Da Firenze a Digione: Impressioni di un reduce Garibaldino. Ettore Socci
nuvole si era fatta strada la luna; e, pareva, che ci mandasse un compassionevole sguardo; sulla spiaggia uno scintillio di baionette, sulle quali si ripercoteva il malinconico raggio della poetica face dei cuori sensibili e degli innamorati, ci abbarbagliava la vista e ci rendeva sicuri che molta truppa era sotto l'armi è che la questura di Livorno non aveva trascurato verun provvedimento perché i pesciolini non le scappassero di rete. Una lunga processione di barche solcava le onde tranquille del mare sulla cui superfice una miriade di atomi luminosi, frequenti più delle stelle del cielo, avrebbe fatto nascer la voglia di intonare un bel canto alla natura, se natura ed uomini non si fossero mostrati, così accanitamente contrarii ad una impresa che tanto avevamo sospirato e che, purtroppo, così miseramente finiva. Le trombe che suonavano la ritirata sui bastioni della vicina fortezza ci suonavano in cuore meste, come il pensiero che manda in queill'ora il coscritto alla madre, alla casetta paterna, alle occupazioni di un tempo: meste come quella luna, come quei visi lunghi dei nostri compagni che ci passavano davanti colla respettiva accompagnatura, come i popolani che vedendo la loro impotenza a salvarci ci guardavano da riva con occhi stralunati e pregni di lacrime.
—Ma Gagliano… Gagliano dove è?… Noi credevamo che fosse tra loro?… Esclamò Bolis, dopo averci ben bene sbirciati;
—E perché han fatto resistenza? Ci domandò con un sorrisetto volpino il giudice d'Istruzione.
—Perché!…—Rispondemmo noi tutti a una voce e in tuono di meraviglia..
—Sì… quando sapranno tutto, chi sa, che non sieno i primi a ringraziarci…
—Ringraziarlo di averci arrestati?
—Sissignori… Oggi è venuta la notizia della capitolazione di Metz.
Quest'ultima sassata che, così benignamente ci si scagliava nel nostro infortunio, ci fece nascere lì per lì una tal rabbia contro quegli arnesacci di una bottega fallita, che loro volgemmo disdegnosamente le spalle. Già… è egli possibile che le idee di sacrifizio, di abnegazione, di generosità, possano esser comprese anche alla lontana, da un birro?
—L'ho, l'ho preso!..—Saltando come un burattino, e fregandosi le mani, strillò con la sua vocina da pettegola il Fassio, avvicinandosi a noi. Questo Fassio e uno dei più famigerati ispettori di Pubblica Sicurezza che si abbia in Italia; Garibaldino nel 1860, come succede di tutti gli apostati, ora è diventato la più gran colonna della sbirraglia italiana.
—Che qualcuno di noi avesse in tasca una mitragliatrice?—Pensai tra me e me—O che tra i nostri compagni si sia mescolato sotto mentite spoglie qualche gran malfattore?! Difatti l'aria del Fassio me lo faceva sperare; Cristoforo Colombo che dal ponte del suo bastimento vede baluginare qualche cosa, che ha sembianza di terra; Moltke a Sadowa che riceve l'annunzio dell'arrivo del corpo d'armata del bon Fritz, ci possono dare a malapena un'immagine della beatitudine che provava in quel momento il rinnegato democratico.
Dietro di lui si vide arrivare lemme lemme il Gagliano in uno stato tale, che, se ne avessimo avuta la voglia ci avrebbe fatto crepar dalle risa. Nero, per lo meno come uno spazzacamino, stizzito come un giocator di Mako che fa l'ultima cista, senza azzardarsi nemmeno di farci un saluto, il povero uomo passò a capo basso davanti alle autorità e fu fatto immediatamente scendere in una barchetta, dietro la quale in un'altra fummo messi io, mio fratello, il Colonello ed un giovinetto, che ancora non conoscevo.
—Viva la libertà d'Italia!—Si gridava tutti come pazzi per via, ed i carabinieri non ardivano di dirci una sillaba; anzi dalle loro fisonomie si vedeva chiaramente che avrebbero lasciato quell'incarico alle guardie di questura, che, tutte impettite, boriose si tenevano dell'arresto di giovani inermi nello stesso modo che avrebbero fatto, se avessero vinto la battaglia, più aspra che si sia combattuta, dacché mondo è mondo.
Giunti vicini alla Sanità, dove vedevamo sbarcare tutti gli altri, un carabiniere mi toccò dolcemente nel braccio e mi accennò un vaporino, la cui camminiera faceva fumo.
