Il Parlamento Nazionale Napoletano per gli anni 1820 e 1821: memorie e documenti. Autori vari

Il Parlamento Nazionale Napoletano per gli anni 1820 e 1821: memorie e documenti - Autori vari


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di voti e per questo solo oggetto il presidente, il segretario e gli esaminatori dei quali parla l'art. 112 della Costituzione in luogo delle commissioni di cinque e tre individui che prescrive l'art. 113 per l'esame delle facoltà. La seconda Giunta preparatoria si unirà il dí 25 di settembre, e le altre se fossero necessarie infino al dí 28 di questo mese, in cui si terrà l'ultima giunta provvisoria. A questo modo resterà costituito e formato il Parlamento che darà principio alle sue sessioni il dí 1º d'ottobre conformemente agli articoli 114-123 della Costituzione.

      Art. 9. Sarà destinato con altro decreto un locale per le sessioni del Parlamento[15] in questo anno, salvo a determinare per le future sessioni di accordo col Parlamento un locale stabile.

      Art. 10. In quanto alle variazioni contenute nel presente decreto per rispetto alla convocazione del Parlamento, alle giunte elettorali ed all'epoca dell'apertura del Parlamento medesimo, dichiariamo esser questo l'effetto indispensabile delle circostanze e della imminenza che è di stabilire il nuovo regime; dovendosi, col tempo successivo, eseguire letteralmente tutto quello che è stabilito nella Costituzione politica adottata, salvo le modificazioni che verranno proposte nel Parlamento medesimo.

      Art. 11. Il nostro Segretario di Stato, ministro per gli affari interni è incaricato dell'esecuzione del presente decreto.

      Napoli il dí 22 di luglio 1820.

      FRANCESCO, Vicario generale.

      Il Segretario di Stato per gli affari interni Giuseppe Zurlo.

      Cosí gli animi si volsero alle cure delle prossime elezioni.

      In questo spazio di tempo Palermo insorse, e fu mandato a domare la sedizione, dopo molte preghiere, Florestano Pepe fratello di Guglielmo, ed una squadriglia al comando di Bausan che salpò da Napoli sul finire d'agosto. Palermo si arrendeva agli 11 d'ottobre ed eccone l'avviso ufficiale[16]:

       Ultime notizie di Palermo:

      Palermo s'è resa. Le nostre truppe l'ànno tutta occupata. Una perfetta tranquillità è succeduta al disordine che ivi è dominato finora. Trentasette morti e 200 feriti è tutta la perdita che contiamo: tra i primi con rammarico si annovera il prode capitano Cosa[17].

      Abbiamo questa lieta novella per mezzo d'una bombardiera comandata dal signor Michele Astarita, proveniente da quella città in 34 ore, ed ha recato sul suo bordo l'aiutante di campo di S. E. il generale don Florestano Pepe.

      

      Tra le condizioni fissate fra questo bravo generale ed i Palermitani, per ora si sa che questi ultimi pagheranno le spese della guerra. Villafranca perseguitato s'è rifuggito in Trapani.

      Napoli 11 ottobre 1820.

      Per quella prima ed unica volta fu nominato un delegato speciale per presiedere la giunta preparatoria d'ogni provincia, nominato dal governo su triplice lista presentata dalla giunta provvisoria consultiva di governo.

      Questi delegati speciali furono: per la provincia di Napoli, Tommaso de Liso; Terra di Lavoro, Carlo Cianciulli; Principato Ulteriore, il colonnello dei militi De Filippis; Principato Citeriore, Giustiniano Vecchio; Capitanata, Giulio Cassitti; Terra di Bari, Domenico Acclario; Terra d'Otranto, Benedetto Mangarelli; Molise, Eugenio Palassolo; Basilicata, Saverio Carelli; Calabria citeriore, il barone Ferrari; Calabria Ulteriore (seconda), Gregorio Rossi; 1ª Calabria Ulteriore, Giacinto Sacco; 2ª Abruzzo Ulteriore, marchese Quinzio; 1ª Abruzzo ulteriore, il presidente Arcovito; Abruzzo Citeriore, Francesco Mezzanotte; Valle di Palermo, Salvatore Finocchino; Messina, monsignor Grano; Catania, Carlo Pagliari; Siragusa, Gerolamo Bartolini; Caltanisetta, Mauro Cominelli; Girgenti, Giuseppe Sileggio; Trapani, Giuseppe Lombardo[18].

