Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I. Amari Michele

Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I - Amari Michele


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MS. di Leyde (Catalogo del 1716, nº DCCXXVII), sul quale non ho trovato titolo; e quello che si legge nel Catalogo mi par si debba correggere Kitâb el-Atibbâ fi l-Amrâdh min el Ferk ila el Kedem (Libro dei medici intorno le malattie dalla cima della testa infino al piè). Pria che io studiassi il MS., il professore Dozy mi avea mandato copia di quel tanto che occorre metterne nella Raccolta; cioè la prefazione e la tavola dei venti capitoli in cui va divisa l'opera. Hagi-Khalfa tratta al certo del medesimo autore e di un libro diverso nell'articolo seguente: “Kitâb Hifz es-Sahha ec. (Libro d'Igiene), dello Sceriffo Ahmed-ibn-Abd-es-Selâm Siciliano, Tunisino, compendiato da Abu-Fares-Abd-el-Azîz-ibn-Ahmed, in ottanta capitoli76.” Nè quel bibliografo, nè altri, dà notizie del tempo in cui visse l'autore.

      XL. Ibn-el-Giuzi (Scems-ed-dîn-Abu-Mozafer-Iusûf), morto il 1256, nel Merat-ez-zemân (Specchio del secolo), MS. di Parigi, Ancien Fonds 641, dà due brevi notizie su i Musulmani di Sicilia.

      XLI. Ibn-Abbâr (Abu-Abd-Allah-Mohammed-ibn-Abd-Allah-ibn-Abi-Bekr) da Valenza, segretario dei governatori musulmani di quella città verso la metà del XIII secolo; poi dei Beni-Hafs di Tunis; fu messo a morte il 1260 e bruciato il cadavere coi suoi scritti, per accusa di stato e per un verso che gli avean trovato in casa contro il principe Hafsita Mostanser. Ibn-Abbâr dettò, tra le altre opere, l'Hollet Sîarâ ec. (Il Pallio striato ec.), raccolta delle biografie dei poeti di regia schiatta, in Spagna e Affrica. Da un MS. che ne possiede la Società Asiatica di Parigi, copia moderna d'uno dell'Escuriale, ho cavato pregevoli notizie su gli Aghlabiti d'Affrica e di Sicilia; poichè l'autore diligentemente raccolse e vagliò con critica molte opere istoriche a noi non pervenute77.

      XLII. Abu-Sciâma-Mokaddesi (Scehâb-ed-dîn-Abu-Mohammed-Abd-er-Rahmân-ibn-Ibrahîm) da Gerusalemme, come lo mostra il nome di Mokaddesi, nato il 1202, morto il 1267, diè fuori il Kitâb-er-Raudatein (Libro dei due Giardini), storia delle dinastie di Nur-ed-dîn e di Saladino, nella quale copiò, oltre varii libri a noi pervenuti, altri che non abbiamo e parecchi diplomi. Ho preso da questo plagiario i capitoli su le espedizioni mandate da Guglielmo il Buono in Alessandria d'Egitto e in Siria. Ho adoperato i MSS. di Parigi, Supplément Français 2503, 13 a, copia inesatta e recente, e l'altro Ancien Fonds Arabe 707 A, ch'è del XVII secolo. Su l'Autore veggansi: Reinaud, Extraits des Historiens… relatifs aux Croisades, p. 20; e Quatremère, Histoire des Sultans Mamlouks, par Makrizi, tomo I, parte II, p. 46.

      XLIII. Ibn-Sab'în (Kotb-ed-dîn-Abu-Mohammed-Abd-el-Hakk-ibn-Ibrahîm), nato a Murcia il 1217, morto alla Mecca di propria mano il 1271; trovandosi a Ceuta, verso il 1240, dettò un trattato di filosofia intitolato El-Mesâil es-Sikillîa (Quesiti Siciliani), perchè con esso rispondeva alle tesi che avea proposto ai dotti musulmani Federigo Secondo imperatore, re di Sicilia. Quest'opera, che si trova alla Bodlejana di Oxford (Hunt. 534), sparge qualche lume su gli studii che la civiltà musulmana promoveva allora in Sicilia e nella penisola: e però appartiene al nostro argomento. Io ne ho dato un ragguaglio nel Journal Asiatique, lo scorso anno 1853. Porrò nella raccolta dei testi la prefazione e i quesiti di Federigo Secondo.

      XLIV. Ibn-Abi-Oseib'a (Mowaffik-ed-dîn-Ahmed-ibn-Kâsem), nato al principio del XIII secolo e morto nella seconda metà di quello, compilò l''Oiûn el-Anbâ fi Tabakât el-Atibbâ (Sorgenti di notizie su le classi dei medici). Quivi, nella vita di Ibn-Giolgiol (Abu-Dâwd-Soleimân-ibn-Hasan), famoso medico della corte di Cordova nella seconda metà del X secolo, si legge un frammento d'Ibn-Giolgiol stesso, in cui si descrivono le fatiche fatte in Ispagna il 952 per compiere la versione di Dioscoride dal greco in arabico; alla quale collaborò un Abu-Abd-Allah Siciliano che parlava il greco, dice Ibn-Giolgiol, ed era pratico, alsì, in botanica e in medicina. Darò questo squarcio e un capitoletto sopra Empedocle. Il primo fu pubblicato in arabico e in francese da M. De Sacy sul MS. di Parigi, Ancien Fonds 87378, al qual testo aggiungo le varianti degli altri due MSS., Suppl. Arabe 673 e 674. Su l'autore si veggano Sacy stesso79, e Hagi-Khalfa80.

