Saluta Il Mio Cuore Con Un Bacio. Dawn Brower
desiderava perdonare Imogen, ma comprendeva la ragione per la quale Jessica lo desiderasse. “Non avevo una sorella. Mi piacerebbe pensare che se scoprissi una sorella che non sapevo di avere, anch’io gradirei avere un rapporto con lei. Lo capisco—ma lo dico qui e adesso, non sarò così buona se deciderà di danneggiare la mia vita in futuro”.
Ea l’unica cosa nella quale aveva sempre creduto. Odiava essere giudicata in base al suo stato sociale o la sua apparenza. La crudeltà degli snob spesso seguiva i Brady ed aveva scheggiato il suo orgoglio. Fece del proprio meglio per non fare lo stesso per gli altri. C’erano volte in cui aveva fallito. Imogen l’aveva trattata nel modo sbagliato dall’inizio, e non solo perché Sullivan era uscito con lei. Qualcosa riguardo ad Imogen era sempre sembrato strano, e Lana era sempre stata brava a misurare la personalità delle persone.
“È giusto” disse Jessica. “Verrà seguita da dei professionisti, e non le sarà concesso di uscire dal reparto psichiatrico fino quando il tribunale la giudicherà abbastanza sana. Seguirà un’altra sentenza ad un certo punto”.
“Certo” rispose Lana. “Non si più far sparire un tentato omicidio ed un furto d’identità con la bacchetta magica”.
“Non sarebbe bello” rispose Jessica seccamente.
Non proprio…se fosse veramente possibile il mondo cadrebbe nel caos. A Lana vennero i brividi al pensiero del mondo che erutta nella pazzia dell’attività criminale. Le sarebbe piaciuto ritornare alla sua vita noiosa di lavoro e niente svago. Ad un certo punto avrebbe dovuto provare ad uscire ancora con qualcuno. Non faceva molto di più al di fuori della sua posizione all’ospedale. Jessica era l'unica amica con cui si fosse presa la briga di uscire, e questo era stato più preoccupante per la sua salute di qualsiasi desiderio di avere una vita sociale.
“Che vestiti mi hai portato?” domandò Lana per cambiare argomento. Aveva parlato di più di Imogen di quanto volesse. “Non vedo l’ora di andare a casa”.
“Preston ha suggerito qualcosa di leggero e comodo. Non sapeva che tu non possedessi nient’altro che vestiti comodi. Quando starai meglio ti porterò a fare shopping perché hai il bisogno disperato di qualcosa di coraggioso, sexy e scomodo in tutti i modi”.
Lana alzò gli occhi al cielo. “Tesoro, non ho bisogno di vestiti per esprimere quelle parole. Sono abbastanza pericolosa così. Abbi pietà della specie maschile—non sarebbero in grado di gestirmi se mi vestissi in quel modo”.
Jessica scoppiò a ridere. “Credo che ciò che ti ho portato si adatterà perfettamente al tuo umore di adesso”.
Lana aprì la cerniera della borsa e vi estrasse una t-shirt nera decorata da una corona di color rosso accesso posizionata sul lato, ed un cuore al centro. La scritta ricamata sulla stessa recitava “Tagliategli la testa”. Nella borsa si trovavano anche una felpa con la cerniera ed il cappuccio ed un paio di pantaloni della tuta della stessa sfumatura, insieme ad altri oggetti essenziali che le servivano. “Non ho mai detto di essere sana” disse Lana. “Altrimenti perché sarei diventata tua amica?”. Alcune volte era stata in sintonia con le parole che la Regina di Cuori mormorava giornalmente. Forse aveva staccato verbalmente a morsi la testa di qualcuno da quando si era svegliata all’ospedale.
“Vero” commentò Jessica. “Hai bisogno di aiuto per cambiarti?”
Come se l’avrebbe mai ammesso…no, era determinata a fare tutto da sola. Se non fosse stata in grado, allora non aveva il diritto di andare a casa. Sarebbe stata dannata se avesse dato ragione a Sullivan, dovendo restare alla villa. Abitazione che, per quanto possa sembrare strano, l’avrebbe soffocata. Lui sarebbe stato lì. Tutto. Il. Tempo. Non sarebbe mai stata in grado di scappare, e di per sé avrebbe distrutto la decisione che lei aveva preso in merito.
“Ce la faccio” le disse Lana. “Fammi un favore e trova i documenti per dimettermi mentre mi cambio”.
“Vado” disse Jessica prima di uscire dalla stanza. Chiuse la porta dietro di sé ed uscì lasciando Lana in pace. Ora doveva capire come sarebbe stata in grado di infilarsi quei vestiti senza farsi male. Avrebbe dovuto sopportare il dolore di indossare la maglietta. Non si sarebbe assolutamente disturbata ad indossare un reggiseno. Alcune cose non valevano la pena, e l’indumento era in cima alla lista.
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