Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

Il Libro di Urantia - Urantia Foundation


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Dio e far progredire spiritualmente i suoi figli dell’universo.

      4:1.2 (54.5) Non potete migliorare il vostro concetto della relazione di Dio con l’uomo fino al punto di riconoscere che la parola d’ordine dell’universo è progresso? Per lunghe ere la razza umana ha lottato per raggiungere la sua posizione attuale. Per tutti questi millenni la Provvidenza ha mantenuto operante il piano di evoluzione progressiva. I due concetti non sono opposti nella pratica, lo sono solo nella concezione errata degli uomini. La provvidenza divina non si pone mai in opposizione al vero progresso umano, sia temporale che spirituale. La Provvidenza è sempre in armonia con la natura perfetta ed immutabile del supremo Legislatore.

      4:1.3 (55.1) “Dio è fedele” e “tutti i suoi comandamenti sono giusti”. “La sua fedeltà è stabilita nei cieli stessi.” “O Signore, la tua parola è fissata per sempre in cielo. La tua fedeltà è per tutte le generazioni; tu hai costituito la terra ed essa permane.” “Egli è un Creatore fedele.”

      4:1.4 (55.2) Non vi sono limiti alle forze ed alle personalità di cui il Padre può servirsi per appoggiare il suo proposito e sostenere le sue creature. “Il Dio eterno è il nostro rifugio e sotto vi sono le sue braccia eterne.” “Colui che abita il luogo segreto dell’Altissimo dimorerà all’ombra dell’Onnipotente.” “Guardate, colui che ci conserva non sonnecchierà né dormirà.” “Noi sappiamo che tutte le cose operano insieme per il bene di coloro che amano Dio”, “perché gli occhi del Signore sono sui giusti e le sue orecchie sono aperte alle loro preghiere.”

      4:1.5 (55.3) Dio sostiene “tutte le cose con la parola del suo potere”. E quando nascono nuovi mondi, egli “invia i suoi Figli ed i mondi sono creati”. Non solo Dio li crea ma “li preserva tutti”. Dio sostiene costantemente tutte le cose materiali e tutti gli esseri spirituali. Gli universi sono eternamente stabili. C’è stabilità in mezzo all’apparente instabilità. Vi sono, sottostanti, ordine e sicurezza in mezzo agli sconvolgimenti dell’energia e ai cataclismi fisici dei regni stellati.

      4:1.6 (55.4) Il Padre Universale non si è ritirato dal governo degli universi; non è una Deità inattiva. Se Dio si ritirasse come sostegno effettivo di tutta la creazione, si produrrebbe immediatamente un collasso universale. All’infuori di Dio, non esisterebbe nessun’altra cosa come realtà. In questo stesso momento, come durante le ere lontane del passato e dell’eterno futuro, Dio continua a sostenere. Il suo raggio d’azione divino si estende su tutto il cerchio dell’eternità. L’universo non viene caricato come un orologio per funzionare per un certo tempo e poi fermarsi; tutte le cose sono costantemente rinnovate. Il Padre irradia incessantemente energia, luce e vita. L’opera di Dio è materiale quanto spirituale. “Egli stende il nord sullo spazio vuoto e tiene sospesa la terra sul nulla.”

      4:1.7 (55.5) Un essere del mio ordine è in grado di scoprire un’armonia estrema e di scorgere una coordinazione profonda e di vasta portata negli affari amministrativi correnti dell’universo. Molti avvenimenti che sembrano sconnessi e fortuiti alla mente umana paiono ordinati e costruttivi alla mia comprensione. Ma avvengono nell’universo moltissime cose che io non comprendo pienamente. Ho studiato a lungo e conosco più o meno a fondo le forze, energie, menti, morontie, spiriti e personalità riconosciute degli universi locali e dei superuniversi. Ho una comprensione generale del modo in cui operano questi agenti e personalità e conosco molto bene le opere delle intelligenze spirituali accreditate del grande universo. Nonostante la mia conoscenza dei fenomeni universali, mi trovo costantemente di fronte a reazioni cosmiche che non riesco ad approfondire pienamente. M’imbatto continuamente in confluenze apparentemente fortuite d’interassociazioni di forze, d’energie, d’intelletti e di spiriti che non riesco a spiegare in modo soddisfacente.

