Il codice di Perelà. Aldo Palazzeschi
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Aldo Palazzeschi
Il codice di Perelà
Pubblicato da Good Press, 2020
EAN 4064066069681
Indice
VISITA A SUOR MARIANNINA FONTE SUOR COLOMBA MEZZERINO...
L'UTERO NERO
Pena! Rete! Lama! Pena! Rete! Lama! Pe... Re.... La....
— Voi siete un uomo forse?
— No, signore, io sono una povera vecchia.
— È vero, è vero sì, avete ragione, voi siete una povera vecchia, un uomo sono io.
— Voi che cosa siete signore?
— Io sono.... io sono.... molto leggero, io sono un uomo molto leggero; e voi siete una povera vecchia: come Pena, come Rete, come Lama, anche loro erano vecchie. Vorreste dirmi se quello che si vede laggiù, in fondo a questa via, è la città?
— Sì.
— Quella che si vede laggiù.... sarebbe forse la casa del Re?
— Quella è la porta della città. La casa del Re è situata nel mezzo, ed è circondata da mura, e guardata dai vigili. Quei cittadini uccidono sempre il loro Re. Ora è Re Torlindao. Voi andate alla città signore?
— Sì.
— Ci sarete fra poco. Di dove venite?
— Di lassù.
— Non vi hanno mai veduto in città?
— Ci vado per la prima volta.
— Guardate guardate quella nuvola di polvere che viene verso di noi, sono i vigili del Re, è la scorta a cavallo, vengono per fare la perlustrazione nelle vicinanze, io vi saluto, addio, addio signore, vedendomi qui con voi potrebbero sospettare, sappiategli rispondere nel caso, voi potete colpire i loro occhi. Addio, buon viaggio.
— Hai veduto come lo abbiamo impolverato?
Non si capiva più che cosa fosse.
— Quando siamo stati vicini mi è sembrato di averlo visto scomparire.
— Scomparire?
— Sicuro, anche a me.
— Ma quello non era un uomo sapete!
— Che cos'era sentiamo?
— Sembrava una nuvola.
— Lo abbiamo ricoperto di polvere, una nuvola sembriamo noi caro mio, su questa porca strada!
— No no, l'ho veduto prima che la strada fosse invasa dalla polvere, è un uomo di fumo!
— Imbecille!
— Va' là, uomo di fumo, sarà un arrosto di asino, hai sbagliato.
— Io gli ho visto benissimo le scarpe.
— Aveva degli stivaloni lucidi come quelli dei nostri ufficiali.
— Ma è un cavaliere antico però.
— Fermiamoci un momento.
— Perchè non torniamo indietro?
— Per far che?
— Per vederlo, almeno per interrogarlo.
— Per niente io non faccio un passo di più.
— Scommettiamo.
— Che cosa?
— Dite voi.
— Un paio di stivali come quelli del tuo asino antico, asino alla moda!
Pena! Rete! Lama! Pena! Rete! Lama! Pe.... Re.... La....
— Ehi, galantuomo, dove andate?
— Alla città.
— Ci sapete dire un po' che razza di bestia siete?
— Io sono.... molto.... un uomo.
— Voi siete poco un uomo, di uomo mi sembra non abbiate che le scarpe.
— Di dove venite?
— Di lassù.
— Bel discorso, ehi galantuomo, lo sapete con chi parlate?
— Con la scorta del Re.
— Meno male, allora le ciarle sono inutili.
— Dimandiamogli di che cos'è.
— Domandaglielo te, imbecille.
— Di che cosa siete signore?
— Io sono.... molto leggero.
— Volevo dire: di quale materia è formato il vostro corpo?
— Fumo.
— L'avevo detto! Ecco! Ecco! È un uomo di fumo. Un uomo di fumo! Fumo! Fumo! Fumo!
— Taci marmocchio, se non vuoi andare anche te in fumo.
— Ma egli ha ragione!
— Perchè ostinarsi poi?
— Non si vede bene tutti?
— Fumo! Fumo! Fumo!
— Taci....
— Ma no che è vero, ha ragione.