Sangue Saziato. Amy Blankenship

Sangue Saziato - Amy Blankenship


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persino di comportarsi da umani… al punto che i loro compagni non sanno nemmeno cosa sono.”.

      “Ma non avete dei bisogni e cose del genere?” chiese Tasuki scrollando le spalle.

      Micah sorrise “Sì, è una delle poche cose vere dei film. Almeno una volta ogni due o tre mesi dobbiamo lasciare la città e scatenarci. I mutanti che si fingono umani inventano la scusa che nel fine settimana andranno ad arrampicarsi o roba del genere. Possiamo sopravvivere con cibo normale e una vita normale ma, se ogni tanto non seguiamo il nostro istinto di trasformarci e correre liberi, tendiamo a diventare un po’ scontrosi… o peggio.”.

      Tasuki sorrise “Allora dev’essere passato un bel po’ da quando tu hai dato sfogo al tuo lato selvaggio…”.

      La risposta di Micah gli morì sulle labbra quando la porta principale si aprì e lui sentì due persone entrare nell’edificio. Andò alla porta e la aprì appena per sbirciare. Una parte della sua emozione svanì quando vide che Damon aveva deciso di seguire Alicia.

      “Non fantasticare sugli Dei del Sole che incutono timore… stai per incontrarne uno.” disse Micah con una punta di sarcasmo. “Io sono ancora convinto che sia solo un sinonimo di “coglioni”.”.

      Tasuki rimase perplesso “È appropriato dare del coglione a qualcuno con un titolo del genere?”.

      “Se gli si addice, sì.” Micah scrollò le spalle.

      Damon sogghignò, chiedendosi per quanto tempo il poliziotto fuori dalla porta avrebbe continuato a stare su una gamba sola. Era ciò che quello stupido si meritava per aver detto ad Alicia che non poteva entrare. Vedendo Titus venirgli incontro, si chiese che aspetto avrebbe avuto un lupo alfa che dava ordini al branco camminando sulle zampe anteriori. Poi sospirò, si sentiva già annoiato.

      “Alicia, sono contento che tu sia venuta.” disse Titus, poi fece un cenno di saluto a Damon. Dovette sforzarsi per non massaggiarsi il mento al ricordo della forza nel pugno che si era beccato al loro primo incontro. Riportando l’attenzione su Alicia, notò il borsone di pelle nera. “Sono le cose che hai portato per lei?”.

      Alicia annuì e gli consegnò il borsone “Sì, ho portato anche una spazzola e un po’ di trucchi, non si sa mai.”.

      Titus sorrise “Sono sicuro che, a questo punto, qualsiasi cosa sarà benaccetta. L’ho sistemata nell’unica cella provvista di doccia. Non è una prigioniera ma, quando l’abbiamo salvata, mostrava segni di aggressività, perciò abbiamo dovuto sedarla.” disse, tralasciando il fatto che fosse in calore. “Spero che, trovando queste cose al suo risveglio, si calmi. Gliele porto e poi cominciamo.”.

      I muscoli della mascella di Damon scattarono quando strinse i denti. Guardò Alicia chiedendosi cosa intendesse dire Titus con “Poi cominciamo”.

      Alicia si morse il labbro, ricordando di non aver detto a Damon l’altra ragione per cui aveva accettato di venire. Volendo rallentare Titus, gli chiese “Posso vederla?”.

      Lui scrollò le spalle “Perché no?”.

      Guidò Alicia e il suo possente compagno attraverso la porta che conduceva alle celle di detenzione. Quando si avvicinarono alla cella, Titus prese subito le chiavi e aprì la porta. Poggiando il borsone a terra accanto alla branda, si allontanò con cautela.

      “È adorabile.” sussurrò Alicia, sentendosi in pena per lei. “A quanto pare è nella sua forma di lupo da settimane… non è pericoloso?”.

      “Già, spero che si senta abbastanza al sicuro da trasformarsi di nuovo quando si sveglierà.” disse Titus.

      “Ha superato da poco l’adolescenza.” intervenne Damon, stringendo un braccio attorno ad Alicia quando percepì la sua tristezza.

      “Boris dice che ha piò o meno vent’anni.” rispose Titus.

      “Poverina.” disse Alicia sottovoce e, all’improvviso, si sentì impaziente di lanciare l’incantesimo su quel tipo. Se era lui il responsabile… socchiuse gli occhi per una frazione di secondo, cercando di pensare ad una punizione adatta.

