Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I. Amari Michele

Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I - Amari Michele


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Vies ec. par Ibn-Khallikan, publiées par le B. Mac-Guckin De Slane, Paris, 1842, tomo I, in-4, testo arabo. Ibn-Khallikan's Biographical Dictionary translated ec., tomo I, II, Paris, 1842, 1843. Il terzo volume non è pubblicato; ne ho avuto alle mani parecchi fogli per cortesia del traduttore e di M. Reinaud.

82

Ibn-Challikani, Vitæ illustrium virorum, Gottingæ, 1835, in-4.

83

Histoire de l'Afrique et de l'Espagne, intitulée Al-Bayano-'l-Mogrib, Leyde, 1848, 1851, 2 vol. in-8.

84

Série IV, tomo XX (1852), e série V, tomo I, (1853). Raccolti insieme i fogli e stampati a parte, fanno un volume di 290 pagine.

85

Annales Regum Mauritaniæ, Upsal, 1843, 1846, 2 vol. in-4.

86

Géographie d'Aboulfeda, Introduz., p. CL e CLI.

87

Col titolo di Annales Moslemici, Copenhagen, 1789, 1791, 5 vol. in-4.

88

Veggansi: Hagi-Khalfa, ediz. Fluegel, tomo V, p. 397, nº 14,069; Quatremère, Histoire des Sultans Mamlouks par Makrizi, tomo II, Parte II, p. 173; Reinaud, Géographie d'Aboulfeda, Introduz., p. CLI.

89

Secondo la soscrizione che si legge in fine di questo MS., sarebbe autografo. Il barone De Slane la crede bugiarda per cagion di parecchi errori del MS. La stessa soscrizione è in uno dei MSS. di Leyde secondo il Dozy, Catalogo, I, p. 5.

90

Veggansi: Di Gregorio, Rerum Arabicarum, Prefazione al Nowairi; Airoldi, Prefazione al Codice Diplomatico ec., dell'Abate Vella; e Scinà, Storia Letteraria di Sicilia nel XVIII secolo, tomo III, cap. VI.

91

Histoire de Sicile, traduite de l'arabe du Novaïri par le citoyen J. J. Caussin, in appendice al Voyages en Sicile, dans la Grande Grèce et dans le Levant, par M. le Baron de Riedesel, Paris, an. X (1802), in-8.

92

Lettre à M. Hase nel Journal Asiatique, IV série, tomo IV, p. 329, (1844).

93

Catalogo del Dozy, tomo II, pag. 148, nº DCCLXIII, seg.

94

Rerum Arabicarum, p. 57.

95

Commentarii ec., §, VI, p. 8.

96

Veggasi la prefazione di Adler nel primo volume degli Annales Moslemici d'Abulfeda, p. VIII.

97

I volumi che io conosco del Mesâlek-el-Absâr, sono i seguenti:

I. Bibl. Bodlejana, Pococke, 191, già citato. – Geografia.

III. Parigi, Ancien Fonds 583. – Altra parte di Geografia.

XIV. Parigi, Ancien Fonds 1371: British Museum, Catalogo, nº DLXXV, parte II, p. 273. – Antichi poeti arabi.

XV. Escuriale, Catalogo di Casiri, tomo I, p. 68, nº CCLXXXV. – Altri poeti.

XVII. Parigi, Ancien Fonds 1372, già citato. – Altri poeti.

XXIII. Parigi, Ancien Fonds 612. – Storia già citata.

XXIII. (Numero di volume sbagliato o appartenente a una copia divisa altrimenti). Parigi, Ancien Fonds 904. – Mineralogia e Storia antica.

Il Casiri, Catalogo, tomo II, p. 6, nº MCDXXXIV e MDCXXXV, nota un Kitâb et-Ta'rif, altra opera del medesimo autore.

98

Stampato ad Upsal il 1839, un vol in-8.

99

Saggi di Schultz, inseriti nel Journal Asiatique. Questo passo si legge nella serie I, tomo VII, (1835), pag. 293, ove il traduttore ha dato anche il testo arabico di tal frase.

100

Il baron De Slane, che ricorda spesso con affetto i lavori di questo valente giovane, dice in una nota della Histoire des Berbères par Ibn-Khaldoun, tomo I, Introduction, p. III et IV, che si erano già stampate 108 pagine di testo e 140 della versione, e che rimangono come carta inutile nei magazzini del tipografo.

