Conferenze tenute a Firenze nel 1896. Autori vari
href="#ulink_bdd8c724-03cb-5864-b1cf-31ef516045c5">6. Vedi il mio Delitto politico, Tomo III.
7. Vedi Uomo delinquente, vol. I, cap. III, 1893.
8. Uomo delinquente, 2.ª ediz., pag. 278-79.
9. Lombroso, L'uomo di genio, 1897, 6.ª edizione.
MESMER E IL MAGNETISMO
CONFERENZA
DI
Angelo Mosso.
I.
Su Mesmer e sul magnetismo animale si scrissero tanti libri che se ne farebbe una biblioteca. La libreria di Washington, che serve ai medici militari, conteneva, nel 1887, venti giornali tra vivi e morti, e duecento dieci tra libri e memorie che discorrono esclusivamente del magnetismo animale.[10] Ciò s'intende senza tener calcolo delle riviste di medicina, di filosofia e di letteratura e tanto meno dei giornali quotidiani dove gli articoli su Mesmer sono così strabocchevoli che sarà difficile dare l'inventario anche solo dei migliori.[11] Dieci anni or sono, quando venne in Italia il celebre magnetizzatore Donato, feci io pure qualche studio su tale argomento e scrissi due articoli nella Nuova Antologia.[12]
Invitato da questa onorevole Società Fiorentina di pubbliche letture, a parlare dinanzi a voi su Mesmer e il magnetismo animale, cercai nei periodici italiani del secolo scorso, ed alcuni amici benevoli intrapresero altre indagini negli Archivi di Torino, di Firenze e di Venezia. Non avendo trovato documenti abbastanza importanti per fare una conferenza sul magnetismo nella vita italiana durante la rivoluzione e l'impero, rifiutai l'invito fattomi.
Mesmer fu come una meteora che sorse e scomparve rapidamente poco prima che scoppiasse la più grande tempesta che ricordi la storia moderna. L'anarchia, la rivoluzione e la conquista dell'Italia per parte dei francesi, seguirono con tale prontezza che la dottrina di Mesmer non ebbe tempo di metter radice fra noi. Un dottore di Torino, certo Giraud, cercava a quel tempo di farsi strada col magnetismo, ma il pubblico aveva tutt'altro da pensare.[13]
E però mi scusai di non poter accettare; ma era per me un onore così grande l'entrare a far parte di questo ciclo giustamente rinomato di conferenzieri: era per me una fortuna così inaspettata di ritornare a Firenze dove ho passato due anni come studente, che ho finito col cedere alle cortesi insistenze. Mi affidai alla vostra benevolenza e pensai che mi avreste compatito sapendo che sciolgo un voto di gratitudine verso questa città nella quale è cominciata la mia carriera di fisiologo e dove mi sorridono sempre tante felici ricordanze della giovinezza.
Mesmer fu un mistico. — In questo momento nel quale per cause eguali a quelle del secolo scorso, va riaccendendosi il misticismo, non sarà inutile studiare la vita di questo medico che tentò fondare una nuova filosofia della Natura, che mise in evidenza alcuni fenomeni singolari che può presentare il sistema nervoso, e dimostrò colle sue esperienze quanto sia instabile l'equilibrio della ragione umana e quanto sia cieca la credulità del pubblico.
Pochi anni di storia dell'ipnotismo alla fine del secolo scorso bastano per far comprendere la natura del magnetismo animale. Ricucirò insieme i documenti che ho raccolti intorno al breve periodo che passa tra il 1774 e il 1784, e vi aggiungerò pochissimo del mio.
II.
La tendenza di Mesmer al misticismo apparve evidente fino dal suo primo scritto, nella sua dissertazione di laurea trattando dell'influenza che i pianeti esercitano sul corpo umano.[14]
Nel 1774 Mesmer curava a Vienna una signorina di ventinove anni, per nome Esterlina. Una fanciulla isterica che soffriva di convulsioni, con dolori, delirii e sincope.
A quel tempo era a Vienna un gesuita, il padre Hell, professore di astronomia, il quale credeva, come altri avevano creduto prima di lui, che la calamita esercitasse una influenza sull'organismo umano. Le prime osservazioni intorno a questo argomento, tanto dibattuto ancora oggi, le troviamo nelle opere del medico e filosofo Cardano, uno degli umanisti e delle menti più vaste della Rinascenza. Cardano nel libro settimo del suo trattato De subtilitate, al paragrafo Magnes, racconta di alcuni esperimenti fatti da un empirico a Milano il quale per mezzo della calamita rendeva insensibile il braccio. Cardano provò sopra sè stesso e vide che poteva piantare nella pelle un ago magnetizzato senza sentire alcuna molestia. Sappiamo però che Cardano era un neuropatico, il quale poteva ipnotizzarsi da sè medesimo quando voleva. Nel libro decimottavo del medesimo trattato, Cardano scrisse tali cose intorno alla potenza dei sogni e alla telepatia da metterci in dubbio sulla attendibilità delle sue esperienze intorno ad un'azione qualsiasi della calamita. Egli però intravide le applicazioni che potevano farsi della calamita contro il dolore e disse “se questo è vero, quale guadagno se ne potrà fare?„ ma le sue speranze non si verificarono. L'ultimo lavoro su questo argomento[15] fu scritto da uno dei più celebri fisiologi della Germania, l'Hermann. Nel titolo il professore di Königsberg si fa la domanda: “Ha il campo magnetico delle azioni fisiologiche dirette?„ e la risposta che risulta da tutte le esperienze diligentemente raccolte, è negativa.
Mesmer racconta che si fece prestare delle calamite dal padre Hell.[16] Applicati tre di questi ferri calamitati l'uno sul petto e due sulle gambe della damigella Esterlina, questa disse che sentiva delle correnti dolorose, come di una materia sottile che scorresse sotto la pelle, e dopo vari giri questa corrente si dirigeva verso la parte inferiore del corpo, di dove uscitane scomparivano gli accessi e per parecchie ore essa poteva riposare tranquilla. Dopo qualche giorno Mesmer comunicò questi risultati al padre Hell. Mesmer soggiunge che il padre Hell, abusando della sua celebrità nell'astronomia, pubblicò subito nei giornali la scoperta attribuendola a sè.
Il padre Hell ed il Baldinger[17] scrissero parecchie memorie sull'azione che il magnete esercita sopra alcune malattie. Mesmer combattè questi scritti dicendo che il magnetismo animale era cosa diversa dal fluido magnetico della calamita, e che in tale distinzione stava l'importanza della scoperta sua.
Per far capire meglio le idee di Mesmer, racconterò le esperienze da lui fatte col celebre medico e fisiologo Ingenhousze.[18]
Ecco una delle esperienze fatte insieme a Mesmer sulla damigella Esterlina.[19] L'ammalata dopo un accesso di convulsioni era caduta in sincope. Ingenhousze si avvicinò al letto mentre Mesmer se ne allontanò: poi questi gli disse di toccare l'ammalata; Ingenhousze lo fece, ed essa non si mosse. Mesmer allora disse ad Ingenhousze di avvicinarsi a lui, lo toccò e gli strinse le mani per comunicargli il magnetismo. Dopo, essendosi Ingenhousze diretto un'altra volta verso l'ammalata ed avendola toccata, si manifestò in essa un forte accesso di convulsioni.
Si ripetè l'esperienza, e sempre