Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1. Botta Carlo

Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 1 - Botta Carlo


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i coloni a diboscare e coltivare le terre per la vendita certa di una grandissima quantità di legni da fabbricar navi, de' quali abbondano le foreste loro. Esser vero, molte cose non poter recare i coloni a nissun altro luogo, che ne' porti d'Inghilterra; ma in ciò doversi far considerazione, le terre americane per la natura e vastità loro dovere occupare assai, e gli animi e i corpi degli abitanti, senza che e' sia richiesto, che vadino a cercar civanza altrove, a modo degli abitanti di altre contrade già con ogni studio coltivate. E se l'Inghilterra riserbava a sè stessa il commercio esclusivo di certe mercatanzie, ciò che importare, o come nuocere agli Americani? Queste mercatanzie essendo per lo più di quelle concernenti la delicatezza del vivere civile, in quale contrada, o presso a qual gente potranno eglino procacciarsele più perfette, ed a sì umil prezzo, che nell'Inghilterra? L'amorevolezza, e la liberalità del governo inglese verso le sue colonie essersi tant'oltre distese, che egli non solo s'astenne dal porre gabelle sulle proprie manifatture, che avessero nei porti di quelle a trasportarsi, ma per anche levò via del tutto quelle, dalle quali erano gravate le mercatanzie forestiere, quando dall'Inghilterra fossero ai porti americani indiritte, dimodochè le medesime rinviliarono sì fattamente in alcune delle colonie, che a più umil prezzo vi si vendettero, che in alcune contrade d'Europa. Nè si deve pretermettere, la libertà la più intiera di traffico essere permessa per gli scambj opportuni delle mercatanzie tra l'America settentrionale e le isole delle Indie occidentali inglesi, dalla qual cosa ritrarre i coloni un grandissimo utile. In fatti, mal grado le varie restrizioni poste sopra il commercio dei coloni non ne rimaner forse a bastanza per rendere quel popolo ricco, fiorente e avventuroso? La prosperità loro non esser forse nota, nè non fare invidia a tutto il mondo? Certo se l'uomo vive in qualche parte di quaggiù beata e felice vita, questo specialmente e fuori d'ogni dubitazione nell'America inglese aver luogo. Non esser questa una prova irrefragabile, non un esempio vivo del paternale amore dell'Inghilterra verso le colonie sue? Pareggino gli Americani la condizione loro con quella dei coloni forestieri, e confessino non senza riconoscenza verso la comune madre e la propria felicità, e la vanità delle querele loro.

