La donna fiorentina del buon tempo antico. Isidoro Del Lungo
Purg. XXIII, 98-111.
72. Folgore da San Gimignano; II, 194, dei Poeti del primo secolo; Firenze, 1816.
73. Vedi, nell'Appendice al mio Commento alla Cronica di Dino, la XVII.ª delle Note dantesche, pag. 624-27.
74. Iliade, lib. VI e XXIV. Eneide, II, 790-97, nella traduz. del Caro:
S'ode più dentro un gemito, un tumulto,
un compianto di donne, un ululato,
e di confusione e di miseria
tale un suon che feria l'aura e le stelle.
Le misere matrone spaventate,
chi qua chi là per le gran sale errando,
battonsi i petti, e con dirotti pianti
danno infino alle porte amplessi e baci.
75. Orlando furioso, XVII, 13.
76. Purg. XXIV, 106-111.
77. Purg. VI, 148-151.
78. Caterina della Bella, moglie di Galassino Castellani: esiliata col padre nel 1295, prosciolta dal bando nel 1317.
79. Vedi a pag. 66-73 del mio libro Dal secolo e dal poema di Dante, Altri Ritratti e Studi; Bologna, Zanichelli, 1898.
80. Vedi delle cit. mie Note dantesche la XVª Del ghibellinismo di Dante, pag. 604-610; e gli Atti della proscrizione dei Guelfi Bianchi, fra i Documenti al mio Discorso Dell'esilio di Dante; Firenze, Succ. Le Monnier,1881.
81. Purg. XXIII, 103-105.
82. G. Villani, IX, CCXLV.
83. G. Villani, X, XI.
84. Nel protocollo notarile di ser Lapo Gianni (Archivio antecosimiano dei Contratti, nell'Archivio fiorentino di Stato) occorre un atto dei 2 gennaio 1328, risguardante condottieri e milizie a soldo, intestato così: «Actum in ducali Palatio Florentie, presentibus testibus ecc.».
85. G. Villani, X, XI.
86. G. Villani, l. c.
87. G. Carducci, Rime antiche da carte di archivî; nel Propugnatore, vol. XXI (an. 1888), pag. 8.
88. Nov. CXXXVII: «Come le donne fiorentine, senza studiare o apparare leggi, hanno vinto e confuso già con le loro legge, portando le loro fogge, alcuno dottor di legge.»
89. Al 1306 mostrano risalire gli Ordinamenti intorno agli sponsali ed ai mortorî (P. Emiliani Giudici, Storia dei Comuni italiani, III, 149-170), in quanto si connettano con la istituzione fatta nel 1306 dell'Esecutore degli Ordinamenti di giustizia. E in un Consiglio del 1290 si discuteva dello «scrivere le vestimenta», cioè far l'inventario degli ornamenti femminili; e fra i consulenti era ser Brunetto Latini (Alla biografia di ser B. L. contributo di documenti per I. Del Lungo; a pag. 251-52 della Monografia di T. Sundby, tradotta da R. Renier, Della vita e delle opere di B. L.; Firenze, Succ. Le Monnier, 1884). Vedi poi la cit. Conferenza di G. Biagi, La vita privata dei Fiorentini, §§ VI, VII, pag. 100 segg.
90. Chi voglia gustare un saggio del bel volgare di quei documenti, può vedere i citati Ordinamenti intorno agli sponsali e ai mortorî, e altri Ordinamenti del 1388 pubblicati e illustrati da D. Salvi a pag. 221-237 della Regola del governo di cura familiare del beato Giovanni Dominici fiorentino; Firenze, 1860.
91. Scritti editi e inediti; Firenze, Barbèra, 1877; I, 409-410.
92. Da quell'Ovidio «delle donne» vedi curiosi saggi di psicologia femminile in alcune pagine del cit. mio libro su Dino Compagni ec., I, 418 seg.
93. Esempio insigne Fra Domenico Cavalca, Volgarizzamento della Epistola di S. Girolamo ad Eustochio (Roma, 1764), pag. 356: «Volendo per utilità di molte donne religiose e altre oneste vergini, e ancora molte altre persone che non sanno grammatica, recare in vulgare quella bella Pistola la quale San Girolamo mandò ad Eustochio nobilissima vergine di Roma, inducendola ad amare e ben guardare la santa verginità, e a bene renunciare lo mondo tutto; do ad intendere a ciascuno che legge, che ecc.»
94. Documenti d'Amore; Roma, 1640. — Del Reggimento e costumi di donna; Bologna, 1875. — Sulla precettistica femminile del Barberino, vedi qui appresso, pag. 81 segg. Il quesito circa «lo leggere e lo scrivere» è nella seconda delle indicate opere, a pag. 40-42.
95. Cronica domestica, secondo il titolo col quale io la ho preparata per le stampe sull'autografo, che si conserva presso i signori Velluti-Zati. Vedine notizia e saggi nel Manuale della letteratura italiana di A. D'Ancona e O. Bacci; vol. I (ediz. 1903), pag. 572-78. La edizione, unica sinora, fatta da D. M. Manni, fu condotta sulle copie, ed è difettosa per troppi rispetti, e improprio il titolo: Cronica di Firenze dall'anno 1300 in circa fino al 1370. Ai passi, che qui adduco di sull'autografo, corrispondono nella edizione del Manni le pagine 14, 25, 26, 36, 56, 132, 53, 129.
96. Rilevata come popolare da Vincenzio Borghini (postille al Sacchetti, ediz. Le Monnier, Nov. LXXXV): «Delle care, delle compiute e dell'oneste donne della nostra città: è nostro modo di dire, et ha sapore di comparativo o presso che superlativo.»
97. A. Gaspary, La scuola poetica siciliana del secolo XIII; Livorno, Vigo, 1882; a pag. 5.
98. Istoria d'Ippolito e Lionora, o Istoria d'Ippolito e Dianora; così in prosa come in ottava rima: stampata e ristampata, ormai da più di quattro secoli, in libercoli di edizione popolare.
99. A. D'Ancona, nella edizione critica che di sulle popolari, moltiplicatesi fin dai primi tempi della stampa, ne fece nel 1863 (Pisa, Nistri): La storia di Ginevra degli Almieri che fu sepolta viva in Firenze, di Agostino Velletti, riprodotta sulle antiche stampe. E criticamente ne ha discorso P. Rajna, in Romania, vol. XXXI (an. 1902), pag. 62-68.
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