Orlando Furioso. Lodovico Ariosto

Orlando Furioso - Lodovico Ariosto


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un camin gran spazio oscuro e cieco,

      avendo la spirtal femmina seco.

      65

      E riusciro in un burrone ascoso

      tra monti inaccessibili alle genti;

      e tutto 'l dì senza pigliar riposo

      saliron balze e traversar torrenti.

      E perché men l'andar fosse noioso,

      di piacevoli e bei ragionamenti,

      di quel che fu più conferir soave,

      l'aspro camin facean parer men grave:

      66

      di quali era però la maggior parte,

      ch'a Bradamante vien la dotta maga

      mostrando con che astuzia e con qual arte

      proceder de', se di Ruggiero è vaga.

      — Se tu fossi (dicea) Pallade o Marte,

      e conducessi gente alla tua paga

      più che non ha il re Carlo e il re Agramante,

      non dureresti contra il negromante;

      67

      che oltre che d'acciar murata sia

      la rocca inespugnabile, e tant'alta;

      oltre che 'l suo destrier si faccia via

      per mezzo l'aria, ove galoppa e salta;

      ha lo scudo mortal, che come pria

      si scopre, il suo splendor sì gli occhi assalta,

      la vista tolle, e tanto occupa i sensi,

      che come morto rimaner conviensi.

      68

      E se forse ti pensi che ti vaglia

      combattendo tener serrati gli occhi,

      come potrai saper ne la battaglia

      quando ti schivi, o l'avversario tocchi?

      Ma per fuggire il lume ch'abbarbaglia,

      e gli altri incanti di colui far sciocchi,

      ti mostrerò un rimedio, una via presta;

      né altra in tutto 'l mondo è se non questa.

      69

      Il re Agramante d'Africa uno annello,

      che fu rubato in India a una regina,

      ha dato a un suo baron detto Brunello,

      che poche miglia inanzi ne camina;

      di tal virtù, che chi nel dito ha quello,

      contra il mal degl'incanti ha medicina.

      Sa de furti e d'inganni Brunel, quanto

      colui, che tien Ruggier, sappia d'incanto.

      70

      Questo Brunel sì pratico e sì astuto,

      come io ti dico, è dal suo re mandato

      acciò che col suo ingegno e con l'aiuto

      di questo annello, in tal cose provato,

      di quella rocca dove è ritenuto,

      traggia Ruggier, che così s'è vantato,

      ed ha così promesso al suo signore,

      a cui Ruggiero è più d'ogn'altro a core.

      71

      Ma perché il tuo Ruggiero a te sol abbia,

      e non al re Agramante, ad obligarsi

      che tratto sia de l'incantata gabbia,

      t'insegnerò il rimedio che de' usarsi.

      Tu te n'andrai tre dì lungo la sabbia

      del mar, ch'è oramai presso a dimostrarsi;

      il terzo giorno in un albergo teco

      arriverà costui c'ha l'annel seco.

      72

      La sua statura, acciò tu lo conosca,

      non è sei palmi, ed ha il capo ricciuto;

      le chiome ha nere, ed ha la pelle fosca;

      pallido il viso, oltre il dover barbuto;

      gli occhi gonfiati e guardatura losca;

      schiacciato il naso, e ne le ciglia irsuto:

      l'abito, acciò ch'io lo dipinga intero,

      è stretto e corto, e sembra di corriero.

      73

      Con esso lui t'accaderà soggetto

      di ragionar di quell'incanti strani:

      mostra d'aver, come tu avra' in effetto,

      disio che 'l mago sia teco alle mani;

      ma non mostrar che ti sia stato detto

      di quel suo annel che fa gl'incanti vani.

      Egli t'offerirà mostrar la via

      fin alla rocca e farti compagnia.

      74

      Tu gli va dietro: e come t'avicini

      a quella rocca sì ch'ella si scopra,

      dàgli la morte; né pietà t'inchini

      che tu non metta il mio consiglio in opra.

      Né far ch'egli il pensier tuo s'indovini,

      e ch'abbia tempo che l'annel lo copra;

      perché ti spariria dagli occhi, tosto

      ch'in bocca il sacro annel s'avesse posto. —

      75

      Così parlando, giunsero sul mare,

      dove presso a Bordea mette Garonna.

      Quivi, non senza alquanto lagrimare,

      si dipartì l'una da l'altra donna.

      La figliuola d'Amon, che per slegare

      di prigione il suo amante non assonna,

      caminò tanto, che venne una sera

      ad uno albergo, ove Brunel prim'era.

      76

      Conosce ella Brunel come lo vede,

      di cui la forma avea sculpita in mente:

      onde ne viene, ove ne va, gli chiede;

      quel le risponde, e d'ogni cosa mente.

      La donna, già prevista, non gli cede

      in dir menzogne, e simula ugualmente

      e patria e stirpe e setta e nome e sesso;

      e gli volta alle man pur gli occhi spesso.

      77

      Gli va gli occhi alle man spesso voltando,

      in dubbio sempre esser da lui rubata;

      né lo lascia venir troppo accostando,

      di sua condizion bene informata.

      Stavano insieme in questa guisa, quando

      l'orecchia da un rumor lor fu intruonata.

      Poi vi dirò, Signor, che ne fu causa,

      ch'avrò fatto al cantar debita pausa.

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