Si Mr. Evans. Antonina Lentini
volta lo analizzo dalla testa ai piedi. Con la luce posta sul banco gli occhi sono di un verde intenso, la mandibola ricoperta di un filo di barba, sempre perfetta. Indossa quella maglia a mezze maniche azzurra tutta stropicciata, quasi aderente, dove i suoi addominali, in base alla posizione che assume, giocano a nascondino.
Un paio di pantaloni bianchi e le infradito. Quasi mi metto a ridere quando le guardo.
<<Ciao anche a te Cade.>>Rimango allibita. Faccio un poâ mente locale e penso alla maglia azzurra, sposto la testa alla mia sinistra e noto che a quel tavolo il ragazzo numero due non câè più. Poi guardo Cade e traggo la conclusione. <<Che ci fai qui?>> Chiedo.
<<Quello che ci fanno tutti, potrei farti la stessa domanda.>> Sussurra facendo assumere alle sue labbra una posizione che mi sembra sia un leggero sorriso.
<<Ho voglia di passare un poâ di tempo con le ragazze e non di farmi sputare i drink addosso.>>
Il cuore comincia a battere sempre più velocemente. Sono felice di rivederlo anche se non ci speravo. Sono contenta che non ce lâabbia con me per quelle imbarazzanti domande.
à un ragazzo che emana sensualità da qualunque parte del corpo lo guardi. à perfetto.
<<Stasera se non ti avessi incontrata qui, ti sarei venuto a trovare in spiaggia.>> Afferma, guardandomi in modo strano.
Porto la testa lateralmente e socchiudo leggermente gli occhi.
Perché mai sarebbe venuto a trovarmi? Guardo il suo viso.
La prima volta che lo vidi era teso ma adesso assume unâaltra espressione, è sereno e ora che lo vedo perfettamente è ancora più bello.
<<Serata libera.>> Mormoro facendogli vedere il drink. <<Anche a te stasera il lavoro ti ha riservato, come me, una pausa. Niente salvataggi.>> Esclamo. <<E si.>>
Afferma con un tono serio.
Ora mi sento davvero in imbarazzo. Arrossisco. Il silenzio tra noi persiste. Sento il suo sguardo posato su di me e la cosa non mi fa stare meglio. Improvvisamente sento e vedo la sua mano posarsi sulla mia e la scossa si ripresenta ma ogni volta sempre più forte provando un piacere inebriante. <<Rimango fermo sulla mia idea.>>
<<Qâ¦quale idea?>> Chiedo incuriosita.
Si avvicina di più al mio viso. <<Stai nettamente meglio con la divisa da barista.>> Mi sussurra allâorecchio.
Annuisco e arrossisco sempre di più. Fisso i suoi occhi ma distolgo immediatamente lo sguardo bevendo un altro sorso del drink che avevo dimenticato di avere tra le mie dita e cerco di cambiare discorso.
<<E con Amber?>> Porta lo sguardo immediatamente verso di me.
<<Con Amber cosa?>> Sembra nuovamente irritato.
Non ne combino una giusta.
<<Niente, lascia stare. Ora devo proprio andare>>. Mi dÃ
sui nervi questo lato del suo carattere. Potrebbe essere più gentile e meno irritante. Faccio cenno di andare via ma mi prende il braccio per impedirlo. <<Noâ¦scusa, non volevo essere così scontroso.>>
<<Non preoccuparti. Però cerca di essere meno irritante la prossima.>> Con lo sguardo vado alla ricerca di Naomi e vedo che è in dolce compagnia. <<Quello è Alexavier?>> Chiedo a Cade indicando il tavolo dovâè seduta Naomi, cercando di dimenticare e sorvolare sullâaccaduto.
<<Si, lo conosci?>> Inclina la testa incuriosito.
<<Forse si. Ã lâuomo dâaffari di Naomi.>> Sussurro, sperando che non mi abbia sentito.
<<Come scusa?>> Il suo viso ha assunto unâespressione confusa.
<<Oh⦠niente. La mia amica, Naomi. à la sua segretaria.>> Diamine ho parlato ad alta voce e mi ha sentita.
<<Wow⦠Così quella è la Naomi di cui mi parla in continuazione, una bella tipa.>> Esclama alzando un sopracciglio, mi sembra quasi ironico dal tono di voce. <<Scusa che intenti dire? à una brava ragazza non che brava segretaria.>>
<<Ehi Cade lei è Naomi.>> Esclama Alex. Si sono
avvicinati a noi e la mia cara amica sembra una
scolaretta che non sta nella pelle perché è insieme al
suo bel capo.
<<Piacere Naomi.>>
<<Il piacere è tutto mio.>> Cade le porge la mano. Poi mi guarda e mi sorride. Ma che vorrà mai dirmi con quel sorriso?
<<Io sono Alexavier, il capo diâ¦>>
Lo interrompo. <<Di Naomi. Ã come se ti conoscessi da quando lei lavora per te.>> Naomi mi guarda imbarazzata.
<<Tu saresti Noele giusto?>> Chiede.
Faccio cenno di si con la testa.
<<Cade mi ha parlato molto di te da quando ti ha incontrata al bar dove lavori.>> Guardo Cade con lusinga.
<<Spero che non ti abbia detto nulla di negativo.>> Affermo con espressione rallegrata.
<<Nulla di cui debba preoccuparti.>> Esclama Alex con tono divertito mentre lancia unâocchiata maliziosa a Cade.
<<Dovâè Beverly?>> Chiedo a Naomi, preoccupata per non averla vista.
<<Ã andata a casa, aveva un poâ di mal di testa.>> <<Senti che ne dici se facciamo ritorno pure noi?>> Le sussurro.
<<Va bene bella.>>
<<Sono davvero felice di averti rivista, Noele. Che ne dici di vederci una sera di queste?>> Mi propone Cade mentre lo saluto.
<<Non penso proprio, sono sempre impegnata con il lavoro.>> Cerco una scusa plausibile e credibile.
<<Non ti credo che sei sempre impegnata con il lavoro. Dai devi pur sempre avere una sera libera e poi ricorda che ti ho salvata da quel signore quando ci siamo conosciuti, quindi mi devi un favore.>>A quanto pare è convinto del fatto suo.
<<Ci penserò.>> Taglio corto. Non potrò mai ringraziarlo come si deve per quello che ha fatto per me ma questo non vuol dire che per sdebitarmi debba uscirci.
Gli ho pure offerto il drink.
<<Aspetterò una tua risposta allora.>> à speranzoso e pensa che gli dica di si perché mi sta sorridendo. Mi sta facendo quel tipico sorriso alla âtanto ti ho convinta, il mio sorriso funziona sempreâ. <<Aspetterai una mia risposta. Non ti garantisco nulla. Ciao.>>
<<Ciao e buon ritorno a casa.>> Dice Cade.
Questo ragazzo mi piace davvero. à sexy, sensuale. Ma per il mio bene sarà meglio stargli alla larga. Per i miei gusti è circondato da troppe ragazze e se si dovesse avverare quello che pensa il mio cervello e il mio cuore quando lo vedono dovrà essere solamente mio.
3
Sto percorrendo la strada di ritorno verso casa con Naomi e parliamo del più e del meno, ma lâargomento principale sono i ragazzi, Cade e Alexavier. <<Quando mi sono allontanata ho visto che Cade ti ha trattenuta, che voleva?>> Chiede, non sta nella pelle dalla curiosità .
<<Niente,