      Ma tutte queste ed altre cose, che si allegavano per l'Inghilterra, non avevano valeggio di contentar gli Americani, e vi rimanevano molte gozzaje. I Francesi, siccome è inveterata la gelosia tra le due nazioni francese e britannica, non mancarono a sè stessi, e non tralasciarono di pigliare l'occasione che si offeriva, per fare con accorte maniere penetrare più addentro ne' cuori degli Americani quelle ferite, che dai concittadini d'Inghilterra avevano, o credevano di aver ricevute. Non potevano i Francesi già da lungo tempo vedere con animo indifferente lo stato sì prospero delle colonie inglesi. Sulle prime determinarono di fondarne anch'essi in qualche parte di quel vastissimo continente, sperando di ricavarne sì copiosi frutti, come gli Inglesi stessi ricavavano; e perciò procurare a sè i medesimi comodi, e fare in modo che il commercio d'America e d'Europa pigliasse almeno fino ad un certo segno un altro indirizzo. Intendevano essi, o colle buone leggi, o coll'armi, giovarsi di modo, che si riparasse a quei difetti di suolo e di sito, che si osservava nelle contrade, le quali erano cadute loro in sorte. Ma siccome il governo francese s'indirizzava, secondo che e' suole, più alla milizia che al commercio, ed i Francesi vanno più volonterosamente soldati, che mercatanti, così fecero tosto disegni alla natura loro confacenti; e siccome poi anche è per lo più smisurato l'animo loro, e non mai al presente contento, così incontanente vollero, ed affortificarsi, ed allargarsi. Un bastione qua, un riparo là; in questo luogo un arsenale, in quell'altro un'armerìa; e non istettero contenti, finchè non ebbero compiuta una tela continua di fortezze da una parte all'altra del continente. Ma l'apparato militare non è abile a dare nè la popolazione, nè il commercio, nè la prosperità di questo, o di quella. Quelle fortezze, quelle armi, que' presidj mostravansi in deserte e povere regioni. Una immensa solitudine si distendeva tutto all'intorno; foreste senza fine ingombravano la terra ed il cielo. Molto diverso era il procedere degl'Inglesi. A passo a passo andavano progredendo, e in vece di voler abbracciare troppo per istringer nulla o poco, andavano gradatamente e con gran cura coltivando quello, che possedevano, e più oltre non cercavano, se non quando i bisogni di una popolazione accresciuta il richiedevano. Così i progressi loro erano lenti, ma sicuri; così non occupavano nuove terre, se non se dopo che le già occupate erano ad ottima coltivazione ridotte, e di sufficiente popolazione fornite. Un sì diverso metodo non poteva non produrre effetti del tutto contrarj: e per verità un secolo dopo che le colonie inglesi e francesi state erano fondate, le terre di queste erano a ragguaglio povere, sterili e scarsamente abitate, mentre che quelle e fertili, e ricche, e piene di un industrioso e profittante popolo si mostravano. Provando pertanto i Francesi, che o fosse per la malignità dell'aria e del suolo delle regioni da essi occupate, o per difetto della propria industria, o per mancanza di leggi opportune non potevano sperare di volgere a le loro il commercio delle colonie inglesi, o almeno di pareggiarne i benefizj, conoscendo da un altro canto, di quanta utilità queste fossero, e quanta prosperità o potenza accrescessero alla nazione rivale, deliberarono di volgersi all'armi, e di ottenere con queste ciò, che colla industria non avevano potuto. Speravano, il mal animo degli Americani dovere manifestarsi e produrre eventi favorevoli; o almeno non dover'esser questi alla contesa così pronti, conoscendo benissimo di quanta importanza ciò fosse, stante che nelle armi, negli uomini, nelle vettovaglie, e nei danari americani doveva tutto consistere il nervo e la somma della guerra. E procedendo colla solita impazienza, senza aspettare che prima le provvisioni della guerra fossero in pronto, andavano provocando il nemico, ora facendo richiami, che questi occupasse terre che a loro s'appartenessero, ora occupando e turbando le sue possessioni. Risentissi gravemente il governo britannico, e la guerra si ruppe fra le due nazioni nell'anno 1755. Ma non corrisposero gli effetti a tante speranze; imperciocchè essendo i Consiglj dell'Inghilterra guidati da Guglielmo Pitt, che fu poi Conte di Chatam, uomo per la grandezza dell'ingegno, e la santità dei costumi piuttosto singolare, che raro, andarono così prospere le cose degl'Inglesi, e le armi loro superarono sì fattamente per mare e per terra quelle dei nemici loro, che, stanchi questi e sbattuti, e perduta ogni speranza della vittoria, consentirono alle condizioni della pace di Parigi, la quale si conchiuse nel 1763. Per questa l'Inghilterra rimase in possessione del vastissimo continente dell'America settentrionale dalle rive del Mississipì sino alle spiagge della Groelandia; e principalmente, cosa di grandissima importanza, fu a lei ceduta dalla Francia la provincia del Canadà. Ella ne acquistò ancora molte ricche isole dell'Indie occidentali; e nelle orientali tanto si distese la potenza sua, ed a sì sodi fondamenti si appoggiò, che venne ad ottenere una superiorità di gran lunga maggiore, tanto pel commercio, che per la forza dell'armi. Da un'altra parte gli Americani si mostrarono anch'essi tanto pronti a secondare, e coll'armi, e colle ricchezze loro gli sforzi della comune patria, che ne acquistarono molta gloria, e furono degni riputati di partecipare ne' vantaggi, che il corso di tanta prosperità aveva alle cose inglesi procacciati. In questo stato, disperati i Francesi di far frutto coll'armi, si volsero all'arti; e uomini a posta andavano percorrendo la terra ferma americana, dicendo, a chi lo voleva udire: a che fine, a che prò avere gli Americani versato tanto sangue, corsi tanti pericoli, spesa tanta pecunia in quest'ultima guerra, se ha a continuare sopra i medesimi la maggioranza inglese tanto dura e tanto detestata? In premio di tanta fedeltà e di tanta costanza avere forse il governo inglese moderate le proibizioni, sciolto il commercio dai tanti lacciuoli, che lo legano, ed impediscono con tanto danno delle cose americane? Essersi forse rivocate le leggi sì odiose, e tanto lamentate delle manifatture? Dover forse gli Americani sudar sulle terre loro, e percorrere i vasti mari solamente per empiere le borse dei mercatanti inglesi? Avere forse il governo dell'Inghilterra fatto qualche segno di voler abbandonare per sempre il pensiero delle tasse parlamentari? Non esser per lo contrario più verisimile, ora colle forze e colla potenza essersi anche accresciute e la fame dell'oro, e le voglie tiranniche? Ciò non avere accennato lo stesso Pitt, quando e' disse, che, terminata la guerra, avrebbe ben egli saputo trovar modo di trarre entrate pel pubblico dalle colonie, e por fine una volta alla ritrosìa americana? Non avere ora l'Inghilterra, signoreggiando il Canadà, siccome provincia testè francese, e perciò più sottomessa al governo, la facoltà di porre con numerosa soldatesca il freno in bocca agli Americani? Non essere più ora questi una nazione fanciulla, ma essersi robusta e forte fatta, ed entrata nella più fiorita adolescenza. Aver essi ciò con molta gloria loro ed utile dell'Inghilterra mostrato a tutto il mondo durante il corso della testè terminata guerra; e per qual cagione una isola lontana ha da reggere e governare a senno suo un continente popolato e grande? E sino a quando s'avranno a sopportare le parzialità


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