a Yzebel. “Devo imparare a tenere a freno la lingua.”

      “Sì.” Mi prese le mani tra le sue. “Tendao era il fratello di Jabnet.”

      Volevo sapere cosa fosse successo, ma vidi le lacrime di Yzebel. No, avrei tenuto la mia curiosità sotto controllo, per ora almeno.

      “Vieni.” Yzebel si alzò, asciugandosi la guancia. “È tardi e dobbiamo preparare un letto per te.”

      La luna piena apparivasopra le cime degli alberi per illuminare i tavoli di Yzebel in un bagliore argenteo. I rumori del campo si spensero quando la gente si ritirò per la notte.

      La tenda era più spaziosa all’interno di quanto mi aspettassi. Jabnet dormiva su un pallet accanto a una grande ruota di carro sul retro. C’era un altro letto sulla destra, vicino alla parte anteriore.

      Yzebel posò la lampada su una scatola di legno al centro, slegò un fascio di stoffa e tirò fuori tre pelli di animali; ognuna aveva un lato più scuromentrel’altro lato era ricoperto da una folta pelliccia bianca. Le sparse per terra, di fronte al suo letto.

      “Sarà un buon letto per te?”

      Annuii e sorrisi. Sarebbe stato davvero bello. Pensai che sarebbe stato un posto morbido e caldo dove dormire.

      Yzebel raccolse qualcos’altro che cadde dalle pelli: un vestito. Lo scrollò e fece un mezzo passo indietro. Guardò me, poi il vestito. Era uno dei suoi abiti. L’orlo le cadde ai piedi nudi.

      “Prendi un coltello dal focolare,” disse.

      Corsi attraverso l’apertura della tenda, afferrai un coltello e tornai di corsa.

      Yzebel sollevò il vestito contro il mio corpo. “Tienilo sulle spalle, in questo modo.”

      Mentre tenevo il vestito, Yzebel mi prese il coltello dalla mano. Si inginocchiò a terra, alzò lo sguardo per vedere se lo tenevo ancora come mi aveva indicato, quindi iniziò a tagliare una larga striscia dal basso.

      “Quando i sacerdoti hanno portato via mio marito sei estati fa,”disse mentre lavorava l’orlo, “hanno preso anche Tendao. Era solo un ragazzo e non lo vedo da quel giorno. Stamattina quando sei venuta nella mia tenda, con indosso il mantello di Tendao, sono rimasta scioccata.”Tagliò il bordo inferiore del vestito per renderlo uniforme. “Poi l’hai visto di nuovo su Via degli Elefanti. Ora voglio sapere se qualcun altro lo ha visto e perché non torna a casa.”

      Si alzò, mi tolse il vestito e mi disse di togliermi il mantello. Lo feci e lo posai sul letto, poi sollevai le braccia mentre mi faceva scivolare il vestito sopra la testa.

      Quando fece un passo indietro, si mise le dita sulle labbra, cercando di non ridere. Mi guardai e cominciai a ridere. Jabnet si girò sul letto, borbottò qualcosa e tornò a dormire.

      Le maniche erano troppo lunghe e il capo pendeva più come una tenda che come un vestito. Yzebel sorrideva ancora quando raccolse il pezzo che aveva tagliato dal basso. Usò il coltello per tagliarne una lunga striscia, poi fece un cenno per farmi girare intorno, mise la striscia di stoffa intorno alla mia vita, raccolse il vestito sul retro e annodò la cintura improvvisata. Quindi si alzò in piedi, mi strinse forte il laccio della scollatura, sollevandolosopra mio petto piatto e legandolo dietro al collo. Successivamente, tagliò le maniche appena sopra i gomiti.

      Feci una giravolta in punta di piedi, osservando l’orlo del mio vestito svolazzare. “Grazie, Yzebel.” Mi fermai e la guardai.“Èmeraviglioso.”

      “Non è perfetto,” Yzebel raccolse i pezzi di stoffa, “ma andrà bene fino a quando non ne creeremo uno nuovo per te.”

      Mentre posava il panno e il coltello sulla scatola, rimasi lì, a guardarla mentre metteva via le sue cose e pensavo a quanto aveva fatto per me, come se fossi parte della sua famiglia, aveva anche parlato di un vestito nuovo.

      Corsi ad abbracciarla, e lei mi mise le braccia attorno e mi strinse per un momento.

      “Ora,” mi spinse a distanza di braccio, “è meglio che dormiamo un po’. Per prima cosa domani, dobbiamo andare a trovare carne fresca, grano duro, vino e–”

      “Pane da Bostar,”finiial posto suo.

      Ridemmo. Quindi, prima di spegnere la lampada, mi disse di andare a letto.

      Mi sdraiai, mi coprii con il mantello di Tendao e ascoltai Yzebel che andavaa letto. “Buonanotte, Yzebel.”

      “Buonanotte…qual era il nome che ti eri scelta?”

      “Obolus,”risposi. “Ma ora che è vivo, non prenderò il suo nome. Penso che ‘Liada’ sia un bel nome.”

      “Liada?”Chiese Yzebel. “Dov’è che l’ho già sentito?”

      Tendao, volevo dire, ma rimasi in silenzio. Non volevo che il figlio maggiore di Yzebel fosse l’ultimo suo pensiero prima che si addormentasse.

      Dopo un momento, Yzebel disse: “‘Liada’ è un bel nome per te. Buonanotte, Liada.”

      “Buonanotte, Yzebel.”

      Alzai il braccio sinistro, ma era troppo buio perchévedessi il braccialetto. Quindi, feci scorrere le dita lungo i lati e sentii gli elefanti intagliati fare il loro viaggio verso il misterioso nascondiglio.


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