      4:1.8 (55.6) Io sono del tutto competente per ripercorrere ed analizzare lo svolgimento di ogni fenomeno che risulta direttamente dal funzionamento del Padre Universale, del Figlio Eterno, dello Spirito Infinito e, in larga misura, dell’Isola del Paradiso. La mia perplessità nasce quando mi trovo di fronte a quella che sembra essere l’attività dei loro misteriosi coordinati, i tre Assoluti di potenzialità. Questi Assoluti sembrano soppiantare la materia, trascendere la mente e sovrapporsi allo spirito. Io sono costantemente confuso e spesso perplesso per la mia incapacità di comprendere queste operazioni complesse che attribuisco alle presenze ed agli interventi dell’Assoluto Non Qualificato, dell’Assoluto della Deità e dell’Assoluto Universale.

      4:1.9 (56.1) Questi Assoluti devono essere le presenze non pienamente rivelate, esistenti in tutto l’universo, che nei fenomeni della potenza spaziale e nelle altre funzioni superultime, rendono impossibile ai fisici, ai filosofi od anche alle persone religiose di predire con certezza come le sorgenti primordiali di forza, di concetto o di spirito risponderanno alle richieste fatte in una situazione di realtà complessa, implicante aggiustamenti supremi e valori ultimi.

      4:1.10 (56.2) C’è anche un’unità organica negli universi del tempo e dello spazio che sembra sottostare all’intera struttura degli eventi cosmici. Questa presenza vivente dell’Essere Supremo in evoluzione, questa Immanenza dell’Incompleto Progettato, è manifestata inspiegabilmente di tanto in tanto da quella che sembra essere una coordinazione sorprendentemente fortuita di avvenimenti universali apparentemente non correlati. Questa deve essere la funzione della Provvidenza — il regno dell’Essere Supremo e dell’Attore Congiunto.

      4:1.11 (56.3) Io sono incline a credere che sia questo esteso e generalmente non conoscibile controllo della coordinazione e dell’interassociazione di tutte le fasi e forme dell’attività universale che causa un tale variegato, ed in apparenza irrimediabilmente confuso, miscuglio di fenomeni fisici, mentali, morali e spirituali, che si risolve infallibilmente per la gloria di Dio e per il bene degli uomini e degli angeli.

      4:1.12 (56.4) Ma, in senso più ampio, gli apparenti “accidenti” del cosmo sono indubbiamente una parte del finito dramma dell’avventura tempo-spaziale dell’Infinito nella sua eterna manipolazione degli Assoluti.

      4:2.1 (56.5) In senso limitato, la natura è l’habitus fisico di Dio. La condotta o l’azione di Dio è qualificata e provvisoriamente modificata dai piani sperimentali e dai modelli evoluzionari di un universo locale, di una costellazione, di un sistema o di un pianeta. Dio agisce in conformità ad una legge ben definita, invariabile ed immutabile in tutto l’immenso universo maestro. Ma egli modifica i modelli della sua azione in modo da contribuire alla condotta coordinata ed equilibrata di ogni universo, costellazione, sistema, pianeta e personalità, in armonia con gli obiettivi, gli scopi ed i piani locali dei progetti finiti di sviluppo evoluzionario.

      4:2.2 (56.6) Perciò la natura, quale i mortali la comprendono, presenta la base sottostante e lo sfondo fondamentale di una Deità invariabile e delle sue leggi immutabili che subiscono modificazioni, fluttuazioni e sconvolgimenti a causa dell’esecuzione di piani, propositi, modelli e condizioni locali, che sono stati avviati e posti in atto dalle forze e dalle personalità dell’universo locale, della costellazione, del sistema e del pianeta. Per esempio: le leggi di Dio, come sono state decretate per Nebadon, sono modificate dai piani stabiliti dal Figlio Creatore e dallo Spirito Creativo di questo universo locale. Inoltre, l’operatività di queste leggi è stata ulteriormente influenzata dagli errori, dai fallimenti e dalle insurrezioni di alcuni esseri residenti sul vostro pianeta ed appartenenti al vostro stesso sistema planetario di Satania.

      4:2.3 (56.7) La natura è la risultante nel tempo-spazio di due fattori cosmici: in primo luogo l’immutabilità, la perfezione e la rettitudine della Deità del Paradiso, ed in secondo luogo i piani sperimentali, gli sbagli grossolani di esecuzione, gli errori insurrezionali, l’incompletezza di sviluppo e l’imperfezione della saggezza delle creature extraparadisiache, dalla più elevata alla più umile. La natura quindi porta in sé una trama di perfezione uniforme, immutabile, maestosa e meravigliosa proveniente dal cerchio dell’eternità. Ma in ogni universo, su ogni pianeta ed in ogni vita individuale, questa natura è modificata, qualificata e forse guastata dagli atti, dagli errori e dalle infedeltà delle creature dei sistemi e degli universi evoluzionari. Bisogna perciò che la natura sia sempre disposta a cambiare, capricciosa perfino, anche se fondamentalmente stabile e diversificata


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