Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II. Amari Michele

Storia dei musulmani di Sicilia, vol. II - Amari Michele


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d'Ostia, ch'ebbe alle mani ricordi contemporanei. La data varia; ma si determina con l'incoronamento di Berengario.

347

I fatti de' Musulmani di Frassineto sono stati con molta critica ricercati e lucidamente esposti da M. Reinaud nell'opera: Invasions des Sarrazins en France etc., parte III.

348

Si vegga il lib. II, cap. XI.

349

Si vegga il capitolo precedente.

350

Cedreno, ediz. Niebuhr, tomo II, p. 355, 356.

351

Su gli stanziali ed eunuchi slavi comperati dai principi musulmani in cotesti tempi, si vegga Reinaud, Invasions des Sarrazins en France etc., parte IV, pag. 233, seg. – I nostri antichi non son mica esenti di biasimo nel commercio degli schiavi. Nell'ottavo secolo i Veneziani ne cavavano gran guadagno e ne teneano mercato anche a Roma. Il papa Zaccaria lo vietò nel 748. Veggasi Anastasio Bibliotecario presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo III, p. 164. Carlomagno riprese Adriano I nel 785 di tollerare questo scandalo; e il papa si scusò dicendo che lo faceano i Greci e i Longobardi. Veggasi Codex Carolinus, ediz. Gretser, epist. 75. Altri divieti simili ai Veneziani nell'887 e 960 sono notati dal Muratori, Annali d'Italia, 960.

352

Leonis imperatoris, Tactica, cap. XVIII, presso Meursius, Opera, tomo IV, e versione francese di Maizeroi.

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Su questa promiscuità di schiatte che si menavano al mercato, veggansi le autorità allegate da M. Reinaud, op. cit., p. 235, 236.

354

Constantini Porphyrogeniti, De administrando imperio, cap. 29, 31, 49, 50. Si confronti con l'importante studio di Lelewel, Géographie du moyen age, Bruxelles 1852, tomo III, capitolo Slavia.

355

Con queste bande di schiavi, la più parte forse non Musulmani, si poteva eluder la legge che accorda quattro quinti della preda ai combattenti. Si vegga più innanzi l'aneddoto del bottino d'Oria.

356

Chronicon Cantabrigiense presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 45, an. 6246 (1º settembre 917 a 31 agosto 918). Debbo qui accennare altre fazioni che si sono supposte. Il Rampoldi, Annali Musulmani, 919, 921 (tomo V, p. 148, 150), fa occupare da Salem-ibn-Râscid, emir di Sicilia, prima Lipari, pei vari luoghi sul Volturno e sul Garigliano; e lo fa combattere a capo d'Anzio contro Giovanni X. Quest'ultima è ripetizione gratuita del fatto del 916 del Garigliano. Il nome di Salem è tolto da Nowairi; quel di Lipari non so donde; il resto è accozzato di fantasia su qualche cenno degli annalisti italiani. Il Martorana, tomo I, p. 84, ed il Wenrich, lib. I, cap. XII, § 104, replicano cotesti fatti, citando Rampoldi, che ne dee rispondere veramente, e il Giannone, lib. VII, cap. IV; il quale non recò tutte quelle favole, ma confusamente vi accennò e v'aggiunse una novella banda saracena afforzatasi al Gargano. Così gli parve correggere la voce Garigliano e con essa l'anacronismo di Liutprando, Antapodesis, lib. II, cap. XLV.

Si legge nel Muratori, Annali d'Italia, e indi in quei che l'hanno compendiato o anche combattuto. Che nel 919 Landolfo e Atenolfo riportassero non poche vittorie sopra i Saraceni a i Greci. La sorgente è un passo della Cronica del monastero al Volturno, presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo I, parte II, p. 418, nel quale si fa quel vago cenno senza data, dopo un documento del 916. Ma il testo si riferisce in generale al regno di que' due principi, e però allude alle vittorie che riportarono contro i Musulmani del Garigliano il 916 e innanzi, e contro i Bizantini dopo il 920.

Finalmente le interpolazioni alla Cronaca della Cava e la falsa Cronica di Calabria, portano tanti scontri dei paesani coi Musulmani; di che il Martorana ha accettato alcuni e altri no.

