Neulateinische Metrik. Группа авторов

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      D., K.: Bibliographische Notiz zu: Jacobi Morelli, Bibliothecae Regiae D. Marci Venetiarum Praefecti Epistulae septem variae eruditionis, quarum tres nunc primum prodeunt, Padua 1819, in: Göttingische gelehrte Anzeigen 2 (1823), 921–925.

      Diehl, Ernst: Hyporchema, in: Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft 8,1 (1914), 338–343.

      Eyffinger, Arthur: Inventory of the Poetry of Hugo Grotius, Assen 1982.

      Garber, Klaus: Martin Opitz, Paul Fleming, Simon Dach. Drei Dichter des 17. Jahrhunderts in Bibliotheken Mittel- und Osteuropas, Köln 2013.

      Hartenberger, Rudolf: De o finali apud poetas Latinos ab Ennio usque ad Iuvenalem, Bonn 1911.

      Hintzen, Beate: Paul Flemings Kußgedichte und ihr Kontext, Göttingen 2014 (Super alta perennis, Bd. 16).

      Hooper, Richard Walter: A Stylistic Investigation into the Third and Fourth Book of the Corpus Tibullianum, Diss. Yale University 1975.

      Maltby, Robert: Tibullus. Elegies. Text, Introduction and Commentary, Cambridge 2002.

      Mastandrea, Paolo/Tessarolo, Luigi (Hg.): A CD-Rom of Latin Medieval Poetry (650–1250 A.D.) with a Gateway to Classical and Late Antiquity Texts, Florenz 2001.

      Morelli, Jacopo: Epistulae septem variae eruditionis, quarum tres nunc primum prodeunt, Padua 1819, 35–36 [= Jacopo Morelli: Operette, Bd. 2, Venedig 1820, 239–241].

      [Morelli, Jacopo:] Hugonis Grotii carmen, quod paucissimis legere contigit, The Classical Journal 27 (1823), 170–171.

      Müller, Carl Friedrich Wilhelm: Plautinische Prosodie, Berlin 1869.

      Müller, Lucian: Geschichte der klassischen Philologie in den Niederlanden. Mit einem Anhang über die lateinische Versifikation der Niederländer, Leipzig 1869.

      Robbins, Emmet: Hyporchema, in: Der Neue Pauly 5 (1998), 815–815.

      Rosa, Alberto Asor: Aleandro, Girolamo, il Giovane, in: Dizionario Biografico degli Italiani, Bd. 2, Rom 1960, 135–136.

      Skutsch, Franz: Lateinische Sprache und Literatur, in: Kritischer Jahresbericht über die Fortschritte der romanischen Philologie 1 (1890), 25–38.

      Skutsch, Franz: Plautinisches und Romanisches. Studien zur Plautinischen Prosodie, Leipzig 1892 (Forschungen zur lateinischen Grammatik und Metrik, Bd. 1).

      Skutsch, Otto: Prosodische und metrische Gesetze der Iambenkürzung, Göttingen 1934 (Forschungen zur griechischen und lateinischen Grammatik, Bd. 10).

      Walker-Meikle, Kathleen Fiona: Late Medieval Pet Keeping. Gender, Status and Emotions, Microform-Ausgabe, Diss. University College London 2013.

      Wilamowitz-Möllendorf, Ulrich von: Einleitung in die griechische Tragödie, Berlin 21910.

      Zimmermann, Bernhard: Überlegungen zum sogenannten Pratinasfragment, in: Museum Helveticum 43 (1986), 145–154.

