Lea: dramma in tre atti in prosa con un prologo in versi. Felice Cavallotti

Lea: dramma in tre atti in prosa con un prologo in versi - Felice Cavallotti


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qui Bardi, che ci ha da dir sincera

      La sua intorno alla Lea.

       (gesti vivissimi di attenzione dei due)

      BARDI.

      Che ho a dir? dopo ieri sera

      Non giuro più di niente. Quando una porcheria

      Di quella fatta il pubblico ti manda in frenesia...

      C'è da perder la testa...

      1.º AUTORE.

      Sfido! con quel po' po'

      Di claque! Saranno stati, paganti, sì e no

      Duecento...

      2.º AUTORE.

      Ed aver faccia tosta la Direzione

      Di affiggere: esauriti i palchi e le poltrone!

      1.º AUTORE.

      Però del resto hai visto staman la Lombardia

      Come ben te lo concia?!

      2.º AUTORE.

       (vivamente)

      Ah proprio?

      1.º AUTORE.

      In fede mia,

      Quello sì ch'è un articolo! Te lo stronca il lavoro

      In un modo! in un modo!... Leggilo. Val tant'oro.

      2.º AUTORE.

      Questo però non toglie che ci sarà una piena

      Questa sera... vedrai...

      1.º AUTORE.

      Che vuoi farci? La scena

      L'hanno ancora in man loro, queste mummie impagliate

      Di rètori e romantici, fin quando avrem spazzate

      D'Augìa le stalle e l'arte dalle loro imposture,

      Del Ver noi campion giovani, con la face e la scure.

      2.º AUTORE.

      E dire che, se invece d'arte moderna e vera,

      Noi due pur fatto avessimo un dramma di maniera,

      Al posto della diagnosi del novo io femminino

      Stemprando azzurro e zucchero, come questo cretino,

      Vedevi che successo di repliche entusiaste...

      E invece...

       (sospira)

      FULVIO.

       (interloquendo dal proprio posto, mentre legge)

      Invece furono tórsoli e mele guaste.

      1.º AUTORE.

       (volgendosi indispettito)

      Almen noi non si ruba! E le commedie mie,

       (il collega gli fa un gesto di rimostranza, ed egli corregge il mie)

      Le tue, nostre...

      FULVIO.

      Son vostre, sebben sian porcherie.

      2.º AUTORE.

      Crepa.

      1.º AUTORE.

      Lascialo dire.

       (pigliando a parte, sotto braccio, il compagno, gli dice sotto voce con aria di mistero)

      Somarelli ha trovato

      Un libro da cui tutto il dramma fu rubato

      Di peso, tale quale...

      2.º AUTORE.

       (vivissimo gongolante)

      Davver? L'hai letto?

      1.º AUTORE.

      No,

      Ma doman Somarelli mel porta e te lo dò.

      2.º AUTORE.

      Bisogna pubblicarlo... Proprio, dici... tal quale?

      1.º AUTORE.

      Se ti dico... due gocciole!... Il terz'atto, il finale

      I dialoghi...

      2.º AUTORE.

       (fregandosi le mani)

      Oh bellezza!

      1.º AUTORE.

      Zitto, c'è qui l'Autore.

       (L'Autore della Lea entra dall'ingresso che dà sulla via)

      2.º AUTORE.

       (guardandolo di traverso)

      (Plagiario!)

      AUTORE.

      Buon dì a tutti.

      1.º e 2.º AUTORE, BARDI.

      Gloria al trionfatore!

      1.º AUTORE.

       (solenne e commosso va ad abbracciarlo, come se la commozione gli togliesse la parola)

      Si parlava di te. Già non ti dico niente...

      2.º AUTORE.

       (stessa mimica)

      Nemmen io. Bevi e tocca! Corpo d'un accidente!

      Si chiamano, eh, successi!...

      AUTORE.

      Non mi lagno.

      1.º AUTORE.

      Davvero?

      2.º AUTORE.

       (offrendogli un bicchierino)

      Mi devi un par di guanti. Tocca!

      AUTORE.

      Grazie! Sincero

      Dimmi: che te ne par?

      1.º AUTORE.

      Non dico niente. Sei

      Tu e basta. Solamente... io forse ne farei

      Quattro atti e non tre soli...

      AUTORE.

      Eh?

      1.º AUTORE.

      Già. L'azion mi pare

      Troppo stretta. A poterla in quattro sviluppare...

      AUTORE.

      Vedrò.

      2.º AUTORE.

       (pigliandolo sotto braccio e tirandolo da parte)

      Scusa: permetti un sol parere a me?

      Io già in due atti soli vorrei ridurre i tre.

      Serberei la gran scena del duel — quella è arte! —

      E taglierei di pianta la scena delle carte.

      AUTORE.

      Se al pubblico è piaciuta!

      2.º AUTORE.

      Piaciuta qui... ma aspetta

      Che la diano a Torino... e poi mi darai retta.

      AUTORE.

       (volgendosi all'altro dei due autorelli)

      Senti Oreste!... Merlini qui dice che la scena

      Delle carte...

      1.º AUTORE.

      È stupenda, sicuro. Però qui, da fratello,


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