Il lampionaio. Maria S. Cummins

Il lampionaio - Maria S. Cummins


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misterioso. Da chi il signor Clinton aveva udito parlare di Guglielmo? La signora Sullivan passò in rivista le sue non numerose conoscenze, e fece mille supposizioni, una più inverosimile dell'altra. E però, visto che il congetturare non serviva a nulla, finirono con l'attribuire, come Gertrude, tutto il merito a Santo Claus.

       Indice

      Rinnovi in cielo il dì l'usato corso

      O avvolta d'ombra la notte silente

      Vigili sulla terra, ella paziente

      E fida attende all'opera pietosa

      Di lenire la pena sua angosciosa

      E nel bisogno porgergli soccorso.

      Blacklock.

      — Sarei curiosa di sapere, — diceva la signorina Peekout appoggiando le mani al davanzale per sporgersi meglio, e guardando su e giù per la strada, occupazione a cui soleva dedicare dieci minuti dopo rigovernato gli utensili della colazione e prima di preparar la sua «lampada solare» — sarei curiosa di sapere chi sia quella ragazzina snella che passa di qui tutte le mattine conducendo a braccetto quel vecchio cadente. Li vedo sempre a quest'ora quando il tempo è buono e si cammina bene. È una cara creatura, senza dubbio, e dev'essere molto affezionata al pover'uomo.... probabilmente suo nonno. Ho osservato che ha cura di lasciargli la miglior parte del marciapiede, e vigila ogni suo passo; cosa necessaria, del resto, perchè lui vacilla ch'è una passione. Poverina, è pallida, e tutt'ansiosa.... Chi sa se assiste il vecchio lei sola?... Sarei curiosa.... —

      Ma la coppia è già fuori della sua veduta ed ella va a vedere se la lampada solare ha bisogno d'una calza nuova.

      — Sarei curiosa di sapere, — diceva la signora Grumble, seduta a una finestra d'una casa un po' più in là nella stessa via — se nel caso ch'io fossi un giorno vecchia ed inferma — (la signora Grumble passava i settanta ma non soffriva finora d'altra infermità che il suo temperamento irascibile) — qualcuno m'assisterebbe e si prenderebbe cura di me come quella figliuola lì del suo nonno! Mai e poi mai, ci scommetto! Che pazienza, per una bambina! Chi può essere?

      — Guarda, Bella! — diceva una fanciulla ad un'altra con la quale si recava a scuola passando per quella strada, dove si tenevano dalla parte dell'ombra. — Ecco là il vecchio e la ragazzina che incontriamo ogni giorno.... Come puoi dire che non è carina? Io l'ammiro!

      — Oh, tu, Rina, hai la particolarità d'ammirare ciò che a tutti gli altri pare orribile!

      — Orribile!. — esclamò Rina indignata. — Tutt'altro! Osserva ora quando l'incontriamo, quanto è dolce l'espressione del suo viso nell'atto di guardare il vecchio e di parlargli! Sarei curiosa di sapere che cos'ha quel disgraziato.... Vedi come gli trema il braccio? Quello che appoggia sul braccio di lei.... —

      Le due coppie s'incontrano, quasi sfiorandosi, passano, in silenzio.

      — Ebbene, non è forse simpaticissima? — domanda Rina, vivamente, non appena sicura di non essere udita.

      — Ha begli occhi, — risponde Bella — ma non c'è in lei nient'altro di notevole. Sarei curiosa di sapere come sopporta la noia di passeggiare con quel vecchio che si trascina a stento, pesandole sul braccio e tremando per modo che appena si regge.... E incontro al sole che la ferisce proprio in faccia.... Ah, io non lo farei per nulla al mondo!

      — Oh, Bella! Come hai cuore di parlare così? Io lo compiango il poveretto, immensamente!

      — Dio buono, a che giova il compianto? Se tu ti metti a compiangere tutti, non avrai da far altro dalla mattina alla sera. — Bella s'interruppe e urtò il gomito alla compagna: — Guarda lì, Guglielmo Sullivan, il commesso del babbo.... O non è una bellezza? Aspetta, voglio fermarlo. —

      Ma innanzi ch'ella giungesse a rivolgergli la parola, Guglielmo, il quale camminava prestissimo, l'oltrepassò salutandola con un inchino e un garbato: «Buon giorno, signorina Isabella!» e s'allontanò rapidamente.

      Quando la vezzosa Isabella si fu riavuta dallo stupore e dal dispetto che l'avevano ammutolita, non era più il caso di richiamarlo.

      — Gentilissimo! — ella mormorò.

