Cuori Svelati. Dawn Brower

Cuori Svelati - Dawn Brower


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di congedo della mano. “Ad ogni modo avrò ancora un ruolo attivo allo studio, ma sarò selettiva sui clienti che accetterò. Voglio fare più lavoro gratis ed aiutare le famiglie, quindi sarò dentro fino alle ginocchia nell’impiego aziendale della compagnia. Non devo farlo tutto i giorni allo studio”.

      Claire era un po’ invidiosa della nuova posizione di Dani. Aveva i mezzi per fare cose che Claire si limitava a sognare—al suo capo era bastato perdere la propria famiglia per la maggior parte della propria vita, e poi rischiare di morire per riaverla. Era un prezzo alto da pagare. Ciononostante, se Claire avesse dovuto essere sincera, a volte sperava di potersi dimenticare dell’esistenza della sua famiglia. La facevano impazzire nel migliore dei casi, ed oggi non era uno di quelli…Dani aveva avuto una vita difficile, e forse questa era la sua ricompensa. I soldi, il lavoro ed una famiglia che aveva sempre desiderato avere ma non aveva mai osato sperare di avere. Era ammirabile il fatto di essere riuscita a superare tutte le avversità nella sua vita. I soldi erano una bella cosa, ma Claire si sarebbe accontentata di una somma discreta e di un uomo che l’amava.

      “Quindi chiuderemo i rapporti anche con clienti che abbiamo già?” Claire era spaventata. Era una brutta situazione…bella per Dani, era contenta per il suo capo, ma per il resto dello studio sarebbe stata una decisione sofferta. Matt non era in grado di fare molto causa la sua vista diminuita. “Ne hai parlato con Matt?”

      “No” si accigliò Dani. “Passerò da lui questa settimana e gli illustrerò la mia posizione” sospirò. “No, non lasceremo andare i clienti che abbiamo già. Vorrei però che pubblicizzassi il fatto che abbiamo una posizione vacante da associato. Fai passare i curriculum, fissa dei colloqui, e scegli qualcuno con il quale ti piacerebbe molto lavorare. Mi fido del tuo giudizio”. Prese un pezzo di carta dal tavolino e glielo porse. “Questi sono i requisiti che vorrei che avessero, ed ho aggiunto lo stipendio che siamo disposti ad offrire”.

      Claire esaminò il foglio di carta. Fischiò quando lesse l’importo. “Generoso. Dovremmo ricevere molte risposte. Lo studio se lo può permettere?” non riuscì a non domandare. Non sapeva quali fossero le reali possibilità economiche dello studio, ma non potevano essere abbastanza alte da sostenere uno stipendio a quattro zeri.

      “Sono ricca, ti ricordi?” sorrise Dani caldamente. “Non ti preoccupare. Quando inizieranno a lavorare porteranno un sacco di ore fatturabili. Coprirò la maggior parte dei costi che serviranno per sostenere la studio fino a quel momento. Funzionerà”.

      Claire lo sperava. Era contenta che Dani avesse fede nello studio. Le piaceva il suo lavoro e non voleva perderlo. Il suo impiego precedente—scosse il capo per evitare di pensarci. Non aveva funzionato. Nella sua mente scorsero diverse immagini del suo ex. Era uscita con Nolan brevemente dopo aver iniziato a lavorare lì. Era uno degli associati dello studio ed aveva un’attitudine ambiziosa. Sperava di diventare un socio, e lavorava a lungo per raggiungere il suo obiettivo. Claire voleva una famiglia ed un luogo da chiamare casa, ma principalmente voleva sapere com’era avere un uomo che l’amasse quanto lei amava lui. Pensava che Matt reciprocasse i suoi sentimenti. Ora però lo dubitava. Era stato un vero stronzo nelle precedenti due settimane. Stava cominciando a sembrarle di innamorarsi solo di uomini con i quali aveva lavorato. Doveva avere a che fare con la prossimità—aveva bisogno di supporto psicologico o qualcosa del genere.

      Dani raccolse i documenti che Claire le aveva portato e ne sfogliò alcuni. Aprì una spessa cartella, e da quest’ultima cadde una busta bianca. Si abbassò per raccoglierla e disse, “Che cos’è?”

      “Non lo so”. Claire fece spallucce. “Ho portato i documenti che hai richiesto. Non avevo abbastanza tempo per farli passare tutti. Forse Amy ha aggiunto qualcosa?” Di solito non lo faceva, ma poiché lo studio era stato un circo ultimamente, non era impossibile.

      Dani studiò il foglio e scosse il capo. “È intestato a te”.

      Claire si accigliò. Che diavolo era? Prese la busta da Dani e la girò. Il suo nome era stato scritto in una prestigiosa calligrafia di colore rosso. Le ricordava del—sangue. Deglutì la paura irrazionale che provava e l’aprì.

