Calore. Amy Blankenship

Calore - Amy Blankenship


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signora Tully sorrise alla nuova arrivata nella famiglia dei puma.

      â€œGià guarito?” disse Steven con incredulità, poi alzò di un paio di centimetri il braccio che era ancora fasciato e lo indicò “Questo mi fa male come l’inferno e non accenna ancora a guarire.”

      â€œNon è il momento di essere invidioso della buona sorte di tuo fratello.” La signora Tully indicò la stanza di Steven. “Forse se avessi ascoltato il tuo medico e fossi rimasto a letto, guarirebbe più velocemente.”

      Steven si voltò e guardò Jewel. “Letto...suona bene.”

      Gli occhi di Jewel si spalancarono e arrossì in tutte le sfumature di rosso, facendo sorridere Steven.

      La signora Tully scosse la testa verso i piccioncini, sapendo che l’amore era una delle migliori cure miracolose a disposizione. Sarebbe stato bene entro un paio di giorni...esausto ma in buone condizioni.

      â€œFarò in modo che non venga disturbato.” aggiunse Quinn mentre guardava con ardore verso la sua camera da letto, dove aveva lasciato Kat a dormire.

      â€œVale anche per te.” la signora Tully lo spinse via.

      Per fortuna sarebbero passate diverse ore prima che uno dei fratelli si facesse di nuovo vivo. Lei si chiese in silenzio chi fosse l’angelo custode di Micah e dove potrebbe trovarne uno. Quando il corridoio fu vuoto, diede ancora un’occhiata alla porta di Micah prima di uscire dal club.

      *****

      Alicia sentì la mano di lui sulla sua spalla, accarezzando la sua pelle nuda, e si girò verso di lui vedendo lo sguardo riscaldato negli occhi ametista di Damon mentre la toccava. Era completamente vestito...tutto di nero. I suoi capelli erano spettinati e non erano mai sembrati così sexy. Lei allungò la mano e passò le dita tra le ciocche scure. Le labbra di lui seguirono l’azione, baciando la zona vulnerabile del suo polso e sorridendo in modo diabolico, lasciandole intravedere le proprie zanne.

      Lei inspirò profondamente e si allontanò da lui...solo per essere catturata nell’abbraccio di Michael. Mentre le sue labbra si aprirono con sorpresa, Michael si chinò per un bacio passionale, rubandole quel po’ di respiro che le restava. Le mani di lui erano bloccate con le sue, mentre lui la spingeva sul materasso morbido e si muoveva su di lei, facendo l’amore con lei in un bacio profondo.

      Lei sentì una mano calda sulla coscia...che scivolava lentamente sotto la maglietta lunga. Sapeva che non era Michael perché le loro mani erano intrecciate. Quando Michael la liberò dal bacio e tracciò un sentiero fino al collo, lei girò il viso per trovare Damon ancora lì...a guardarli con quegli occhi inquietanti, toccandola così intimamente come se Michael non fosse un problema.

      Mentre le dita di Damon si avvicinavano al suo nucleo pulsante, anche la passione di Michael aumentò, facendo sussultare Alicia sotto di lui nello stesso momento in cui si contorceva verso Damon...desiderando che lui raggiungesse il suo obiettivo. Proprio mentre le dita di Damon sfioravano la sua intimità con il loro tocco delicato, Michael le alitò il proprio respiro caldo nell’orecchio e Alicia sentì la rapida spirale di spasmi formicolanti nelle parti basse mentre veniva.

      Sedendosi di scatto sul letto, sbatté le palpebre vedendo la sagoma di qualcuno che guardava dalla porta a vetri del balcone. Quando la sua vista si schiarì, l’immagine scomparve. Rimase lì seduta per un attimo, cercando di riprendere il fiato dopo il sogno, mentre fissava il sole che ora era piuttosto alto nel cielo.

      Avvolgendo le braccia intorno a sé, Alicia notò quanto fosse calda la sua pelle, e il modo in cui sentiva la coperta mentre scorreva con i suoi movimenti. Sembrava una carezza sulla sua pelle eccessivamente sensibile e lei ebbe un improvviso flashback del sogno, scivolando rapidamente fuori dalla coperte e stando in piedi accanto al letto.