357

Questo è dei nomi che i Musulmani solean porre agli schiavi.

358

In Calabria sola v'ha tre luoghi di tal nome.

359

Confrontinsi: Chronicon Cantabrigiense, l. c., an. 6432 (1º settembre 923 a 31 agosto 924), e Baiân, tomo I, p. 192, an. 310 (30 aprile 922 a 19 aprile 923).

360

Baiân, tomo I, p. 194, an. 312 (8 aprile 924 a 27 marzo 925).

361

Chronicon Cantabrigiense, l. c., an. 6433. Il nome è scritto senza punti diacritici; ma Bruzzano par la lezione più plausibile.

362

Chronicon Barense, presso Muratori, Antiquitates Italicæ, tomo I, p. 31; e Lupo Protospatario, presso Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, tomo V, p. 38; dei quali il primo attribuisce l'impresa ai Saraceni, e parla di uccisi e di prigioni; il secondo la riferisce agli Sclavi, l'anno 924.

363

Sciabtai (o Sabbathai) Donolo, prefazione al libro Hakmoni, nella raccolta di Miscellanee ebraiche, intitolata Melo-Sciofnayim, e pubblicata dal signor Geiger, rabbino di Breslau, Berlino 1840, p. 31; da confrontarsi col MS. ebraico della biblioteca imp. di Parigi, Ancien Fonds, 266. Il nome della città, scritto senza segni vocali aur s, fece supporre una volta che si trattasse di Aversa; ma non è dubbio che vada letto Aurias. Il giorno della occupazione è il lunedì 9 di tammuz dell'anno ebraico 4685. Debbo cotesti ragguagli al dotto orientalista signor Derembourg, che ha esaminato il MS. di Parigi.

Donolo (Δόμνουλος) ricomparisce medico famoso in Calabria verso la metà del decimo secolo, e rivaleggia in sua arte col taumaturgo San Nilo il giovane. Veggasi Vita sancti patris Nili junioris etc., greco-latina, pubblicata da Gio. Mat. Caryophilo, Roma 1624, in-4, p. 88.

364

Baiân e 'Arîb, tomo I, p. 195.

365

Il mithkâl è nome di peso, e in oro equivale al dinar, ch'io ragiono a un di presso a lire 14,50.

366

Chronicon Cantabrigiense, presso Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 46, an. 6434 (1º sett. 925 a 31 agosto 926). La testimonianza concorde di Lupo Protospatario, del Baiân e di Sciabtai Donolo ci fa supporre che la Cronica di Cambridge abbia registrato il fatto nel settembre, quando forse arrivò in Palermo Gia'far con la preda e i prigioni. Il Baiân e la detta Cronica mi è parso che accennassero a due patti diversi; l'uno per la città d'Oria, l'altro per tutta la Calabria; sotto il qual nome andava anco la terra d'Otranto. Di quale diocesi in Sicilia fosse vescovo Leone non si ritrae. Non era egli al certo lo stratego di Calabria, come ha supposto il Wenrich (lib. I, cap. XII, § 105, p. 141), male interpretando la Cronica di Cambridge, e non riflettendo che l'impero bizantino non affidò mai governi ai vescovi.

367

Il 25 rebi' secondo del 313. Baiân, l. c. Il testo dice positivamente che Gia'far arrivò in Sicilia quel giorno. Le altre autorità citate mi portano a correggere che partì per la Sicilia quel giorno.

368

Sciabtai Donolo, l. c.

369

Nel testo, dibâg, che è corruzione della voce greca δίβαφος, pervenuta agli Arabi per mezzo dei Persiani, i quali la scrivono dibâh.

370

Baiân, l. c.

371

Lupo Protospatario, l. c.

372

Cedreno, ediz. di Parigi, tomo II, p. 650; ediz. di Bonn, II, 356, seg.

373

Il nome nel testo è φατλοῦν; forse dovea dire φατμοῦν, perchè il Mehdi non ebbe tra i suoi nomi questo di Fadhl; e, da un'altra mano, le lettere λ e μ si scambiano assai facilmente nei manoscritti greci. Le Beau, Histoire du Bas Empire, lib. LXXIII, § 53, pone questa negoziazione nel 923, ch'è la data d'una delle tante imprese di Simeone contro Costantinopoli. Ma la narrazione del Cedreno si può


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