      Il carmen anguineum di Lidio CattoCatto (Catti), Lidio (Bernardino)Opusculacarmina anguinea

      Poesia enigmaticaRätseldichtung ed enigmistica tra stampe e manoscritti

      Stefano Cassini

      La vita del poeta e i suoi Opuscula

      I pochi studi finora esistenti sulla figura di Bernardino Catti di Ravenna hanno sempre sottolineato la particolare sensibilità di questo poeta per la sperimentazione e il non convenzionale.1

      Bernardino Catti (o Catto o Gatti), che adotterà il soprannome ‘Lidio’ in onore della sua misteriosa amata Lidia, nacque a Ravenna nella seconda metà del XV secolo. Grazie alle opere di erudizione e ai documenti di archivio, è possibile tracciare un profilo abbastanza esaustivo della vita del poeta. Diventato notaio pubblico nel 1481, Lidio si trasferì a Padova, dove la sua presenza è registrata negli Acta dell’Università già a partire dal 1484, così come è registrata la sua laurea in diritto civile nel 1491.2

      Il soggiorno padovano dev’essere stato un punto di svolta non solo professionale, ma anche poetico: nella Padova macaronica, il Catti ha potuto elaborare il suo stile sperimentale, spesso basato sull’incontro tra volgare e latino, nonché conoscere l’allora podestà Leonardo Loredan, futuro doge di Venezia. L’ossessiva presenza di quest’ultimo nell’opera del poeta-giurista lascia suppore che potesse essere il suo mecenate.3

      Tornato tuttavia in patria, Bernardino sembrerebbe essersi concentrato soprattutto sulla carriera giuridica e politica, rivestendo numerosi incarichi pubblici, tra cui spiccano il ruolo di podestà a Forlì e Cesena4 e l’incarico d’ambasciatore per la propria città, persino presso il papa.5

      In un documento ravennate del 1530 viene menzionato come defunto.6 Ebbe sicuramente quattro figli: Venerio, Livio, Laura e Livia. Livio in particolare fu abate di Classe e potrebbe essere lo stesso Livius Cattus della nota di possesso del manoscritto Classense 18, una copia quattrocentesca dei Rerum vulgarium fragmenta e dei Trionfi di Petrarca.7

      Infine, Serafino Pasolini sostiene che alla laurea in diritto il Catti avrebbe affiancato la laurea poetica,8 ma non ho trovato ulteriori riscontri al riguardo.

      L’opera più famosa di Lidio sono sicuramente i Lydii Catti Ravennatis opuscula, stampati a Venezia nel 1502 da Giovanni Tacuino, sotto l’egida del grande editore Girolamo Avanzi. Si tratta di una raccolta dedicata al neoeletto doge Leonardo Loredan, formata da versi perlopiù atipici e curiosi composti tra il 1487 e il 1502, suddivisi in sette sezioni.

      In questo vero e proprio scrigno di stravaganze latine e volgari, le terzineTerzine dantesche e la sestinaSestine sono scritte in esametriDactylusHexameter, talvolta compare un carmen SotadicumIonicusa maioreSotadeus, oppure il poeta, cedendo alla sua formazione giuridica, intenta un processo contro la propria amata perché gli restituisca il cuore.9 Non mancano certo carmina più tradizionali, ma l’attenzione del pubblico non può che essere inevitabilmente attratta dagli esperimenti più curiosi e arditi.

      Lo stesso poeta d’altro canto dimostra un forte orgoglio nel sottolineare la propria paternità delle invenzioni più audaci: la seconda sezione, che raccoglie i carmina più sperimentali, ostenta nel titolo la dichiarazione a nullo alio tali genere forte composita. Tra questi esperimenti spicca senza ombra di dubbio il carmen anguineum.

      La struttura del carmen anguineum

      Il carmen anguineum più noto si trova a c. Bvir degli Opuscula, col titolo Ad Leonardum Laurodanum divinum Venetiarum principem de Sfortiae Francisci, Ludovici et Catharinae Sfortiadum genealogia deque eiusdem Catharinae Ascaniique Cardinalis captivitate, suspenso inter medios angue ac novato gressu signato pronosticho, Lydii Catti Ravennatis carmen.

Sfortia: Franciscus: Ludovicus: vertitur: ergo
fortuna: ad populi: Francisco: filius: ortus
Cottignolae: oritur: satus est: Ludovicus: in orbe
mutatur: vocem: genitore: ad proelia: pugnat.
Sfortia: Franciscus: Ludovicus: ducitur: et nil
sub sole: ad Gallum: princeps:
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