      — Vedi, vedi, — fece Rina che s'era voltata a guardare indietro — ha raggiunto il vecchio e la simpatica bambina. Oh, prende l'altro braccio dell'infermo.... e proseguono tutti e tre insieme.... Non è una singolare coincidenza?

      — Io non ci veggo nulla di singolare, — disse Bella, un po' seccata. — Suvvia, allunghiamo il passo, o arriveremo a scuola in ritardo! —

      Lettore! Sei anche tu «curioso di sapere» chi siano quel vecchio e quella ragazzina? O hai già ravvisato True Flint e Gertrude? Il povero True non è più il forte e coraggioso protettore della debole creatura derelitta. Le parti sono invertite. Egli è stato colpito da paralisi. Il suo vigore se n'è ito, non gliene resta nemmeno tanto da camminar solo. Sta tutto il giorno a sedere nel suo seggiolone o sulla vecchia panca, salvo quando esce a passeggiare con la sua figliuola adottiva. Il colpo fu improvviso, e atterrò l'uomo robusto, lo lasciò debole come un fanciullo. E la piccola estranea, l'orfanella che, malata, abbandonata, priva del necessario, aveva trovato in lui un babbo e una mamma, ora per lui è tutto: il suo sostegno, la sua speranza, il suo conforto. Durante i quattro o cinque anni che egli ha amorosamente coltivato quella gracile pianticella, ella ha acquistato forza per il tempo in cui doveva esser egli a sua volta bisognoso d'appoggio e trovarlo in lei. Quel tempo è venuto, ahimè, troppo presto; ella era pronta e ha risposto all'appello. Con la semplicità e l'ardore d'una bambina, ma con la fermezza, la perseveranza, la capacità d'una donna, la piccola Gertrude presta da mane a sera, infaticabile, la sua opera d'infermiera fedele, di diligente massaia in servigio del suo primo, del suo più caro amico. Sempre al suo fianco, sempre attenta ad ogni suo bisogno, ella tuttavia riesce miracolosamente a fare molte cose, senza ch'egli pur se n'avvegga. Come l'ottimo uomo aveva predetto, ella è davvero ne' suoi vecchi giorni la benedizione di Dio incarnata che gl'illumina e fiorisce di gioie soavi fino il sentiero della tomba.

      Se l'infermità privava Trueman dell'uso delle membra, aveva per fortuna risparmiato la sua mente, ch'era lucida e serena come sempre: e il pio cuore si riposava, con umile fiducia, in quel Dio di cui egli riconosceva l'amore e la presenza, in cui sperava così fermamente, che nell'amarezza di quella prova poteva sottomettersi appieno e ripetere: «Sia fatta la tua volontà e non la mia!»

      Coloro che tutti i giorni notavano l'invalido e la sua piccola custode, e si maravigliavano della devozione, dell'abnegazione di quella fanciulletta, erano lungi dal comprendere i sentimenti d'affetto e di gratitudine ond'era animata Gertrude, dall'immaginarsi qual contentezza fosse la sua nel sostenere, nell'aiutare l'amato suo benefattore. Meno ancora la superbiosa che si sarebbe vergognata di passeggiare col vecchio paralitico, intuiva qual fosse il suo orgoglio. Come poteva ella credere che la ragazzina che avrebbe compianta, se avesse trovato tempo di compiangere qualcuno, si sentiva colmare il cuore della più viva, della più nobile sodisfazione provata in vita sua, quando porgeva l'appoggio del suo braccio al vecchio tremulo, ed era per lei una gloria portare quella croce?

      Il mondo esteriore le era indifferente. Non si curava dei commenti della gente oziosa, curiosa, vana. Non viveva ora che per True; per meglio dire viveva in lui, tanto esclusivamente pensava a consolarlo, a prolungare e allietare i suoi giorni.

      Da due mesi soltanto egli versava in così affliggenti condizioni. Già prima la sua salute aveva cominciato a declinare, ma era sempre in grado d'attendere al suo lavoro quotidiano, finchè una mattina di giugno Gertrude, entrando nella sua camera, vide con maraviglia che non s'era levato quantunque fosse molto più tardi dell'ora consueta. Accostatasi al suo letto domandandogliene il perchè, s'accòrse ch'egli aveva un aspetto strano e non poteva risponderle. Sbalordita e spaventata, chiamò la signora Sullivan. Fu mandato per un medico. Questi dichiarò ch'era un attacco di paralisi, molto grave. Parve infatti per qualche giorno che True dovesse soccombervi: ma poi andò migliorando. Ricuperò la favella, e in capo a due settimane


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