Il Testimone Silenzioso. Блейк Пирс

Il Testimone Silenzioso - Блейк Пирс


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Bill stava sorridendo a trentadue denti, e Brent invece sembrava perplesso. Ma non voleva dire esattamente ciò che intendeva, almeno non completamente. Voleva spingere la sua giovane protetta a trovare la soluzione. Dopotutto, Jenn aveva ancora qualcosa da imparare in merito al pensare come un’agente del BAU. E, forse, Riley poteva persuadere Jenn a rivedere le sue opinioni in merito a Duane Scoville.

      Riley chiese: “Quali sono state le tue prime impressioni quando sei entrata nell’appartamento?”

      Jenn strizzò gli occhi, riflettendo. “Beh, è stato strano. Voglio dire, la musica era abbastanza strana, per un musicista rock. Ma l’aspetto dell’appartamento … la piccola casa di Robin non era affatto così. Ogni cosa era così ordinata. E moderata.”

      “Difficile credere che siano mai stati sposati, huh?” Riley osservò.

      Jenn alzò leggermente le spalle e disse: “Non felicemente, ad ogni modo.”

      Riley sorrise leggermente.

      “Non è così difficile per me crederlo” Riley disse. “Ho qualche idea di cosa significa sposarsi quando si è giovani e stupidi. Assomiglia molto alla storia della mia vita. E’ probabile che Robin e Duane siano stati follemente innamorati e felici per un po’ di tempo. Il loro matrimonio potrebbe non essere durato abbastanza a lungo da far capire loro quanto poco avevano davvero in comune.”

      Jenn balbettò: “Ma, ma lui ha agito così …”

      Riley disse: “Da colpevole. Sì, lo so. Aveva le sue ragioni. Perché pensi che il loro matrimonio sia fallito? Di là di quelle differenze che probabilmente avrebbero condotto alla sua rottura, in ogni caso?”

      Jenn stette a guardare il suo panino praticamente intatto, provando ovviamente a pensare ad una risposta.

      Riley disse: “Beh, non è troppo difficile da indovinare. Che cosa sai del passato recente di Robin?”

      Jenn disse: “L’anno scorso è rimasta coinvolta in un incidente stradale ed ha perso una gamba, e …”

      Riley vide una luce accendersi negli occhi di Jenn.

      “Oh mio Dio” Jenn esclamò. “Duane non riusciva ad accettarlo. Aveva sposato una fantastica giovane donna, e l’aveva fatto perché era bella, ma all’improvviso è diventata … beh, una mutilata. Semplicemente non la trovava più attraente.”

      Riley annuì. “In breve, era un piccolo coglione superficiale.”

      Jenn annuì lentamente e disse: “E anche lui lo sa. Di essere un coglione, intendo. Si è sentito in colpa subito dopo essersi sbarazzato di lei. Ma ora che è morta …”

      Jenn restò un momento in silenzio, per poi proseguire.

      “Lui continua a pensarci, se solo fosse stato un marito migliore, un essere umano migliore, Robin sarebbe ancora viva oggi. E potrebbe avere ragione. Perciò, il senso di colpa lo sta logorando in questo momento.”

      Jenn scosse la testa ed aggiunse: “C’è poco da meravigliarsi se si sia comportato in quel modo. Ma … che mi dici dell’armadio? Perché è diventato così nervoso, quando ho fatto sembrare che volessi aprirlo?”

      Riley sogghignò e disse: “Saresti anche tu nervosa, se avessi due agenti dell’FBI e un capo della polizia nella tua stanza, e avessi un bong nascosto nel tuo armadio.”

      Jenn roteò gli occhi: “Naturalmente. Avrei dovuto saperlo.”

      Riley non disse nulla. La verità era …

      Non sappiamo davvero nulla.

      Per quanto ne sapesse, Duane Scoville poteva aver ucciso sua moglie, dopotutto. Forse ucciderla era stato un tentativo disperato di placare la vergogna per averla abbandonata, un tentativo che era fallito miseramente.