101

Su l'autore veggansi: Sacy, Chrestomathie Arabe, tomo I. p. 112, seg.; e Quatremère, Histoire des Sultans Mamlouks de l'Egypte par Taki-Eddin-Ahmed-Makrizi, tomo I, prefazione.

102

Catal. del Dozy, tomo II, p. 200, nº DCCCXX.

103

Journal Asiatique, série IV, tomo XIII, (1819), p. 256, seg.

104

Lexicon Bibliographicum et Enciclopædicum a Mustapha… Haij-Khalfa ec., Lipsia e Londra. 1840, 1852, sei vol. in-4.

105

Cronologia historica di Hazi-Halifé-Mustafà ec., Venetia, 1697, in-4.

106

Historie de l'Afrique de Mohammed-ben-Abi-el-Raïni-el-Kairouani, Paris, 1845, in-4, che è il vol. VII della Exploration scientifique de l'Algérie, Sciences historiques et géographiques.

107

Diodorus Siculus, lib. XXXIV, XXXV.

108

Florus, lib. III, c. 9.

109

Palmieri, Somma della storia di Sicilia, vol. I, cap. 14. Ma egli non vede la causa principale del danno là dove pare a me di trovarla, cioè nella proprietà territoriale usurpata dai cittadini romani ai Siciliani.

110

Diodorus Siculus, lib. V, XXXIV, XXXV, XXXVI, XXXVII. A creder mio, Diodoro giudicò male la prima guerra servile, credendola un imperversare di masnadieri e nulla più. Nella seconda riconosce il malo contentamento dei Siciliani. Ma la Legge Rupilia, alla quale io ho fatto allusione di sopra, sendo stata promulgata dopo la prima guerra, ne prova chiaramente l'indole politica.

111

Palmieri, l. c., sostiene che il grano prodotto dalla Sicilia al tempo di Verre, non montasse che ad un milione di salme d'oggi (2,753,659 ectolitri); cioè due terze parti della produzione attuale. Di più, crede che tutta la Sicilia allor ne desse appena quanto il solo Stato di Siracusa sotto Gelone.

112

Gli stadii di Strabone sono ordinariamente di 700 al grado. Il perimetro della antica Siracusa indi torna a 11 miglia e mezzo delle italiane di cui entran 60 in un grado. Ho seguíto in questo passo di Strabone la interpretazione di M. Letronne, Essai critique sur la topographie de Syracuse, p. 100, seg., non quella che erroneamente portava Siracusa ristretta da Augusto, come dei nostri tempi, alla sola penisola.

113

Strabo, Rerum Geographicarum, lib. VI, p. 265, seg.

114

Stefano dà 122 nomi di città e castella, tra le quali alcune poste per errore in Sicilia, ma altre ne mancano. (Stephanus, De urbibus, passim). Strabone (l. c.) ne contava 16, tralasciando senza dubbio i luoghi meno importanti. Plinio (Historiæ Naturalis, lib. III, cap. 14) ne ha 69, delle quali 5 colonie romane, 13 oppida, 3 popolazioni di condizione latina, e 48 tributarie. Tolomeo (Cl. Ptolomei Geographiæ, lib. III, cap. 4) novera 64 tra città e castella, accordandosi con Plinio in 47 nomi, e discrepando negli altri, forse perchè il Romano segue la geografia politica, quando Tolomeo, geografo matematico, nota i luoghi non le genti. L'Itinerario (presso Fortia d'Urban, Recueil des Itinéraires anciens, Antonini Augusti Itinerarium, numeri XXIII a XXVII, p. 26-29) non vale in questa esamina, perchè dà le sole stazioni di poste; tra le quali 26 in città note.

115

Historiæ Augustæ Scriptores, tom. II, p. 85. Trebellii Pollionis, Galliani duo, cap. 4.

116

Zosimus, lib. I, cap. 67, 71.

117

Marini, I Papiri Diplomatici, numeri XXXII e XXXIII, che si credono frammenti di unico diploma dato il 489. Indi si scorge che Odoacre aveva accordato a un Pierio, forse il


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