—Vede quello là?—Mi disse—Era preparato per loro, qualora avessero preso il largo.
Guardai e quello spauracchio mi fece sorridere; il grande edifizio navale non aveva che due cannoni, uno per parte e di un calibro così modesto, che sembravano, piuttosto giocattoli da bimbi che utensili da guerra. Oh!… se si fosse usciti dal posto, se si avesse cominciato a filare… se erano buoni a acchiapparci con quel trabiccolo, sarei stato contento di perder la testa!..
La barca si fermò: noi scendemmo. Diedi un'ultimo sguardo al porto, vidi il cammino del Var che fumava, e il battello che era in movimento! Oh come in quell'istante il mio pensiero ricorse alle cabine, dove ci eravamo sdraiati la sera avanti alla medesima ora: oh! come desiderai che il tempo ritornasse indietro di poche ore soltanto per non essere sicuro della barbara realtà, che ci opprimeva in quel mentre.
Moltissima gente si era affollata a due lati della porta che conduceva all'uffizio della delegazione del porto. Tra questa gente io vidi di nuovo i due scialli… Ma dunque, non ci abbonderanno più queste donne?
I volontari erano stati ammassati, pigiati in una stanzuccia; una guardia, con un coraggio da eroe, distribuiva ogni tanto qualche pedata a chi più susurrone e più curioso degli altri si azzardava a rivolgere qualche interrogazione. È un fatto: la polizia degli antichi sovranucci, che i monarchici d'oggi gabellano per tiranni e per despoti, non hanno mai usato dei modi schifosi che usano i questurini del nostro beatissimo regno: quando uno capita per caso tra le loro mani, può attaccare un voto, se per lo meno non ci lascia una costola, chè questa gente è molto feroce… quando l'individuo è in ceppi e puzza un tantino di repubblicano!… Chiuder gli occhi sui gallinai, fare il manutengolo ai ladri è permesso, ma lasciare in santa pace un soggetto pericoloso, un uomo che sbraita sempre perchè vuole esser riconosciuto per uomo… oh! questo è troppo! E il paterno governo, simile al giusto Dio che fa cader la grandine e i fulmini sul campo dei peccatori, deve aggravar la mano su coloro che hanno le sfacciataggine di urlare quando tutti dormono: i galantuomini non devono essere svegliati… lo impedisce anche il regolamento di Pulizia! Coroniamoci adunque di elleboro, sorbiamo il papavero che giorno per giorno ci ammanniscono i giornali governativi e, dacchè non abbiamo il coraggio di fare, abbiamo almeno il buon senso di darci ad un sonno profondo.
Un vecchietto, con li occhiali d'oro più giù che a metà del naso, rincantucciato in uno sgabbiolo di legno che faceva le veci di scrittoio, via via che si passava ci chiedeva il nostro nome, quello dei nostri parenti, il nostro domicilio e la nostra, professione.
—Possono partire—Gridò poco dopo con voce tonante il Bolis, Giove Tonante di quell'Olimpo di birracchioli e di guardie di tutte le qualità e di tutte le dimensioni.
Un applauso prolungato fece eco a queste parole; i giovinotti credavano di essere liberi… Poveri grulli!… Quale storia ci ha mai fatto sapere che il gatto si lasci scappare il sorcio dalle unghie?
—Avanti!…—Urlarono con mala grazia a loro volta le guardie…
—O dove si va?—Cercò qualcheduno.
—Loro non lo devono sapere.
A noi, come presi insieme col colonnello, fu fatto il favore di farci passare nella caserma dei carabinieri; ci si disse, in attesa di ordini superiori…
Intanto gli altri traversavano via Grande, tutta gremita di popolo che li accompagnava con applausi frenetici; ci volle del buono e del bello per sconsigliare i popolani a non far qualche pazzia, ed essi allora non potendo fare altro, si mostrarono generosissimi con quei poveri diavoli che venivano trasferiti alle carceri; e fu una pioggia continua di sigari, di pezzi di pane, d'involti di companatico, e persino di foglietti da mezzo franco e da un franco. Oh!… il popolo è generoso, il popolo ha la magnanimità per istinto, e, se si lascia abbindolare dai farabutti, al momento buono, quasi per miracolo, sente spingersi avanti dalla voce del dovere, del progresso, della libertà; rinnegando le massime false, che gli son volute inoculare nelle scuole governative e nei così detti giornali popolari che vivono sulle spese segrete del ministero, egli al primo indizio di lotta vicina, come un uomo solo corre al suo posto. Oggi protesta con gli urli alle guardie e colle picchiate di mano ai prigionieri, domani muore, santificando