Le avventure del Principe Amir – 3. Militaria. Roberto Borzellino
coltello che, fin ___ piccolo, aveva imparato ____ maneggiare _____ destrezza grazie ____ insegnamenti ____ padre.
Marco, invece, non aveva portato nulla ____ sé perché, ___ simili circostanze, si era sempre affidato _____ benda ___ pirata che portava ____’occhio. Questo suo aspetto minaccioso gli procurava un duplice vantaggio: ___ un lato terrorizzava i ragazzini più piccoli e ____’altro incuteva un certo timore e rispetto ____ suoi compagni ___ scuola più grandi, che si guardavano bene ____ provocarlo o sfidarlo.
Упражнение 5
Дополните предложения прямыми местоимениями.
(Pronomi diretti – Inserisci il pronome corretto)
1) Michela, _______ saluto e ________ ringrazio per tutto
quello che fai.
2) Professore, posso aiutar______ a portare la borsa?
3) Dottor Mauri, _______ saluto e _____ ringrazio per tutto
quello che fa.
4) Quando Giorgio _____ ha salutati, i suoi compagni di
classe erano tutti tristi.
5) Appena compro del vino, _____ bevo sempre tutto subito.
6) Avete già visitato i monumenti della città o _____
visitate domani?
7) _____ hai detto che non ____ vuoi più vedere: per questo
motivo noi non siamo più venuti a casa tua.
8) Ho incontrato Daniele e Tommaso: voglio invitar___
a teatro
9) Quando i ragazzi sono in ritardo, noi ____ aspettiamo
fino al loro arrivo.
10) Dottore, i pazienti _____ stanno aspettando da
mezz’ora.
11) Le mie sorelle saranno qui a momenti: _____ attendo
con ansia.
12) Ragazzi, se non _______ ascoltate, sarò costretto
a punir______.
13) Quando parliamo italiano, Marco e io ______ capiamo
perfettamente.
14) Se il bambino ha la febbre, ____ portiamo dal pediatra.
15) Signori, ______ prego di ascoltar________ attentamente.
Упражнение 6
Дополните предложения прямыми местоимениями.
(Pronomi diretti – Inserisci il pronome corretto)
1) Marcello, _______ aspetto per le nove.
2) Chi ti ha invitata a cena? Giorgio ____ ha invitata a cena in
un bel ristorante.
3) Vi devo portare alla stazione? No, grazie! _____ puoi
portare alla fermata dell’autobus?
4) Avete comprato il computer nuovo?
No, _____ compreremo domani.
5) Vedi quelle stelle in cielo? Sì, _____ vedo benissimo.
6) Le ho promesso che _____ verrò a trovare tutte le
settimane.
7) Ragazze, pensate che ____ attendo da ieri sera.
8) Pensa ad una favola e dopo ____ scriverai.
9) Ragazzi, ____ prego di non disturbare l’autista mentre
guida.
10) A che ora ci venite a prendere? ____ veniamo a prendere
alle otto.
11) Andiamo dagli zii, ___ aspettano.
12) Signora, ___ ringrazio per la sua ospitalità.
13) Signori, ___ ringrazio per la vostra gentilezza.
14) Conosci bene Maria? Sì, ___ conosco bene.
Capitolo secondo
NELLA TELA DEL RAGNO
Un frastuono tremendo si fece strada sulle loro teste finché, come pietre rotolanti, dal soffitto della grotta caddero giù cinque strani individui. Con un tonfo assordante finirono distesi sul pavimento ricoperto di ossa umane.
Uno dopo l’altro, goffamente, cercarono di riprendersi da quell’orribile volo. Intontiti e sorpresi per l’accaduto, con l’aiuto delle loro lampade ancora perfettamente efficienti, si affrettarono ad illuminare l’interno della grotta. All’istante si accorsero della presenza del principe Akhmed e dei suoi due compagni d’avventura.
«Lì abbiamo presi!!», si affrettò ad urlare uno di loro, quello dall’aspetto più trasandato, alto e magro come un chiodo, mentre provava a rialzarsi rapidamente per mettersi in posizione d’attacco.
Intanto, anche i suoi quattro colleghi fecero altrettanto e, in pochi istanti, circondarono Akhmed e il suo gruppo, ancora increduli per quello che stava accadendo.
«Sapete chi avete preso… razza di imbecilli?», si affrettò a ad urlare il principe mentre, con il bastone, tentava di minacciarli e tenerli a bada.
«Certo che lo sappiamo» replicò un uomo tarchiato e appesantito, probabilmente anche a causa delle troppe bevute in osteria. Doveva essere sicuramente il capo di quell’assortito e variopinto quintetto perché tutti gli altri avevano rivolto lo sguardo verso di lui ed erano in attesa di un suo cenno, di un ordine che li avrebbe fatti agire rapidamente.
«Sei il principe Akhmed… siamo sulle tue tracce da giorni… i nostri ordini sono di catturarti… vivo o morto. Quindi… adesso calmati e abbassa quel bastone se non vuoi che finisca male per te e i tuoi amici», lo incalzò con tono saccente e irriguardoso.
Akhmed, dopo aver calcolato le varie possibilità di fuga, decise di prendere altro tempo e di abbassare il suo bastone, facendo credere di volersi arrendere.
«Ecco… bravo… vedo che hai capito che non hai nessuna possibilità di batterti contro di noi. Ora avvicinati lentamente e lascia cadere il tuo bastone. I tuoi due amici …. invece…. sono liberi di andare… non abbiamo nessun ordine specifico per loro… ma se faranno resistenza… nel tentativo di proteggere il loro principe… subiranno le conseguenze delle loro scellerate azioni».
«Concedimi un minuto per salutare i miei amici», gli rispose Akhmed con voce quasi supplicante, «dopo sarò tuo prigioniero… senza opporre resistenza… ma voglio la tua parola d’onore che li lascerai andare senza fargli nemmeno un graffio!!».
«Va bene… avete un minuto per salutarvi… ma fate in fretta che una barca ci aspetta e non voglio