Rimatori siculo-toscani del dugento. Serie prima - Pistoiesi-Lucchesi-Pisani. Anonymous

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ver' me quasi turbata,

       non sostenendo me solo guardare.

       Credetti che provare 35

       volesse me com' fusse 'n su' amor fermo.

       Allor presi conforto,

       isperand'a bon porto

       lo meo fermo servir mi conducesse,

       e che tornar dovesse — pietosa: 40

       ed ella d'orgogliosa

       mainera ver' di me mai sempr'è stata.

       Però forte mi dole,

       poi veggio che servendo ho diservito

       in loco, 've gradito 45

       credetti esser per certo fòr fallenza.

       Ma via maggior doglienza,

       quasi mortal, mi porge 'l suo fallire,

       ché per suo folle dire

       fe' manifesto in parte meo pensero, 50

       lamentandosi forte

       di me, che quasi a morte

       la conducea in farl'increscimento;

       e sí fèro lamento — fece, a tale

       che gravoso poi male 55

       n'ha dato lei con gran doglia sovente.

       A ciascun ch'amar vòle

       dico che deggia, se pòsi, guardare

       di vana donna amare,

       gioven troppo di tempo e di savere. 60

       Ché grave 'n lui dolere

       prende chi l'ama, doloroso tanto,

       non si porea dir quanto,

       per qual s'avesse piò 'n pena d'amore.

       Ma elegga 'n sé, certo 65 chi amar vòle e merto di suo servir, donna piagente e saggia, che benigno cor aggia — fermo e puro, e poi será siguro di non perder di lei gioia, servendo. 70 Di gioven signoraggio, quale sovra ditt'aggio, leal servendo, merit'aggio avuto. Vorríam'esser partuto, — ma non posso; ché, poi 'l piager è mosso, 75 è legato l'om servo e 'l partir greve.

       Indice

      È combattuto dalla necessità di partire e dal dolore di dover lasciare la sua donna.

      Lontana dimoranza

       doglia m'ha dato al cor lunga stagione:

       or mi dobla cagione

       di piú grave dolor nuovo partire.

       D'assai lontano gire 5

       isforzami di ciò senn'e ragione,

       contro all'opinione,

       piena di voluntade e di pietanza,

       con grande smisuranza

       che non alungi me contr'al volere, 10

       piú che sia del piacere

       vostro, di cui amor servo mi tene.

       E pietanza mi vene

       di voi, ch'avrete del partir dolere.

       Cosí del rimanere 15

       e dell'andare son diverse pene.

       PAOLO LANFRANCHI

       Indice

       Indice

      Esorta il re d'Aragona a prepararsi a difendersi dal re di Francia.

      Valenz senher, rei dels Aragones,

       a qui prez es honors tut jorn enansa

       e membre vus, senher, del rei franzes,

       queus venc a vezer e laiset Fransa,

       ab dos sos fillz es ab aquel d'Arles:

       hanc no fes colp d'espaza ni de lansa,

       e mainz baros menet de leur paes;

       jorn de lur vida sai n'auran menbransa.

       Nostre senhier faccia a vus compagna,

       per que en re nous qual duptar:

       tal quida hom que perda que gazainha.

       Seigner es de la terra e de la mar,

       per quel rei engles e sil d'Espangna

       ne varran mais, sei vorres ajudar.

       Indice

      Ricorda a un uomo, superbo della sua ricchezza, l'instabilità della fortuna.

      De la rota son posti esempli assai,

       che gira e volge e non dimora in loco,

       e mette in bono stato quel c' ha poco,

       al poderoso dá tormenti e guai.

       Or' a che no' tel pensi, po' tu 'l sai

       che piccola favilla fa gran foco?

       non t'allegrare troppo né dar gran gioco,

       ché non se' certo come fenirai.

       Se alcun è che tu veggi in malo stato,

       in quel medesmo tu pòi avenire,

       ch'a te né lui Dio non l'ha giurato.

       Aggio veduto per li tempi sire,

       che la ventura l'ha sí governato,

       che piú che vita desira morire.

       Indice

      Risveglio doloroso.

      Un nobel e gentil imaginare

       sí mi discese ne la mente mia;

       in veritá (ch'eo allora dormia)

       el me paria con la mia donna stare

       in un giardin, baciare ed abbracciare,

       rimossa ciascun'altra villania.

       Ella dicea: — Tu m'hai in tua bailía:

       fa' di me, o amor, ciò che ti pare. —

       In quel giardin si avea da l'un canto

       un rosignol, che dicea in so' latino:

       — Securamente per vostro amor canto. —

       I' mi svegliai che sonava matino:

       considerando il bene ch'avea tanto,

       venme voglia deventar patarino.

       Indice

      Amore gli dona in sogno un fiore della sua donna.

      L'altrier, dormendo, a me se venne Amore,

       e destatomi disse: — Eo so' messaggio

       de la tua donna che t'ama di core,

       se tu, piú che non suôi,


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