      Mia carissima Claire,

      possiedi il mio cuore, la mia anima e tutto ciò che sono.

      Perché non torni da me? Un dono aiuterebbe?

      Qualcosa di morbido e bellissimo come te? Ti manderò presto qualcosa per spronarti a tornare da me di tua spontanea volontà. Per favore non scappare più da me. Sarà così bello quando saremo insieme.

      Non ti preoccupare, ci vedremo presto.

      A Claire venne la pelle d’oca e ripose la lettera nella busta. Quindi la camicia da notte era forse un dono per lei. Questa busta come aveva fatto a finire in questa cartella? Forse l’aveva messa lì per sbaglio. Allontanò il disagio che provava e riportò l’attenzione su Dani.

      “Non è niente” disse. “Un biglietto da parte di qualcuno che conoscevo”.

      “Non qualcuno che ti piaceva molto, data l’espressione sul suo volto”. Disse Dani. “Un ex?”

      Potrebbe essere stato un ex, ma lei ne aveva solamente uno, e non le avrebbe mai mandato dei regali per farla ritornare nella sua vita. Aveva voltato pagina insieme a qualcun altro. Era solo una pazzia, e non voleva pensarci troppo. Ad un certo punto l’avrebbe dovuto dire a suo fratello—Carter era un detective e sarebbe stato in grado di scoprire chi era questo suo ammiratore segreto. Fino a quel momento aveva molto lavoro da fare. Non avrebbe lasciato che un pazzo le evitasse di vivere la propria vita al meglio. Incrociò lo sguardo di Dani e sorrise. “Qualcosa del genere, immagino. Come ho detto, non è niente” accompagnò l’affermazione con un gesto della mano. “Lavorerò all’annuncio stasera e lo posterò il prima possibile”. Fissò i requisiti. “Vuoi che ne parli a Matt?”

      Matt forse avrebbe pensato che Dani stesse cercando di rimpiazzarlo, poiché era molto sensibile riguardo ad ogni cosa. Non voleva avere a che fare con i capricci che avrebbe fatto quando si sarebbe reso conto quali erano i piani di Dani, ma gli avrebbe parlato se avesse dovuto farlo. Dani aveva valide ragioni a sostegno della sua decisione, ed anche Claire era un po’ egoista. Le piaceva l’idea di riavere qualcuno con cui lavorare allo studio, ma in tutta onestà, era contenta di lavorare e basta. La paga era bella e l’aiutava a pagare le bollette. Aveva ancora uno stipendio, ma molto del proprio lavoro era su base oraria. Con uno studio praticamente chiuso non aveva fatturato molte ore. Lo studio non aveva infatti portato molti introiti agli scrigni dello studio.

      Era anche bello avere un appartamento da poter chiamare casa ed in cui rilassarsi—anche se aveva trascorso la maggior parte del tempo ad aiutare Matt ad adattarsi alle sue nuove circostanze. Presto sarebbe ritornata alla propria casa lasciando Matt in pace. La dottoressa credeva che sarebbe riuscito a farcela senza una compagnia costante, ma non era ancora pronta per lasciarlo andare. Voleva assicurarsi che sarebbe stato bene da solo prima di allontanarsi.

      “No. Come ho detto mi fermerò da lui fra un paio di giorni. La prenderà meglio se glielo dirò io”. Dani si appoggiò allo schienale del divano, si accarezzò il petto e fece una smorfia di dolore. “Credo sia ora che prenda le mie medicine” disse, prendendo il flacone, scuotendolo ed rovesciando due pillole sul palmo della mano. “Odio prenderle, ma il mio corpo mi ricorda di avere subito un trauma ed ho bisogno dei medicinali per guarire. All’inizio ho pensato stupidamente di essere in grado di cavarmela senza, e accidenti se mi sono svegliata male quando l’effetto dei medicinali è andato scemando! Ho scoperto di non avere tolleranza per il dolore”. Ingoiò le pillole con l’acqua. “Fanno cose strane qui” Dani si toccò la testa. “Quindi le odio, eppure adoro il fatto che mi rendano più facile muovermi e respirare. Il mio polmone sta ancora guarendo dal foro che ha provocato la pallottola”.

      Doveva essere brutto prendere antidolorifici tutto il giorno. Claire comprendeva però la necessità di Dani di restare concentrata. Non le piaceva lavorare con il cervello sotto strani effetti. “D’accordo, non ne parlerò con Matt. Me ne occuperò discretamente. Qualcos’altro di cui hai bisogno prima che me ne vada?”

      Doveva ancora andare da suo fratello e controllare ancora Matt. Le avrebbe fatto bene ritornare a casa entro sera.


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