      Riley pensava che fosse quello il caso, ma non poteva esserne sicura. Non avevano nulla in mano e stava soltanto tentando ad impedire a Jenn di saltare a conclusioni affrettate. Ed era contenta che la giovane partner non si stesse infuriando o mettendo sulla difensiva come aveva fatto quando erano in Mississippi.

      In quel momento, il cellulare del Capo Brennan si mise a squillare. L’uomo rispose alla chiamata, poi coprì rapidamente il cellulare con la mano, per dire a Riley ed ai suoi colleghi …

      “E’ l’Agente Sturman al telefono. Dice che i suoi uomini si sono messi in contatto con i Copeland in Europa. Hanno detto che la loro telecamera era impostata per registrare continuamente, e per salvare tutto ciò che viene registrato durante la loro assenza. Sturman ha detto che comprendono l’urgenza della situazione, e ci hanno dato il permesso di guardare le registrazioni di sicurezza. Hanno anche fornito tutte le informazioni necessarie per visionarle.”

      Riley vide il volto di Bill illuminarsi.

      “Il che significa che non dovremo faticare per ottenere un mandato e contattare la società di sicurezza” disse.

      Anche Riley era emozionata. Chiese: “Come accediamo al collegamento?”

      Jenn suggerì: “Per quanto ne so di questi sistemi, dovremmo poter essere in grado di connetterci online, da qualsiasi computer o persino dal cellulare.”

      “Lo scopro io” disse il Capo Brennan.

      Tornò di nuovo al telefono con Sturman e prese appunti. Poi, mise fine alla chiamata e mostrò al gruppo gli appunti presi.

      Disse: “Sturman mi ha dato un link, un nome d’accesso e una password. Dovremmo essere in grado di verificarlo subito.”

      Riley guardò Jenn, che ovviamente comprendeva questi sistemi meglio di lei o Bill. Disse a Jenn: “Coraggio, vedi che cosa puoi fare.”

      Il Capo Brennan passò gli appunti a Jenn, che tirò fuori il portatile dalla borsa e lo aprì sul tavolo. Le occorsero pochi istanti per collegarsi alla rete. Tutti i presenti si radunarono intorno al portatile, così da poter vedere l’immagine sullo schermo.

      L’immagine non era affatto ben nitida o chiara. Ma era esattamente quanto Riley si era aspettata, sulla base della posizione della telecamera.

      Lei indicò e disse: “Guardate, questa è la strada proprio di fronte alla casa dei Copeland. Sebbene non si riesca a vedere, la casa di Robin Scoville è fuori dall’inquadratura, proprio dall’altra parte della strada.”

      “Perciò che cosa stiamo cercando?” il Capo Brennan chiese.

      Riley soffocò un sospiro.

      E’ una buona domanda, pensò.

      Ripensò al suo tentativo di connettersi con la mente del killer, quando era a casa di Robin Scoville. Ricordò di aver immaginato come il killer avesse trovato la donna che guardava fuori dalla sua finestra sul davanti, poi si fosse avvicinato silenziosamente dietro di lei, cogliendola di sorpresa.

      Robin stava guardando qualcosa fuori. Riley ne era certa.

      Si rivolse agli altri: “Stiamo cercando qualcosa che è accaduto alle prime ore di quel mattino. Difficilmente vedremo il vero assassino in strada, ma potremmo avere fortuna. Sembrava che Robin stesse guardando fuori dalla sua finestra sul davanti, quando è stata aggredita. Forse potremmo ottenere un indizio relativo a che cos’ha visto lì fuori. Non so che cosa potrebbe essere. Spero che lo sapremo se lo vedremo.”

      Poi, disse al Capo Brennan: “Lei ha detto che l’ora della morte di Robin è intorno alle 4 del mattino, giusto?”

      Brennan alzò le spalle. “Quella è la stima che il medico legale ci ha fornito” rispose.

      “E’ qualcosa con cui possiamo lavorare” Riley disse. “Jenn, va’ avanti nella registrazione, diciamo fino alle tre e trenta. Fai scorrere velocemente, finché non vediamo qualcosa d’interessante.”

      Jenn eseguì la richiesta, velocizzando lo scorrere delle immagini. Inizialmente, la strada appariva vuota. Poi, un’auto passò senza fermarsi.


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