Il Guerriero Sfregiato. Brenda Trim

Il Guerriero Sfregiato - Brenda Trim


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venne la pelle d’oca. Si appuntò mentalmente di fare in modo che la ragazza avesse a disposizione dei vestiti caldi e tante coperte. Si fermò quando raggiunse la prima cella, di cui aprì la porta con un piede.

      “Prendi delle coperte e delle lenzuola. Non voglio metterla sul materasso così com’è” disse Gerrick. A differenza di alcuni compagni Guerrieri, Gerrick non era mai stato chiuso nelle segrete, ma era contento che avessero migliorato le postazioni, fornendole di veri e propri letti. Shae non si meritava di dormire sul pavimento sporco o su una branda.

      “Faccio preparare tutti i letti” rispose Nate affrettandosi attraverso la porta con delle lenzuola in mano “ma non mi ha detto nessuno che le avreste messe nelle segrete. Quanto può essere difficile mandare un messaggio? Wow, che bomba” commentò Nate facendo cadere a terra le coperte quando notò Shae.

      Gerrick scosse il capo. Non sapeva come mai Angus, il drago muta-forma che era stato in passato il loro maggiordomo, avesse disposto che Nate fosse il suo sostituto. Chiunque sarebbe stato più adatto e in grado di concentrarsi sui compiti affidatogli. Non Nate, il quale trascorreva più tempo a sbavare dietro alle donne piuttosto che occuparsi della casa.

      “Queste donne hanno subito degli orrori impronunciabili, non comportarti da coglione. Sistema le coperte sul letto così posso far coricare Shae” sbottò Gerrick; voleva cavare gli occhi di Nate per aver guardato il corpo nudo di lei. Gli sottrasse una coperta e l’avvolse attorno alla ragazza. Nate si voltò verso le sbarre, e sia il suo silenzio che il rossore delle sue guance indicavano che aveva compreso quanto il suo commento fosse fuori luogo.

      Gerrick fece coricare Shae una volta sistemato il letto. Tecnicamente aveva portato a termine il proprio compito, ma si rese conto che non voleva lasciarla da sola. “Shae non si sveglierà ancora per un po’, e deve pulirsi. Manda qualcuno dello staff affinché se ne prenda cura” richiese il Guerriero nel guardarsi attorno nella nuova residenza di Shae. Un muro era costituito dalle sbarre, mentre gli altri tre dalla pietra; aveva più privacy di prima e sicuramente l’avere un water e una doccia funzionante sarebbe stata cosa gradita, a differenza della natura dell’alloggio, per cui avrebbe protestato.

      Guardò la donna addormentata. Sembrava tranquilla a riposo, ma Gerrick non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di lei che perdeva la cognizione. Le accarezzò la testa con una mano, si chiedeva che aspetto avrebbe avuto da pulita. S’immaginò che avesse i capelli di un rosso intenso e che forse avrebbe avuto il naso tempestato di lentiggini.

      “Nate!” Chiamò Zander. Gerrick ritirò subito la mano per non farsi beccare ad accarezzare la testa di Shae. Non sapeva che cosa gli fosse preso, ma doveva darsi una regolata. “Fa’ in modo che ogni donna abbia a disposizione delle salviette e degli articoli per l’igiene. Fatti dare le loro taglie e fa’ avere loro dei vestiti il prima possibile. Le nostre ospiti dovranno anche avere a disposizione del cibo e sacche di sangue”.

      Gerrick uscì dalla cella quando vi entrarono diversi membri dello staff con salviette e altri oggetti. Jace li raggiunse subito dopo. “Le prelevo del sangue prima che la puliate, così posso fare subito degli accertamenti”. Gerrick reagì d’istinto mostrando i canini al maschio; non sapeva come mai fosse talmente protettivo nei suoi confronti. Sapeva che servivano dei campioni di sangue, e prima l’avrebbe fatto meglio sarebbe stato.

      Jace strinse lo sguardo su Gerrick. “Qual è il tuo problema? Non le faccio del male. Non sa nemmeno che le sto prelevando del sangue”.

      Bella domanda, pensò Gerrick, che ignorò il guaritore nell’uscire dalla cella. Restò nel corridoio per osservare l’andirivieni di membri dello staff; era come se i suoi piedi si rifiutassero di portarlo al piano superiore. Non aveva più senso che restasse lì, eppure non riusciva a distogliere lo sguardo dalla donna.

      Le segrete erano piccole, e le donne avevano occupato quasi tutte le celle presenti. Jace terminò l’operazione e il resto dei Guerrieri salì al piano terra, mentre Gerrick restò nei pressi della cella di lei. Due femmine di muta-forma avevano riempito dei secchi di acqua calda dalla doccia e avevano iniziato a pulire Shae.