      

      Ciascuno di questi delegati con un ecclesiastico ed un capo di famiglia nominarono altri quattro cittadini per precisare le diverse giunte preparatorie. Ognuna di esse poi, avvenuta l'elezione, doveva presentare al Segretariato di Stato degli affari interni le mappe relative, col nome di tutti gli elettori. Alla Nazionale di Napoli è conservato[19] il rapporto del delegato speciale de Liso per la giunta preparatoria della provincia di Napoli.

      Ecco gli articoli della Costituzione Spagnuola dell'anno 1812 concernenti il sistema delle elezioni[20].

      CAPITOLO II.

      Della nomina dei deputati per le corti.

      Art. 34. Per la nomina di questi deputati si convocheranno le Giunte elettorali di parrocchia, partito e provincia.

      CAPITOLO III.

      Delle giunte elettorali di parrocchia.

      Art. 35. Le giunte elettorali di parrocchia si comporranno di tutti i cittadini domiciliati e residenti nel territorio rispettivo: fra i quali sono compresi gli ecclesiastici secolari.

      

      Art. 36. Nella penisola, nelle isole e nelle possessioni adiacenti si convocheranno sempre queste Giunte la prima domenica del mese di ottobre dell'anno precedente a quello della convocazione delle Corti.

      Art. 37. Nelle provincie di oltremare si convocheranno tali Giunte la prima domenica del mese di dicembre, e quindici mesi prima della convocazione delle Corti, in seguito dell'avviso che per le une e per le altre dovranno dare anticipatamente le pubbliche autorità.

      Art. 38. Nelle Giunte di parrocchia si nominerà un elettore parrocchiale per ogni 200 capi di famiglia.

      Art. 39. Quando il numero de' capi di famiglia della parrocchia ecceda quello di trecento, sebbene non giunga a 400 si nomineranno due elettori, quando ecceda il numero di 500, ne saranno nominati tre e cosí progressivamente.

      Art. 40. Nelle parrocchie, il di cui numero di capi di famiglia non ascende a dugento né a cencinquanta almeno, si nominerà un elettore: nelle parrocchie in cui non si abbia almeno questo numero, i capi di famiglia si riuniranno a quei dell'altra immediata, che riuniti nomineranno l'elettore, o gli elettori, in proporzione del numero che risulti dalla loro riunione.

      Art. 41. La Giunta parrocchiale eleggerà a pluralità di voti undici compromessarî:[21] ed essi nomineranno in seguito un elettore parrocchiale.

      Art. 42. Quando nella Giunta parrocchiale dovessero eleggersi due elettori parrocchiali, si nomineranno preventivamente ventuno compromessarî. Quando il numero degli elettori fosse di tre, quello dei compromessarî sarà di trentuno. Lo stesso numero di trentuno compromessarî dovrà impiegarsi in tutti gli altri casi successivi che progressivamente potranno occorrere, onde schivare la confusione.

      Art. 43. Ad oggetto di proporzionare dei mezzi facili e pronti anche alle piú piccole popolazioni, rimane stabilito che la parrocchia, i di cui capi di famiglia ascendano a venti nominerà un compromessario: la parrocchia che abbia trenta o quaranta capi di famiglia, nominerà due compromessarî e cosí via. La parrocchia che avesse meno di venti di detti capi, si riunirà alla piú immediata per la elezione dei compromessarî.

      Art. 44. I compromessarî delle parrocchie delle piccole popolazioni eletti nel modo additato, si riuniranno nel sito piú atto all'uopo: o quando il numero monti a undici o a nove almeno nomineranno un elettore parrocchiale; se il numero dei compromessarî monti a ventuno o almeno a diciassette, nomineranno due elettori parrocchiali; quando il numero dei compromessarî monti a trentuno, nomineranno tre elettori o quelli che corrispondano al loro numero.

      Art. 45. Per essere nominato elettore parrocchiale si richiede la qualità di cittadino, l'età di 25 anni compiti ed essere domiciliato nella parrocchia.

      Art. 46. Le Giunte delle parrocchie saranno presiedute dal corpo politico o dell'alcaide[22] della città, paese o villaggio dove si congregassero: e dovrà assistervi il parroco per maggiore solennità dell'atto. Se in uno stesso luogo, per ragione di numero, dovessero congregarsi due o piú Giunte una di queste verrà presieduta dal capo politico o dall'alcaide del luogo, l'altra dall'altro alcaide e le rimanenti da reggitori


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