I suicidi di Parigi. Ferdinando Petruccelli della Gattina

I suicidi di Parigi - Ferdinando Petruccelli della Gattina


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       Ferdinando Petruccelli della Gattina

      I suicidi di Parigi

      Pubblicato da Good Press, 2020

       [email protected]

      EAN 4064066072445

       REGINA

       I.

       II.

       III.

       IV.

       V.

       VI.

       VII.

       VIII.

       IX.

       X.

       XI.

       XII.

       XIII.

       XIV.

       XV.

       XVI.

       MAUD

       I.

       II.

       III.

       IV.

       V.

       VI.

       VII.

       VITALIANA

       I.

       II.

       III.

       IV.

       V.

       VI.

       VII.

       VIII.

       IX.

       X.

       XI.

       XII.

       XIII.

       XIV.

       XV.

       XVI.

       XVII.

       XVIII.

       XIX.

       Indice

      EPISODIO PRIMO

      I.

       Indice

      Il cesto da nozze e ciò che segue.

      Il dottore conte di Nubo dava a desinare nella sua casa di campagna a

       Saint-James.

      E' non aveva, a vero dire, l'abitudine di offrir pranzi; perocchè, quantunque si avesse in casa, da due anni, una nipote, e' continuava a vivere da scapolo, mangiando in città, al restaurant o al club.

      Quel giorno, però, era in qualche guisa obbligato a violar la regola. Egli maritava sua nipote. Il fidanzato aveva inviato il cesto da nozze. Degli amici e delle amiche avevano espresso il desiderio di vederlo. Si era in campagna, al mese di luglio.

      Due persone fra i convivi avevano mancato all'invito: Sergio di Linsac e la signora Augusta Thibault. Malgrado ciò, vi era ancora una ventina di commensali, assai festevoli per rallegrare il pranzo e fare onore alle squisite vivande servite da Potel.

      La signora Thibault giunse pertanto, alla fine della tavola e diè, sul suo ritardo, di quelle spiegazioni, che in bocca di chiunque altri sarebbero state scuse, ma che sono sempre delle ragioni ragionevolissime nella bocca di una bella vedova. Insomma, ella aveva pranzato altrove.

      Sergio di Linsac non comparve affatto.

      Il desinare finito, gli uomini uscirono a fumar nel giardino. Le dame restarono ad ammirare o criticare il cesto da nozze—sopratutto, ad invidiarlo.

      Imperciocchè, la prima sensazione che produce un bell'oggetto sur una femmina, è sempre un pensiero di appropriamento—il quale, se resta nello stato di desiderio nella donna ricca, diviene voglia spasmodica nella povera. L'Invidia è un'impotenza.

      Alberto Dehal, il fidanzato,


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