      Micah calcolò perfettamente i tempi e uscì dalla stanza proprio mentre loro arrivavano. Fece perfino finta di spalancare gli occhi con sorpresa, come se non sapesse che lei era già arrivata.

      “Ecco la mia sorellina latitante.” disse scherzosamente, ricevendo un forte abbraccio. Alicia lo lasciò andare subito e lui rimase deluso, ma pensò che Damon si sarebbe ingelosito se si fossero abbracciati troppo a lungo.

      “Come stai?” le chiese, scostandole i capelli dagli occhi.

      “Benone.” rispose lei, poi lanciò un’occhiata sorniona a Damon, con la speranza di metterlo di buon umore prima che sganciassero la bomba rivelando l’altra ragione per cui era venuta in centrale. “Scusa se sono sparita ma il mio compagno tende a tenermi prigioniera per giorni.”.

      Damon sorrise per quelle parole, poi guardò dietro Micah quando vide uscire un altro uomo dalla stessa stanza. Si accigliò quando percepì la sua strana aura. Non poteva leggere l’anima come facevano i Caduti ma, di solito, riusciva a vedere l’aura delle persone se si sforzava. Per vedere l’aura di quel ragazzo non dovette sforzarsi… brillava di un blu fluorescente dall’interno.

      “Questo è Tasuki, uno dei nostri detective umani.” disse Micah. “Trevor ha scoperto per caso che lui sapeva dell’esistenza del paranormale, perciò eccolo qui con noi.”.

      Umano? Damon sorrise per la loro ingenuità. Quel tipo era molto più di un semplice essere umano.

      “Tu devi essere Alicia.” disse Tasuki con un sorriso disarmante, poi tese la mano a Damon, avendo saputo del suo caratteraccio tramite gli sfoghi di Micah. “Lieto di conoscervi entrambi.”.

      Damon fissò la mano per un momento e alla fine la strinse. Quell’uomo non era una minaccia per Alicia, perciò lo avrebbe lasciato fare.

      “Allora, dov’è il lupo che devo ipnotizzare?” chiese Alicia. “Immagino sia uno dei bastardi che ha rapito la ragazza.”.

      Damon guardò di nuovo la sua compagna e le lanciò un’occhiataccia. “Non mi hai detto niente del lanciare l’incantesimo ad un licantropo.”.

      “Non me ne hai dato la possibilità.” lo accusò lei. “E comunque sei in debito con me.”.

      “Io non ho accettato la scommessa.” ribatté Damon con un sorrisetto subdolo.

      “Peccato.” disse Alicia in modo compassionevole e quasi rise quando lo vide restringere lo sguardo. Riportò la propria attenzione al presente prima che Damon pensasse ad un modo per fermarla. “Se mi fate strada farò cantare quel tipo come un uccellino.”.

      Tasuki si spostò e fece un cenno verso la stanza degli interrogatori. “Il tuo obiettivo è proprio lì dentro.”.

      Alicia entrò con Damon e Micah dietro di lei.

      Tasuki sorrise a Titus per il comportamento protettivo di quei due, prima di unirsi a loro nella stanza.

      Titus sorrise e scosse la testa. Quei due non sarebbero mai cambiati ma, almeno, era divertente guardarli.

      Tutti e cinque, attraverso il falso specchio, guardarono il lupo mannaro dall’altra parte. Quel dannato idiota stava ancora provando a liberarsi dalla sedia. Aveva i polsi bloccati in morse di titanio e le caviglie legate alle gambe della sedia. Al momento, aveva allentato i bulloni che tenevano la sedia fissata al pavimento e si dondolava avanti e indietro nel tentativo di rovesciarla.

      “Cinque dollari che cade e batte la testa.” disse Tasuki di punto in bianco.

      Damon sorrise per il tentativo umoristico di quell’“umano”.

      “Dieci dollari che cade e tenta di strisciare verso la porta.” aggiunse Micah, ed entrambi si prepararono ad assistere alla scena.

      Damon sogghignò e decise di… dare un aiutino. Quando il lupo si dondolò di nuovo con la sedia, cadde e batté testa sul pavimento… abbastanza forte da perdere i sensi.

      Tasuki sghignazzò e tese la mano verso Micah per farsi dare


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