Una sfida al Polo. Emilio Salgari
il volante e.... go ahead!...
— Ecco una donna meravigliosa!... — esclamò mister Torpon. — Nelle vostre vene avete il vero sangue americano, miss.
— Per mandarvi a tentare la pelle e farsi una clamorosa réclame, — borbottò fra sè il maestro di boxe canadese, aggrottando la fronte. — Preferisco le canadesi e quelle del nostro vecchio paese. Almeno sono più equilibrate.
— E così, signori, siete ben decisi? — disse la giovane, dopo che tutti ebbero vuotate le tazze.
— Per mio conto sì, — rispose il yankee. — Questa corsa verso il polo mi ha subito conquistato. O raggiungerò il punto ove s'incrociano tutti i meridiani del globo o morrò nell'impresa, col vostro nome sulle labbra, miss.
.... lanciatevi alla conquista di quel cardine del mondo che è stato il sogno di tanti audaci.... (Cap. V).
— E voi, signor di Montcalm?
— Vi ho detto già miss, che partirò ed al più presto possibile per disputare al signor Torpon la palma della vittoria.
— Ah, la vedremo, mio gentleman!... — gridò il yankee. — Io spero di piantare lassù, fra il regno degli orsi bianchi, la bandiera degli Stati dell'Unione, prima di voi.
— Non siete ancora giunto al Polo, mister.
— Ci andrò, ve l'assicuro.
— Non contate su nessun aiuto da parte mia. Ci considereremo come nemici implacabili.
— Se io v'incontrassi, poichè io non partirò in vostra compagnia, e dovessi trovarvi morente di fame, non pensate che io vi dia una sola crosta dei miei biscotti.
— Meglio così, mister. Almeno ora so che non dovrò calcolare che sulle mie sole forze, — ribattè il canadese.
— Nemmeno se vi vedessi fra le fauci d'un orso bianco, consumerò una cartuccia per voi. Ricordatevelo, signor di Montcalm.
— Va bene. —
Il canadese s'inchinò dinanzi alla giovane americana, la quale aveva assistito, impassibile, a quel battibecco, quasi come la cosa non le riguardasse, dicendole:
— Miss, ritorno a Montreal per prepararmi al grande viaggio, poichè conto di partire prestissimo per approfittare dei grandi freddi. Se cadrò durante l'impresa, qualche volta pensate a me. —
Ciò detto uscì bruscamente dal chiosco, seguìto dal suo partner, il quale masticava delle bestemmie.
················
Due giorni dopo su tutti i giornali di Montreal e di Quebec si leggeva, a grossi caratteri, nelle quarte pagine, il seguente annuncio:
«Si cercano due uomini per accompagnare un signore che intende recarsi al Polo in automobile. Uno dovrà essere uno chaffeur già provato in lunghi viaggi».
Rivolgersi al signor Gastone di Montcalm,
Gordon Street, 27
Montreal.
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