Calore. Amy Blankenship

Calore - Amy Blankenship


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prese il tempo di lanciare a Damon uno sguardo minaccioso, sfidandolo a dire qualcosa. Quando Damon le rivolse un sorriso lento, quasi malvagio, capì che lui avrebbe potuto farla esplodere. Si voltò rapidamente di nuovo verso Micah, senza dare a Damon abbastanza tempo per parlare. “Se siamo così in pericolo, allora forse dovremmo fuggire insieme senza dire a nessuno dove andiamo.”

      Micah si accigliò verso Alicia, stringendo la propria presa sulle sue braccia per un istante, sapendo che gli sfuggiva qualcosa. Scrutò il suo viso e ancora una volta notò i suoi occhi eccessivamente brillanti. Lasciandole le braccia, premette il dorso della propria mano sulla fronte di lei, restringendo gli occhi.

      Alicia allontanò la sua mano sentendosi sconfitta e in un mare di guai. L’ultima cosa che avrebbe voluto fare era insinuare che sarebbe scappata lontano da tutto ciò. Era una cosa che Micah non avrebbe mai fatto e lo sapevano entrambi. Lui capì perché lei fosse...surriscaldata, quindi sarebbe stata fortunata nel vedere la luce del giorno per i prossimi mesi.

      â€œResterò ad una condizione.” ammise lei.

      â€œE sarebbe?” Micah alzò un sopracciglio.

      â€œAl Night Light Quinn mi aveva appioppato delle guardie, al punto che dovevo travestirmi per lasciare il club senza essere seguita. Se resto qui, allora entro ed esco quando voglio...niente babysitter.” Lei mantenne una voce ferma. “Non sono una bambina.”

      â€œNo, non lo sei.” Micah le sorrise e poi si voltò a guardare a Michael per conferma.

      â€œD’accordo.” Michael annuì. “Se è la libertà che vuole, allora la avrà finché vivrà qui.”

      Damon tenne la bocca chiusa perché non era d’accordo su quella dose di libertà, ma nessuno doveva sapere quel particolare. Inalò lentamente, lasciando che buona parte della tensione svanisse, adesso che lei rimaneva e che l’omicidio non era più necessario. Fratello...Micah era il suo fottuto fratello.

      Il cellulare di Michael vibrò quando arrivò un messaggio. Leggendolo guardò Micah. “Sembra che tua sorella non sia l’unico genio della fuga.”

      Capitolo 4

      Il vicolo divenne un po’ più buio rispetto al resto della città mentre Misery scendeva su di esso per controllare la crepa nella parete dimensionale creata con il sangue di Kane. Le piaceva il fatto che gli esseri umani non potessero vederla, anche se era certa che alcuni con un sesto senso più forte avrebbero evitato il vicolo.

      Lasciando che l’oscurità implodesse, si avvicinò scegliendo la forma di bambina mentre si inginocchiava accanto all’apertura. Non osava toccare per paura che la trascinasse attraverso la barriera, ma ora poteva sentire i demoni radunarsi dall’altro lato. Questi demoni potevano vedere la crepa ed era questo lo scopo dell’averla creata. Misery lasciò scivolare un po’ della sua malvagità fuori dal suo corpo in fumanti spire nere e ridacchiava mentre esse penetravano nella crepa.

      Dopo pochi istanti, accadde la stessa cosa ma questa volta al contrario. La schiena di Misery siinarcò e gli occhi divennero rosso sangue mentre la serpeggiante oscurità levitava verso il suo corpo e poi affondò nella sua aura. L’altro lato avrebbe aspettato che Misery desse il segnale...poi avrebbero compiuto il loro attacco più potente dall’altro lato.

      L’espressione di Misery divenne maliziosa. Aveva prestato attenzione fino ad ora...sentendo il caduto purosangue seguire i suoi movimenti. Adesso non era il momento di abbassare la guardia, ma aveva bisogno del potere necessario per attraversare il portale. L’espressione di Misery si trasformò lentamente in rabbia quando sentì una presenza dietro di sé.

      Esplodendo in una nube di oscurità, lei si trasformò in cadavere attaccandosi al demone che la stava spiando. “Misery ti darà un’occhiata più da vicino.”

