Egitto. Cagni Manfredo
periodo (Cristiano).
Nel 381 dopo la venuta di Cristo Teodosio I ordinò, mediante un celebre editto, che il Culto cattolico sarebbe la religione ufficiale degli Stati romani.
Alla morte di Teodosio (anno 395 dell'êra volgare) essendosi attuata la divisione definitiva dell'impero, l'Egitto rimase annesso all'impero di Oriente o di Costantinopoli.
Nel 640 dopo Cristo l'Egitto fu conquistato da Amro, Luogotenente del Califfo Omar.
EPOCA MUSULMANA.
I primi Califfi.
Dal 640 (dopo la venuta di Cristo) sino al 661.
Durata 21 anni.
Califfi (Omiadi) dal 661 al 750—Durata 89 anni. Califfi (Abassidi) dal 750 al 969—Durata 219 anni. Califfi (Fatimiti). dal 969 al 1171—Durata 202 anni. Dinastia degli Ajubiti dal 1171 al 1250—Durata 79 anni. Prima dinastia dei Mamelucchi dal 1250 al 1382—Durata 132 anni. Seconda dinastia dei Mamelucchi dal 1382 al 1517—Durata 135 anni. Sultani Ottomani dal 1517 al 1798—Durata 281 anni. Nel 1798—Spedizione francese.
Dinastia di Mohammed-Alì.
Era volgare | |
Mohammed-Alì | 1801 |
Ibrahim ben-Mohammed-Alì | 1848 |
Abbas ben-Toussoum | 1849 |
Saïd ben-Mohammed-Alì | 1859 |
Ismail ben-Ibraim | 1863 |
Tewfik ben-Ismail | 1879 |
Abbas II—Hélmi attuale Khédive | 1892 |
Nell'esporre il quadro cronologico delle dinastie egizie, si è osservato che nella XVIII dinastia figura pel primo il re Ammon o Ahmès I con 25 anni di regno, dal 1703 al 1678 avanti l'êra cristiana, vale a dire 3574 anni or sono.
Tuttavia, con questa data abbastanza remota, gli archeologi continuano a classificare, sotto la denominazione di Nuovo Impero la 18ª dinastia e le altre che vengono dietro; eppure mettendo a confronto la storia egizia con quella ebrea e greca risulta, che il passaggio del Mar Rosso, per parte degli Ebrei, si effettuò durante le dinastie egizie 18ª e 19ª e che la guerra di Troia si svolse durante la 20ª dinastia egiziana.
Su questa base gli scienziati continuano a chiamare Nuovo Impero il tempo trascorso sotto le due dinastie egizie 21ª e 22ª, mentre durante la 21ª gli Egiziani strinsero alleanza col Re Salomone e durante la 22ª dinastia assediarono in Gerusalemme il Re Roboamo.
Qui non so resistere al desiderio di trascrivere un brano di orazione funebre in onore di un gran Sacerdote di Ammon o Ahmès I, che visse 3574 anni or sono. I sentimenti espressi in quella Orazione dimostrano chiaramente il grado di civiltà di quei tempi.
Questo frammento si trova riportato in un libro inglese (The Land of Wonders), che il mio amico commendatore Salvatori, durante il nostro viaggio nell'alto Egitto mi tradusse, parola per parola, in italiano ed io, nel dargli forma, mi sono studiato di non alterare menomamente i concetti espressi dall'antico oratore.
Il grande non è più ed ora riposa;
L'opera sua è finita, l'ufficio suo è compiuto.
Perchè gli uomini se ne vanno fin da quando splende il Sole,
E la gioventù, che succede prende il posto di quelli.
Nella stessa guisa che Rà[1] riapparisce nel mattino di ogni giorno, E giunta la sera se ne va in Occidente; Così gli uomini continuano a mantenere la razza Le donne a concepire ed i figliuoli a nascere. Le narici di ogni vivente aspirano una volta soltanto La brezza, che soffia dall'aurora al suo tramonto; Perocchè quanti nacquero ed ebbero vita dalla donna Devono tutti andare nel luogo a ciascuno di loro assegnato. Un istante solo di tempo non può essere aggiunto alla vita, Quando dall'alto ne sia fissato il termine e quando l'uomo Sia chiamato ad intraprendere quel tenebroso viaggio, Che prende le mosse da questa per la spiaggia dell'eternità. Rammentati, o uomo! Non dimenticare mai Che anche per te giungerà, forse inaspettato, il giorno, In cui dovrai sloggiare e partire per quella terra, Dalla quale, una volta raggiunta, non fu mai dato ad alcuno di ritornare. Se la tua vita fu quella del giusto, sarai ricompensato E sarà benedetta la tua memoria se ti serbasti onesto, caritatevole e buono; Perchè il giusto sarà sempre e dappertutto benedetto Da Iside[2] che gli concede vita lunga e felice. Il giovane ed il vecchio, il ricco ed il povero, Il prode ed il codardo, il fortunato e l'infelice, Tutti tutti devono subire la sorte della tomba!
ROVINE DI KARNAK (antica TEBE) presso LUXOR
OBELISCO DEL TEMPIO D'AMENOFITE (LUXOR)
CAPITOLO II.
CAIRO—ALESSANDRIA—RECENTI SCAVI NEI DINTORNI DI ALESSANDRIA
L'Egitto ai giorni nostri.
L'Egitto è presentemente uno Stato tributario della Turchia con monarchia assoluta ed ereditaria per via di primogenitura nella dinastia fondata nel 1811 da Mohammed-Alì, i cui successori, dopo il 26 Giugno 1867, portano ufficialmente i titoli di Khédive (vice-re) e di Altezza.
La bandiera dell'Egitto è di colore rosso avente al centro la mezzaluna bianca ed una stella a sei raggi pure bianca.
L'attuale Khédive d'Egitto S. A. Abbas II Hélmi è pure Sovrano della Nubia, del Kordofan e del Darfour. Ma dopo la rivolta del Mahdi nel 1883 non ha più conservato che una parte della Nubia compresa fra la 1ª e la 2ª Cateratta, vale a dire tra Assouan e Wady-Halfa ed il porto di Souakin sul Mar Rosso.
S. A. Abbas II è nato il 14 Luglio 1874 ed è figlio del Khédive Mohammed-Tewfik (nato nel 1852, morto il 7 Gennaio 1892) e nel succedere al padre fu nominato Khédive col firmano del 26 Marzo 1892.
Notizie statistiche.
La superficie totale dell'Egitto (non compresi gli antichi possessi perduti nel 1883) è di 994,300 chilometri quadrati, dei quali soltanto la diciottesima parte è coltivata, cioè la parte che trovasi nella valle del Nilo.
Il terreno incolto e non coltivabile è rappresentato dai deserti, Arabico all'Est, Libico all'Ovest della valle del Nilo.
La popolazione, come risulta dall'ultimo censimento del 3 maggio 1882, era di:
Maschi Femmine | 3,401,498 3,415,767 | Totale 6,817,265. |
Dei sette milioni circa di abitanti, che forse risultano nello scorso anno 1895, una settima parte, cioè, un milione circa, è di religione cristiana, compresi i Copti, i quali professano il cristianesimo, ma con credenze e liturgie speciali, ed ottantamila stranieri, la maggior parte dei quali sono stabiliti al Cairo e ad Alessandria. Tutto il resto della popolazione è musulmana.
I deserti poc'anzi ricordati non sono interamente disabitati; vi si trovano circa duecentomila beduini nomadi, che trasportano le loro tende là dove trovano nutrimento, anche per gli animali,