Orlando Furioso. Lodovico Ariosto

Orlando Furioso - Lodovico Ariosto


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      Ma lasciànla doler fin ch'io ritorno,

      per voler di Ruggier dirvi pur anco,

      che nel più intenso ardor del mezzo giorno

      cavalca il lito, affaticato e stanco.

      Percuote il sol nel colle e fa ritorno:

      di sotto bolle il sabbion trito e bianco.

      Mancava all'arme ch'avea indosso, poco

      ad esser, come già, tutte di fuoco.

      36

      Mentre la sete, e de l'andar fatica

      per l'alta sabbia e la solinga via

      gli facean, lungo quella spiaggia aprica,

      noiosa e dispiacevol compagnia;

      trovò ch'all'ombra d'una torre antica

      che fuor de l'onde appresso il lito uscia,

      de la corte d'Alcina eran tre donne,

      che le conobbe ai gesti ed alle gonne.

      37

      Corcate su tapeti allessandrini

      godeansi il fresco rezzo in gran diletto,

      fra molti vasi di diversi vini

      e d'ogni buona sorte di confetto.

      Presso alla spiaggia, coi flutti marini

      scherzando, le aspettava un lor legnetto

      fin che la vela empiesse agevol òra;

      ch'un fiato pur non ne spirava allora.

      38

      Queste, ch'andar per la non ferma sabbia

      vider Ruggier al suo viaggio dritto,

      che sculta avea la sete in su le labbia,

      tutto pien di sudore il viso afflitto,

      gli cominciaro a dir che sì non abbia

      il cor voluntaroso al camin fitto,

      ch'alla fresca e dolce ombra non si pieghi,

      e ristorar lo stanco corpo nieghi.

      39

      E di lor una s'accostò al cavallo

      per la staffa tener, che ne scendesse;

      l'altra con una coppa di cristallo

      di vin spumante, più sete gli messe:

      ma Ruggiero a quel suon non entrò in ballo;

      perché d'ogni tardar che fatto avesse,

      tempo di giunger dato avria ad Alcina,

      che venìa dietro ed era omai vicina.

      40

      Non così fin salnitro e zolfo puro,

      tocco dal fuoco, subito s'avampa;

      né così freme il mar quando l'oscuro

      turbo discende e in mezzo se gli accampa:

      come, vedendo che Ruggier sicuro

      al suo dritto camin l'arena stampa,

      e che le sprezza (e pur si tenean belle),

      d'ira arse e di furor la terza d'elle.

      41

      — Tu non sei né gentil né cavalliero

      (dice gridando quanto può più forte),

      ed hai rubate l'arme; e quel destriero

      non saria tuo per veruna altra sorte:

      e così, come ben m'appongo al vero,

      ti vedessi punir di degna morte;

      che fossi fatto in quarti, arso o impiccato,

      brutto ladron, villan, superbo, ingrato. —

      42

      Oltr'a queste e molt'altre ingiuriose

      parole che gli usò la donna altiera,

      ancor che mai Ruggier non le rispose,

      che di sì vil tenzon poco onor spera;

      con le sorelle tosto ella si pose

      sul legno in mar, che al lor servigio v'era:

      ed affrettando i remi, lo seguiva,

      vedendol tuttavia dietro alla riva.

      43

      Minaccia sempre, maledice e incarca;

      che l'onte sa trovar per ogni punto.

      Intanto a quello stretto, onde si varca

      alla fata più bella, è Ruggier giunto;

      dove un vecchio nochiero una sua barca

      scioglier da l'altra ripa vede, a punto

      come, avisato e già provisto, quivi

      si stia aspettando che Ruggiero arrivi.

      44

      Scioglie il nochier, come venir lo vede,

      di trasportarlo a miglior ripa lieto;

      che, se la faccia può del cor dar fede,

      tutto benigno e tutto era discreto.

      Pose Ruggier sopra il navilio il piede,

      Dio ringraziando; e per lo mar quieto

      ragionando venìa col galeotto,

      saggio e di lunga esperienza dotto.

      45

      Quel lodava Ruggier, che sì se avesse

      saputo a tempo tor da Alcina, e inanti

      che 'l calice incantato ella gli desse,

      ch'avea al fin dato a tutti gli altri amanti;

      e poi, che a Logistilla si traesse,

      dove veder potria costumi santi,

      bellezza eterna ed infinita grazia

      che 'l cor notrisce e pasce, e mai non sazia.

      46

      — Costei (dicea) stupore e riverenza

      induce all'alma, ove si scuopre prima.

      Contempla meglio poi l'alta presenza:

      ogn'altro ben ti par di poca stima.

      Il suo amore ha dagli altri differenza:

      speme o timor negli altri il cor ti lima;

      in questo il desiderio più non chiede,

      e contento riman come la vede.

      47

      Ella t'insegnerà studi più grati,

      che suoni, danze, odori, bagni e cibi:

      ma come i pensier tuoi meglio formati

      poggin più ad alto, che per l'aria i nibi,

      e come de la gloria de' beati

      nel mortal corpo parte si delibi. —

      Così parlando il marinar veniva,

      lontano ancora alla sicura riva;

      48

      quando vide scoprire alla marina

      molti navili, e tutti alla sua volta.

      Con quei ne vien l'ingiuriata Alcina;

      e molta di sua gente have raccolta

      per por lo stato a se stessa in ruina,

      o


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