      Zeb non si mosse mentre il braccio putrido si stringeva attorno al proprio collo e improvvisamente vide la crepa. “Vuoi bandire Zeb per aver offerto il suo aiuto?” Le labbra sporgenti di lui si contorsero conscherno “Quanto desiderio che sento in te. Di cosa ha fame Misery?”

      â€œPosso ottenere quello che mi serve dagli umani...perché avrei bisogno del tuo aiuto per questo?” Misery fece scorrere una mano sulla testa calva dell’uomo basso e grasso, e poi lo liberò solo per circondare il corpo rigonfio.

      â€œPerché non lo scopri?” Zeb aveva appena concluso l’invito quando le dita ossute di Misery scavarono la propria strada nella carne in cui lui era solito nascondersi.

      La miseria poteva sentire il demone all’interno e sorrise sadicamente mentre leggeva la sua anima. Questo demone era in città da molto tempo ed era stato abbastanza saggio da mantenere un profilo basso. Poteva sentire la sua paura verso i caduti che vivevano qui, insieme alla paura di altre creature di cui lei non sapeva nulla.

      Zeb era un demone debole e inutile in una guerra. Sarebbe stato facile ucciderlo, ma Misery sentì i suoi altri poteri...poteri che avrebbe potuto sfruttare per raggiungere i propri scopi.

      Questo demone poteva individuare il desiderio in un essere umano e aumentarlo di proporzioni deliziosamente malvagie. Vide alcune cose che Zeb aveva fatto di recente mentre lei entrava nei suoi ricordi. Come il marito geloso che ha perso il controllo e ha ucciso sua moglie... un impiegato arrabbiato che ha preso una pistola per compiere vendetta...l’uomo disperato che ha rapinato una banca e si ucciso mentre usciva dalla porta.

      Zeb poteva dare da mangiare ad un umano affamato fin quando il suo intestino non sarebbe scoppiato, o trasformare un depresso in un suicida. Poteva persino far morire di overdose un drogato o un alcolista con il loro veleno preferito...tutti spinti oltre il proprio controllo. Zeb rendeva le persone affamate di ciò che desideravano, i loro segreti più oscuri, e Misery poteva alimentarsi del male che essi generavano.

      â€œMisery ti userà.” sibilò lei mentre ritraeva la mano dalla carne di lui.

      â€œLo so.” Zeb sorrise, mentre il sangue che si stava spargendo su di sé rientrò nel suo corpo con una cascata inversa...chiudendo la ferita.

      Se fosse stato umano, sarebbe stato etichettato come un uomo d’affari mediocre. Fare affari con altri demoni era la ragione per cui era sopravvissuto così a lungo. Se si unisse a Misery e le fornisse il potere che lei desiderava per portare più demoni in città, allora lui non sarebbe stato così evidente per i caduti.

      *****

      Chad fissava con orrore la scena del crimine, mentre teneva la pistola puntata sull’uomo già ammanettato che veniva portato fuori dalla sala operatoria. Il dipartimento di polizia lo aveva chiamato perché quel giorno era la terza volta che trovavano qualcosa di inquietante. Cosa mai al mondo poteva spingere un uomo ad agire così? Era un dottore, per l’amor del cielo...doveva salvare vite, non toglierle.

      â€œVolevo solo vedere come sarebbe stato.” gridò il dottore mentre cercava di dare un’altra occhiata prima di essere portato via. “Adesso è perfetta.”

      Chad sentì salire la nausea e dovette distogliere lo sguardo. Proprio lì sul tavolo operatorio giaceva il capolavoro dell’uomo. Aveva preso un’anziana donna allettata, il cui corpo la stava abbandonando, e aveva sostituito i suoi organi interni, compreso il cervello, con quelli di una giovane donna che solo due ore prima era arrivata al pronto soccorso per un mal d’orecchi.

      Sentendo una donna dietro di sé Chad girò la testa, vedendo Angelica, Zachary e Trevor entrare nella stanza e aggrottare la fronte. “Stavo per chiamarvi.”

      Trevor scosse la testa. “Angelica ha seguito il nostro demone tutto il giorno e siamo già stati sulle altre scene del crimine.”

      Angelica guardò la giovane donna che era stata gettata sul pavimento


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