Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 3. Botta Carlo

Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 3 - Botta Carlo


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dell'altro entrò maggiormente in sospetto il congresso; e perciò stanziò, si soprassedesse all'imbarco del Burgoyne, e di tutte le genti cattive, fino a tantochè una chiara ed espressa ratificazione della convenzione di Saratoga non fosse convenevolmente dalla Corte della Gran-Brettagna al congresso notificata. Mandarono nel medesimo tempo al generale Heath, ordinandogli, se alcune navi da servire all'imbarco arrivassero nel porto di Boston, queste dovesse tostamente sforzare a dipartirsene. Provvidero di vantaggio, si moltiplicassero le guardie attorno le genti burgoniane. Rescrisse Burgoyne, giustificandosi con molto efficaci parole, ed affermando, non essersi mai creduto disobbligato dai capitoli di Saratoga, e promettendo, darebbero per iscrittura ciascuno, e singoli gli uffiziali la fede di osservar quei capitoli. Tutto fu indarno. Il congresso non si lasciò svolgere, e fu giuocoforza ai cattivi, se ne rimanessero in America. Cosa, che riusci loro molto grave, e servì di pretesto ai ministeriali per gravar gli Americani colla nota di perfidia. Se poi questi sospetti dal canto degli Americani avessero stabile fondamento, noi lasceremo in dubbio, senza biasimare l'imprudenza di Burgoyne, o lodare le cautele, o condannar la diffidenza del congresso. Certo è bene, che in quei rancori ed alterazioni civili le apparenze diventavano realtà, e le probabilità certezze. Certo è ancora, che a quei tempi molto si richiamarono gli Americani della perfidia inglese, e gl'Inglesi della infedeltà americana.

      Veduto Burgoyne, che non poteva impetrare per gli altri, pregò per sè, ed ottenne facilmente di potersene ritornare in Inghilterra. Infatti poco tempo dopo partitosi arrivò a Londra, dove si mise tosto giù a vociferare, ed a tempestare contro quei ministri, dei quali poco prima aveva con ogni studio ricercato il favore, e dai quali, trascurato un antico e provato capitano, aveva ricevuto la opportunità di far chiaro il nome suo con una grande ed onorata impresa. Non mancarono a Burgoyne nè l'ingegno svegliato, nè la scienza, nè l'esperienza dell'armi. Ma uso in quelle guerre germaniche non si muoveva, se non sicuro, e lentamente, e solo quando erano tutte le cose abbondantemente in pronto. Nè andava ad alcuna fazione, se non allora, che tutte le più strette regole della militare arte stat'erano osservate. Male conobbe egli il modo di esercitare la guerra americana, la quale doveva spedita essere, e fatta alla leggiera. In una regione, come l'America è, tanto frequente di passi forti e difficili, e contro un nemico più destro ad affortificarsi, a scorrere in masnade, a dar gangheri, a porre agguati, a mozzar le vie alle vettovaglie, a tagliare i ritorni, doveva meglio usarsi la celerità, che arrecava un pericolo presente, ma evitabile, che la tardanza, la quale colla presente sicurezza arrecava un pericolo futuro ed inevitabile. Si perdè la occasione di vincere, perchè non si volle mai correre il rischio di perdere; e per non essersi voluto por niente in arbitrio della fortuna, non si potè guadagnare il suo favore. Senza di che l'adoperare i Barbari nelle guerre non fu mai principio di buoni e stabili successi; nè fu mai uso dei capitani prudenti il provocar l'inimico colle minacce, od il disperarlo colle arsioni e colle ruberìe.