      Era come stregato dalla vista di quest’ultima. Le venne rimossa la terra dalle braccia e si rese conto di quanto fosse pallida, non che ciò inficiasse sulla sua bellezza. Diamine, nemmeno lo sporco più ostinato era in grado di renderla meno bella; era stupenda, e Gerrick si sentì improvvisamente un guardone.

      Si fece forza per allontanarsi e dirigersi al piano terra. Non voleva stare ancora da solo, quindi si mise in ascolto della conversazione che veniva intrattenuta in cucina. L’aroma di aglio e cipolle aleggiava nella stanza, e il Guerriero si chiese che cosa stesse cucinando Elsie questa volta. Gli venne l’acquolina in bocca.

      Secondo Gerrick Elsie era la cuoca migliore del mondo. Era in grado di trasformare tutto in un capolavoro, sia che si trattasse di formaggio alla griglia o un étouffèe di gamberi; era sempre tutto delizioso. Non si sorprese quando aprì la porta della cucina e vi trovò la maggior parte dei Guerrieri e delle loro Prescelte. Dall’arrivo di Elsie alla base la cucina era diventato un ottimo punto di ritrovo, per quanto si entrasse a proprio rischio, dato che Zander e Elsie erano noti per fare anche altro oltre a cucinare. Non che Gerrick volesse negare loro la felicità che provavano. In realtà non poteva essere più felice per il vampiro che aveva atteso sette secoli per trovare la propria metà.

      “Come stanno?” Domando Zander quando lo vide.

      “Shae dorme ancora e le altre sono ancora arrabbiate, ma sono certo che saranno grate di essere state tirate fuori da quell’inferno” rispose appoggiandosi poi a uno dei banconi. Portò una caviglia sull’altra e incrociò le braccia al petto.

      “Per usare un eufemismo” commentò Hayden, l’Omega dei muta-forma, nel prendere un sorso del suo drink. “Adesso cosa facciamo?”

      “Tutto il possibile per aiutarle a stare meglio. Non si meritano di passare dalla stretta mortale di Kadir alle nostre segrete” disse Elsie nel sistemare in un’ampia padella le verdure che aveva tagliato. Gerrick sperava che avrebbe fatto il suo tipico stufato. Era stata una notte fredda e lunga, e il suo stracotto era proprio quello che gli serviva.

      “Lo faremo, a ghrá, nessuno vuole vederle rinchiuse laggiù più del necessario. Jace ha già dato i campioni del loro sangue agli scienziati e mi ha assicurato che sono già al lavoro” rispose Zander dando un bacio sulla testa a Elsie.

      “Sembra che i demoni abbiano scelto individui di tutte le specie soprannaturali. Dovremo organizzare una riunione del Consiglio e invitare le Arpie e le Valchirie. Non possiamo prendere decisioni per chi è al di fuori della nostra specie” commentò Hayden. Gerrick osservò l’Omega corpulento attraversare la stanza per dare un’occhiata dentro la pentola.

      “La vera domanda è se gli Arcidemoni le controllano. Chiaramente non sono come Jessie, e non possiamo fermarci al fatto che sono donne” aggiunse Zander.

      “Sono completamente diverse da com’ero. Non ho mai provato quell’ira. Ero confusa dai cambiamenti che stava subendo il mio corpo, ma avevo sempre il controllo sulle mie emozioni. Era come se nella mia testa ci fosse solamente una minima pressione. Jace mi ha spiegato che era come se Azazel stesse cercando di mettersi in contatto con me, ma era qualcosa di semplice da ignorare. La cosa più difficile da fare è stato adattarmi ai cambiamenti...oh, aspettate, il localizzatore. Pensate che possano averli messi anche in queste donne?” Domandò Jessie porgendo a Elsie la ciotola di patate che aveva fatto a dadini. Sicuramente sta facendo lo stufato, pensò Gerrick, il cui stomaco prese a brontolare. Aveva più fame di quanto pensasse, e sicuramente Shae stava morendo di fame. Le si vedevano le costole come se fosse malnutrita; si fece un appunto mentale per fare in modo che la ragazza facesse una colazione abbondante appena sveglia.

      Le considerazioni di Jessie circa la propria situazione fecero tornare in mente a Gerrick di quando aveva salvato lei e Cailyn da un incidente d’auto diversi mesi prima. Azazel e un Fae di nome Aquiel, insieme allo Skirm dell’Arcidemone, avevano fatto uscire Cailyn di strada prima di attaccare le due. Azazel aveva scagliato un incantesimo mortale Fae su Cailyn, la Prescelta di Jace e sorella di Elsie, mentre Jessie era stata avvelenata.

      L’unico


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