Fra Tommaso Campanella, Vol. 2. Amabile Luigi
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Facevano parte della Compagnia quasi sempre il Card.l Arcivescovo della città, molti Vescovi, Nobili titolati, Signori, Dottori, Sacerdoti, e per istituto un numero determinato di P.i Gesuiti e P.i dell'Oratorio, non che P.i di altri ordini. Ne faceva allora parte anche D. Gabriele Sances Cappellano maggiore, fratello di D. Giovanni; lo Stinca vi si era ascritto fin dal 6 gennaio 1585; più tardi, nel 1603, vi si ascrisse lo stesso Nunzio Jacopo Aldobrandini Vescovo di Troia. Annualmente uno de' fratelli era eletto all'ufficio di «scrivano». Costui registrava le relazioni delle giustizie, con la lista de' parenti del giustiziato, che la Compagnia aveva il carico di assistere e soccorrere, e con le discolpe e ritrattazioni se ve ne erano, oltrechè raccoglieva in altri libri i testamenti dei giustiziati, gli originali delle Autorità che ordinavano od invitavano la Compagnia alle giustizie etc. etc. Secondo l'attività dello scrivano e l'importanza del caso, si ha qualche notevolissima relazione, come quella della giustizia di fra Tommaso Pignatelli allievo del Campanella, che fu scritta da D. Antonio d'Aytona, e che trovata in copia nella Biblioteca Brancacciana dal chiar. prof. De Blasiis servì di base al suo bel lavoro intitolato Una seconda congiura del Campanella (ved. Giornale Napoletano di filos. e lett. giugno 1875). Nella Biblioteca dell'Abate Cuomo, ora Municipale, si hanno parecchie relazioni di giustizie, segnatamente de' tempi di Masaniello, che trascrisse da' Registri della Compagnia lo stesso compianto Abate.
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I suddetti ordini di Spagna rappresentano senza dubbio una delle voci diffuse allora ad arte; abbiamo altrove riferita la lettera del Re, che mostra gli ordini veri e ben diversi. Rappresenta del pari una voce diffusa ad arte quella che il Residente avea già trasmessa in un dispaccio anteriore (ved. Doc. 185, pag. 94) e che fornì al Mutinelli l'occasione di una nota sul tono di un idillio. Da' Registri
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Ved. Doc. 40, pag. 44.
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Ved. Doc. 244 pag. 141-142-143; D. 247 pag. 159; D. 248 p. 160-161; D. 250 p. 163; D. 252 p. 166; D. 263 p. 175; D. 265 p. 182; D. 266 p. 184.
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Ved. Doc. 40, pag. 44.
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Ved. la Lett. al Card.l Farnese e quella latina al Papa e Cardinali, Arch. Storico Italiano 1866 p. 59 e 82.
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Ved. Copia ms. de' processi eccles. tom. 1.o fol. 132.
50
Ved. Doc. 217, pag. 115.
51
Ved. Doc. 218, pag. 115.
52
Nella Numerazione de' fuochi di Tropea per l'anno 1595, vol. 1398 della collezione, si legge: «n.o 60. M. Jacovo Giovanne Tranfo a. 65; M. Ipolita Barone moglie a. 56; (*) M. Alessandro f.o a. 15; Isabella f.a a. 18; Cassandra f.a a. 11; Caterina schiava a. 30; Pietro schiavo an. 35; Giovanne schiavo a. 10; Fabritio schiavo a. 5. [ Barone de la terra de crepacore (
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Ved. D'Amato, Memorie historiche dell'illustr.ma famos.ma e fedel.ma città di Catanzaro, Nap. 1670.
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Ved. i nostri Doc. 83, 86, 89, pag. 61, 63, 64; e le notizie date nella nota a pag. 127 del vol. 1o di questa narrazione.
55
Ved. Doc. 81, pag. 59.
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Ved. Doc. 306, pag. 248.
57
Ved. Doc. 238, pag. 124.
58
Ved. nell'Arch. Mediceo, filz. 4087, Let.ra del Battaglino del 18 gennaio 1600: «Horrendo spettacolo hebbi hieri nella mia loggia col veder perire inesorabilmente sette navi con quantità di marinari, fra esse è il galeone di Giorgio d'ulista carico di grani di Puglia come le altre cinque navi; il settimo fu un vascello Brettone chiamato da' nostri Vecchietti c'havea cominciato a caricar alberi et remi per andar in Spagna» etc. Un'altra del Turamini, ibid. stessa data, lo ripete. Inoltre ved. la Lett. dello Scaramelli, stessa data; Doc. 188, pag. 96.
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Ved. la nostra Copia ms. de' processi eccles. tom. 2.o fol. 236.
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Ved. il Doc. anzid.to
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Ved. Doc. 85 pag. 62, e Doc. 88 pag. 63.
62
Ved. il Breve e gli altri Atti suddetti ne' Doc. 242 e 243 pag. 129; le Lett. del Nunzio degli 11 e 21 gennaio, Doc. 81 e 83, pag, 60 e 61; la Let. Vicereale de' 18 gennaio, Doc. 40 pag. 44; e l'altra Let. scritta d'ordine del Vicerè egualmente il 18 gennaio, Doc. 216 pag. 115.
63
Ved. in Baldacchini la Lett. a Cassiano del Pozzo del 25 giugno 1624.
64
Ved. Doc. 244, pag. 143.
65
Ved. Doc. 84, pag. 61.
66
Loc. cit. Doc. 244, pag. 143.
67
Ved. Doc. 247, pag. 160.
68
Ved. Doc. 376, pag. 387.
69
Ved. Doc. 401, pag. 485.
70
Ved. Doc. 378, pag. 389.
71
Ved. Doc. 379, pag. 390.
72
Ved. Doc. 380, pag. 391.
73
Ved. Doc. 252, pag. 167.
74
È questo uno de' punti della Narrazione che gioverebbe rivedere. Il Capialbi lesse
75
Ved. Doc. 254, pag. 170.
76
Ved. Doc. 256, pag. 172.
77
Ved. Registri
78
Ved. Doc. 307, pag. 254.
79
Ved. Doc. 247, pag. 160.
80
Ved. Doc. 87, pag. 62; ma bisogna notare che la data del 24 gennaio, quivi assegnata alla lettera in quistione, potrebb'essere errata, poichè il 4 febbraio essa era ancora attesa.
81
Ved. Doc. 381, pag. 394.
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Sarno (Anelli de) Novissima praxis civilis et criminalis, cura observationibus… ac singulari tractatu inscripto Il Medico fiscale pro optima cognitione delictorum in genere, videlicet cadaveris venenati, virginis defloratae, pueri constuprati et aliorum consimilium Doctoris Horatii Graeci Medici phisici Regiae Curiae etc. Neap. 1717.
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Ecco il fac-simile del disegno del polledro datoci dal Greco (op. cit. pag. 499). Non rifuggano i lettori dal contemplarlo, specialmente quelli, che per caso menassero vanto di principii repubblicani; vedranno cosa costava a' padri nostri il professarli, e rileveranno bene la differenza:
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Ved. Doc. cit. 381, pag. 394.
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Ved. Doc. 250, pag. 163.
86
Ved. Doc. 87 e 88, pag. 62 e 63.