      Guardò la coperta innocente come se essa fosse posseduta, e poi provò a ragionare. Magari si sbagliava sull’essere in calore e aveva solo un po’ di febbre per le ferite che aveva subito l’altra notte dietro al Moon Dance, causandole così il sogno erotico. Si soffiò la frangetta dagli occhi desiderando che fosse più facile mentire a se stessa. Ad ogni modo, in questo momento non importava perché non aveva tempo per affrontare la cosa.

      Guardò di nuovo verso il balcone, chiedendosi come avesse fatto a dormire fino a tardi quando non aveva ancora visto Micah. Afferrando alcuni vestiti dalla valigia sgattaiolò fuori dalla sua stanza, pregando di non incontrare nessuno mentre attraversava il corridoio verso l’enorme bagno che aveva trovato la scorsa notte.

      *****

      Micah aprì gli occhi come se avesse dormito per anni. Il suo primo istinto fu quello di non muoversi, sapendo che avrebbe provato dolore se lo avesse fatto, ma il ricordo della sera prima gli diede una scossa e, prima che potesse fermarsi, era seduto. Guardandosi intorno nella stanza, lo sguardo si fermò sulla propria immagine riflessa allo specchio. Le bende erano sparite...e anche il dolore.

      Scivolando giù dal letto, Micah camminò verso lo specchio scrutando i propri occhi e si chiese se avesse le allucinazioni. Mentre abbassava la mano sul comò toccò una cornice, che dondolò e cadde. Con riflessi rapidi, la prese prima che potesse colpire il pavimento e se la portò agli occhi.

      Guardò la ragazza dagli occhi azzurri. Non sorrideva, ma ciò non contaminava la sua bellezza. I suoi lunghi capelli biondi scendevano in onde astratte attorno alla sua espressione malinconica.

      Poteva sentire gli altri nelle stanze vicine, ma c’era solo una persona che desiderava vedere... Alicia. E lei era da Michael. Non capiva come facesse a saperlo, ma lo sapeva. Michael era il motivo per cui nessuno ricordava che lei era alla villa la scorsa notte.

      Rimettendo la foto sul mobile, Micah si vestì in silenzio e aprì la finestra. Atterrando sul terreno duro, sentì i propri muscoli assorbire l’impatto con facilità e si fermò, chiedendosi come fosse possibile che ora si sentisse meglio di quanto si fosse sentito prima di essere gettato nella piccola camera di tortura di Anthony. Sapendo che presto lo avrebbe scoperto, si diresse verso casa di Michael per assicurarsi che Alicia stesse bene.

      *****

      Michael aprì gli occhi, non vedendo nient’altro che il cielo azzurro e sbatté le palpebre. Si era addormentato di nuovo sul tetto della chiesa. Mettendosi a sedere, guardò la strada appena in tempo per vedere Micah avvicinarsi alla porta d’ingresso. Michael si bloccò. Il puma stava camminando con la grazia furtiva che la maggior parte dei mutanti poteva solo desiderare di possedere. Chiuse gli occhi e ringraziò qualunque dio lo ascoltasse, poi si accigliò quando udì una voce proprio dietro di sé.

      â€œLo spettacolo è lì...perché noi siamo qui?” chiese Kane con un sorriso.

      *****

      Damon s’infilò una camicia nera senza preoccuparsi di abbottonarla. Passandosi le dita tra i capelli, aprì la porta della sua camera da letto e si appoggiò al telaio per guardare il corridoio. Poteva sentire ogni rumore che lei stava facendo sotto gli spruzzi d’acqua, ma ciò non lo intrigava quanto i suoni che aveva emesso nel sonno poco prima. Si domandò se lei sapesse che i letti erano separati solo da un sottile strato di cemento.

      Ringhiò per l’interruzione dei propri pensieri quando sentì bussare all’ingresso. Spingendosi via dalla porta, decise di sbarazzarsi dell’ospite indesiderato il più velocemente possibile. Non sarebbe stata la prima volta che avrebbe spaventato qualcuno che non voleva tra i piedi.

      Aprendo la porta, Damon alzò un sopracciglio verso lo sconosciuto. “Sì?”

      â€œTu non sei Michael.” Micah si accigliò riconoscendo l’uomo che era con sua sorella la scorsa notte. Pensava che Michael vivesse da solo. Vedendo l’uomo lì, vestito a metà e con la porta aperta


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