Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 1. Bertini Giuseppe
de musicâ libros.
Alcmane di Sardi musico e poeta greco, dotto nella musica stromentale fioriva sette secoli innanzi l'era cristiana. Nel bollore delle passioni della sua fresca età fu egli de' primi a far declinare il canto, istituito per i più gravi e serj argomenti, al brio de' conviti e delle allegre adunanze. Moltiplicò i fori nella tibia, facendo servire la maggior vaghezza del canto tibiale ad usi lascivi e profani, e prostituendo il sacro mestiere de' cantori e de' vati alla mollezza, all'adulazione ed alla scostumatezza. Alcmane girava i palazzi dei ricchi cittadini, e suonava e cantava alle loro tavole quasi ogni giorno: a tal fine aveva egli composte e notate in musica canzonette di argomenti, che ben si confacevano a persone riscaldate dal vino e dalla lussuria. Il plauso, che a' suoi osceni canti facevasi, ben dimostrava la licenza e la depravazione de' costumi, che già si era introdotta fra i Greci liberi. Alcmane co' regali, e co' nobili allegri pranzi e compagnie si era corrotto al segno, che ad altro non pensava che agli amori ed alla ghiottoneria; ma, come spesso avvenir suole a' giovani sconsigliati, un'ignominiosa ed affliggente malattia lo assalì, che facevagli scaturire da tutto il corpo infiniti schifosissimi insetti, e tosto il condusse ad una immatura morte, frutto de' suoi stravizzi, e dei suoi smodati piaceri. Nell'Antologia greca trovansi due epigrammi per la morte di questo suonatore, de' quali uno manda l'anima di Alcmane qual favorito delle muse a godere nel Parnasso, e l'altro a pagare il fio degli infami suoi vizj con le furie nel tartaro.
Aldobrandini (Tommaso) Romano, illustre letterato del secolo decimosesto. Ad un genio profondo unì egli delle vaste cognizioni in letteratura: era fratello di Papa Clemente VIII, e secretario dei Brevi nel 1568. Oltre a più opere lasciò un dotto comentario sul trattato dell'udito, ossia dell'acustica di Aristotile, lodato molto da Veltori, Buonamici e Casaubono.
Aldobrandini (Giuseppe) musico di Bologna, apprese i principj della sua arte da Giacomo Perti, che fu anche il maestro del cel. P. Martini, e divenne nel 1695 membro dell'accademia dei Filarmonici, a cui per lungo tempo presedette. In tutte le sue composizioni seppe unire la natura e l'arte, e con una invenzione tanto facile quanto felice, seppe dare a tutte le sue produzioni una piccante originalità. Il duca di Mantova lo fece maestro di musica della sua cappella. Negli anni 1701, 1703, e 1706 pubblicò egli diverse Opere di Musica, che sono state raccolte ed incise in Amsterdam. Fantuzzi parla di questo musico nella sua notizia degli Scrittori di Bologna ivi pubblicata nel 1781.
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