Orlando Furioso. Lodovico Ariosto

Orlando Furioso - Lodovico Ariosto


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da lei servata, debbe;

      questo annel che ripara ad ogni incanto,

      ti manda: e così il cor mandato avrebbe,

      s'avesse avuto il cor così virtute,

      come l'annello, atta alla tua salute. —

69

      E seguitò narrandogli l'amore

      che Bradamante gli ha portato e porta;

      di questa insieme comendò il valore,

      in quanto il vero e l'affezion comporta;

      ed usò modo e termine migliore

      che si convenga a messaggera accorta:

      ed in quel odio Alcina a Ruggier pose,

      in che soglionsi aver l'orribil cose.

70

      In odio gli la pose, ancor che tanto

      l'amasse dianzi: e non vi paia strano,

      quando il suo amor per forza era d'incanto,

      ch'essendovi l'annel, rimase vano.

      Fece l'annel palese ancor, che quanto

      di beltà Alcina avea, tutto era estrano:

      estrano avea, e non suo, dal piè alla treccia;

      il bel ne sparve, e le restò la feccia.

71

      Come fanciullo che maturo frutto

      ripone, e poi si scorda ove è riposto,

      e dopo molti giorni è ricondutto

      là dove truova a caso il suo deposto,

      si maraviglia di vederlo tutto

      putrido e guasto, e non come fu posto;

      e dove amarlo e caro aver solia,

      l'odia, sprezza, n'ha schivo, e getta via:

72

      così Ruggier, poi che Melissa fece

      ch'a riveder se ne tornò la fata

      con quell'annello inanzi a cui non lece,

      quando s'ha in dito, usare opra incantata,

      ritruova, contra ogni sua stima, invece

      de la bella, che dianzi avea lasciata,

      donna sì laida, che la terra tutta

      né la più vecchia avea né la più brutta.

73

      Pallido, crespo e macilente avea

      Alcina il viso, il crin raro e canuto,

      sua statura a sei palmi non giungea:

      ogni dente di bocca era caduto;

      che più d'Ecuba e più de la Cumea,

      ed avea più d'ogn'altra mai vivuto.

      Ma sì l'arti usa al nostro tempo ignote,

      che bella e giovanetta parer puote.

74

      Giovane e bella ella si fa con arte,

      sì che molti ingannò come Ruggiero;

      ma l'annel venne a interpretar le carte

      che già molti anni avean celato il vero.

      Miracol non è dunque, se si parte

      de l'animo a Ruggier ogni pensiero

      ch'avea d'amare Alcina, or che la truova

      in guisa, che sua fraude non le giova.

75

      Ma come l'avisò Melissa, stette

      senza mutare il solito sembiante,

      fin che l'arme sue, più dì neglette,

      si fu vestito dal capo alle piante;

      e per non farle ad Alcina suspette,

      finse provar s'in esse era aiutante,

      finse provar se gli era fatto grosso,

      dopo alcun dì che non l'ha avute indosso.

76

      E Balisarda poi si messe al fianco

      (che così nome la sua spada avea);

      e lo scudo mirabile tolse anco,

      che non pur gli occhi abbarbagliar solea,

      ma l'anima facea sì venir manco,

      che dal corpo esalata esser parea.

      Lo tolse, e col zendado in che trovollo,

      che tutto lo copria, sel messe al collo.

77

      Venne alla stalla, e fece briglia e sella

      porre a un destrier più che la pece nero:

      così Melissa l'avea istrutto; ch'ella

      sapea quanto nel corso era leggiero.

      Chi lo conosce, Rabican l'appella;

      ed è quel proprio che col cavalliero

      del quale i venti or presso al mar fan gioco,

      portò già la balena in questo loco.

78

      Potea aver l'ippogrifo similmente,

      che presso a Rabicano era legato;

      ma gli avea detto la maga: – Abbi mente,

      ch'egli è (come tu sai) troppo sfrenato. —

      E gli diede intenzion che 'l dì seguente

      gli lo trarrebbe fuor di quello stato,

      là dove ad agio poi sarebbe istrutto

      come frenarlo e farlo gir per tutto.

79

      Né sospetto darà, se non lo tolle,

      de la tacita fuga ch'apparecchia.

      Fece Ruggier come Melissa volle,

      ch'invisibile ognor gli era all'orecchia.

      Così fingendo, del lascivo e molle

      palazzo uscì de la puttana vecchia;

      e si venne accostando ad una porta,

      donde è la via ch'a Logistilla il porta.

80

      Assaltò li guardiani all'improviso,

      e si cacciò tra lor col ferro in mano,

      e qual lasciò ferito, e quale ucciso;

      e corse fuor del ponte a mano a mano:

      e prima che n'avesse Alcina aviso,

      di molto spazio fu Ruggier lontano.

      Dirò ne l'altro canto che via tenne;

      poi come a Logistilla se ne venne.

      CANTO OTTAVO

1

      Oh quante sono incantatrici, oh quanti

      incantator tra noi, che non si sanno!

      che con lor arti uomini e donne amanti

      di sé, cangiando i visi lor, fatto hanno.

      Non con spirti costretti tali incanti,

      né con osservazion di stelle fanno;

      ma con simulazion, menzogne e frodi

      legano i cor d'indissolubil nodi.

2

      Chi l'annello d'Angelica, o più tosto

      chi avesse quel de la ragion, potria

      veder a tutti il viso, che nascosto

      da finzione e d'arte non saria.

      Tal ci par bello e buono, che, deposto

      il


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