      Mentre verso tramontana si governavano le cose in questa fortuna, veleggiavano per l'alto mare coll'armata loro i fratelli Howe, incerti, a quali dei due partiti si appiglierebbero, o di entrare nella Delawara, ovvero di prendere il cammino pel golfo del Chesapeack, a fine di andar sopra la città di Filadelfia. Stava Washington nella Nuova-Cesarea pronto a soccorrere ai passi dell'Hudson, se l'armata britannica volta si fosse a quei contorni, od a Filadelfia, se alla volta di questa città si fosse incamminata. Intanto, finchè si avessero le novelle certe della via tenuta da quella, e dei disegni dei capitani britannici, sentendosi venir addosso una sì gran piena, faceva tutti quei provvedimenti, che migliori immaginar sapeva per abilitar il suo esercito a sostenere il peso di tanta guerra. Procacciava nuove armi e munizioni; faceva ragunate di milizie da tutte le vicine province, e chiamava a sè tutti quei reggimenti di stanziali, che per la difesa dell'Hudson risparmiare si potevano. Tutte queste genti poi esercitava diligentemente alle mosse, ed alle fazioni militari. Nella qual cosa di grandissima utilità riuscivano, e l'esempio, e gl'insegnamenti degli uffiziali francesi, i quali si erano testè condotti a militare nell'esercito americano. Tra questi, e per la nobiltà del sangue, e per lo splendore della persona, e per la fama dell'onesto costume teneva il primo luogo il marchese de La-Fayette, il quale, siccome sogliono agli animi generosi facilmente riuscir care ed accette le generose imprese, così questa d'America, parendogli, come a quasi tutti gli uomini di que' tempi, e particolarmente ai Francesi, non solo generosa, ma giusta ed alta, grandemente amava e favoriva. Nel che tanto più vivi erano i suoi desiderj, quantochè oltre il candore dell'animo suo, era egli in quell'età constituito, non passando i diciannove anni, nella quale non solo il buono par buono, ma bello; ed in cui l'uomo non solo ama, ma s'innamora. E parendogli mille anni di trovarsi presenzialmente in quei fatti, dei quali sì gran fama suonava in Europa, fin dal 1776 aveva il suo pensiero di volersi in America condurre ai commissarj americani in Parigi disvelato; i quali a ciò fare molto lo confortarono. Avutesi poscia le novelle delle sconfitte della Cesarea, e parendo a quei dì non che pericolante, disperata la fortuna della repubblica, eglino con onesta sincerità dal suo proposito il dissuadevano. Aggiunsero, ch'erano delle cose loro rimasti così bassi per le infelici novelle, che non erano valevoli a noleggiar una nave, la quale il potesse in America trasportare. È fama, che il valoroso giovane rispondesse, esser appunto quello il tempo di servire alla causa loro. Quanto più erano i popoli sfiducciati, tanto maggiori effetti dovere la sua dipartita operare; e poichè procacciar la nave non potevano, una ne noleggerebbe del suo per trasportar sè, e gli spacci loro in America. E come disse, così fece. I popoli molto si maravigliavano, e molti discorsi facevano del consiglio preso da un uomo di sì chiaro nome. La Corte di Francia, o che facesse le viste per non ingelosir l'Inghilterra, o che questo fosse in vero l'intendimento di lei d'impedir questa andata, ordinava a La-Fayette, non istesse a partire. Dicesi, mandasse anche navi a posta per intraprenderlo nelle acque delle Antille. Ciò nonostante, dipartendosi egli dall'amata donna, che garzonissima era, s'imbarcava, e navigato alla larga da quelle isole arrivava in Georgestown. Non omise il congresso nissuna di quelle dimostrazioni, che potessero persuadere al Francese, ed universalmente ai popoli, in quanto grado ei tenesse la sua persona, il suo buon animo, ed i pericoli, che, siccome pareva, aveva corso, e correva tuttavia per esser venuto soccorrere di presenza alla pericolante America. Riceveva egli nel grato animo queste dimostrazioni del governo americano, e prometteva, di voler far tutto quello, che meglio sapeva e poteva. Solo richiedè, gli fosse fatto abilità di servir a proprie spese, e d'incominciar a militare come volontario. Questa generosità e modestia del marchese de La-Fayette riuscì tanto più grata agli Americani, quanto che parecchj fra quei Francesi, i quali condotti si erano ai soldi dell'America, volevano, e grosse paghe tirare, ed i più alti gradi nell'esercito americano riempire. Il Deane era quello, che questi patti era ito facendo in Francia con coloro, i quali volevano agli stipendj americani condursi. La qual cosa molto dispiacque al congresso, e fu causa principale, per cui poco poscia mandò lo scambio a Deane nella persona di Giovanni Adams. Il congresso decretò, che siccome il marchese de La-Fayette pel suo zelo verso la libertà, per la quale gli Stati Uniti combattevano, aveva lasciato la famiglia, i parenti e gli amici, ed era ito a sue spese ad offerir i suoi servigj senza voler trar paga, o altro emolumento godere; e che molto desiderava di spendere la sua vita in difesa loro, così si accettavano i suoi servigj; e per quel riguardo, che si doveva avere alla famiglia, ai parenti e dependenti suoi, avesse ad avere il grado di maggior-generale nell'esercito degli Stati Uniti. Itosene il marchese al campo molto ivi si addomesticò col generale Washington, il quale assai lo onorò, e tenne caro. Nacque allora tra loro due quell'amicizia, la quale durò sino alla morte del generale americano.

      Stando l'esercito in questi termini forte di genti, montando la somma, incluse però le milizie poco sperimentate alle battaglie stabili, a quindici migliaia di combattenti, confidente nei Capi, e fatto ardito dalla presenza, dall'esempio, e dai conforti loro, si ebbero le novelle, che l'armata nemica si era scoperta sopra il capo May, posto alle bocche della Delawara, veleggiando verso levante. Entrava tosto Washington in gelosia in rispetto alle rive dell'Hudson, le quali era stato solito avvertir diligentemente fin dal principio della guerra; e mandava a quelle schiere, che lo dovevano venir a trovare nella Cesarea da Peeck's-hill, stessero, ed a quelle che già erano in cammino, facessero alto nei luoghi loro. Compariva di nuovo il giorno sette agosto l'armata britannica a veduta della Delawara; ma spariva di corto, e non se ne sentiva più nuova per molti giorni. L'Americano non poteva apporsi, nè accertarsi del disegno del nemico; stava dubbio, e non si muoveva, non sapendo, dove avesse quel nembo a scoccare. Ma, passati molti dì, la lunghezza dell'indugio gli dava sospetto, che l'intenzione


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