      XLV. Ibn-Sa'îd (Abu-l-Hasan-Ali) del quale feci menzione nella prima parte di questa Tavola, nº X, lasciò, tra le altre opere, un Mokhtaser Gighrafia (Compendio di Geografia), una copia del quale, passata per le mani del celebre Abulfeda, or si trova nella Biblioteca di Parigi, Suppl. Arabe 1905. Ne ho preso quel che riguarda la Sicilia e le isole adiacenti: breve ma diligente descrizione. Sul merito di questo lavoro geografico si consulti Reinaud, Géographie d'Aboulfeda, Introduction, p. CXLI.

      XLVI. Newâwi (Mohî-ed-dîn-Abu-Zakarîa), nato il 1253, morto il 1277, nel Tehdsîb el-Asmâ ec. (Dizionario biografico di illustri musulmani), cita un grammatico e filologo siciliano per nome Abu-Hafs-Omar-ibn-Khelef-ibn-Mekki. Ho tolto questo breve passo dalla edizione del Wüstenfeld, Gottinga, 1842-1847.

      XLVII. Ibn-Khallikân (Scems-ed-dîn-Abu-l-'Abbâs-Ahmed-ibn-Mohammed), nacque ad Arbela il 1211, morì il 1282, fu giurista, teologo, grammatico, e cadi a Damasco e al Cairo: uomo di molta virtù, condotto agli studii storici da Ibn-el-Athîr, col quale ei praticava in gioventù sua. Di Ibn-Khallikân abbiamo il famoso dizionario biografico degli uomini illustri dello islamismo intitolato Wefiât el-'Aiân; del quale il baron De Slane ha preso a stampare il testo e una versione inglese81, e il signor Wüstenfeld ha compiuto un'altra edizione del testo in autografia82. Traggo da Ibn-Khallikân non poche vite di Siciliani, che porrò nella mia raccolta, usando, oltre le edizioni dette, i MSS. di Parigi, Suppl. Arabe 702 e 704, e un altro di proprietà di M. Reinaud.

      XLVIII. Kazwîni, (Zakarîa-ibn-Mohammed-ibn-Mahmûd), morto il 1283, scrisse due opere, recentemente pubblicate dal Wüstenfeld e intitolate, l'una 'Agiâib el-Mekhlûkâi (Meraviglie del Creato), e l'altra Athâr el-belâd (Luoghi notevoli de' paesi). Come sopra accennai, Kazwîni cita una cronica di Sicilia che a noi non è pervenuta. Ripete nelle dette due compilazioni varii squarci di geografi più antichi, su la Sicilia e in particolare su l'Etna. Dà un importantissimo fatto storico di Malta, cavato forse dalla detta cronica; e la curiosa notizia dell'orologio a soneria, costruito per uso di un re, probabilmente Ruggiero I di Sicilia, che fu argomento ai versi di due poeti maltesi, un dei quali è ricordato d'altronde nell'Antologia di Imâd-ed-dîn da Ispahan. Dell''Agiâib v'han parecchi MSS. a Parigi, cioè Ancien Fonds 990, e Suppl. Arabe 864 a 867; e dell'Athâr, due MSS., Suppl. Arabe 658 e 915. Io ne ho usato per notar qualche variante alle correttissime edizioni del Wüstenfeld, che son fatte su MSS. migliori.

      XLIX. Il Baiân di Ibn-'Adsâri da Marocco, fu compilato il 1299 con gran diligenza sopra libri che noi non abbiamo; e contiene molti ragguagli novelli su la storia di Spagna, Affrica e Sicilia. MS. unico, comperato dal Golio a Marocco; posseduto dalla Biblioteca di Leyde (nº 67 Golius), e pubblicato, il testo, dal prof. Dozy, con dotte note, un glossario, e una splendida introduzione intorno i cronisti arabi di Spagna83. Sventuratamente il MS. è mutilo; nè d'altronde il compilatore avea trovato la serie continua degli annali dei cinque secoli che abbraccia quest'opera. Vi si contengono non pochi squarci del compendio di 'Arîb, del quale feci menzione al nº IX. Il Dozy prima della pubblicazione mi avea mandato gli estratti riguardanti la Sicilia, i quali spargono nuovo lume su le relazioni dei Musulmani con questa isola fino alla prima metà del X secolo, e nella prima metà del XII. I quali squarci io darò secondo la edizione del Dozy.

      L. Tigiâni (Abu-Mohammed-Abd-Allah), uomo di alto stato nella corte di Tunis, ci ha lasciato la relazione d'un viaggio ch'ei fece in quello Stato, dal dicembre 1306 fino al luglio 1309, con l'emir hafsita Abu-Iahîa-Zakarîa, esaltato pochi anni appresso al trono di Tunis; lo scopo apparente del qual viaggio era di incalzare l'assedio del castello che tenean tuttavia le armi siciliane nell'isola delle Gerbe. Oltre le notizie che toccan questo fatto dell'istoria siciliana, il Tigiâni ne dà delle importantissime e nuove, su i tempi precedenti, cavate da diligenti ricerche su la storia letteraria e politica delle città ch'ei percorrea.


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<p>76</p>

Edizione Fluegel, tomo V, p. 75, nº 10,057.

<p>77</p>

Veggansi Ibn-Khaldûn, Storia dei Berberi, testo arabo stampato ad Algeri, tomo I, p. 429, seg.; Gayangos, Mohammedan Dynasties in Spain by Makkari, tomo II, p. 528, seg., nota 20; e Dozy, Historia Abbadidarum, tomo II, p. 46.

<p>78</p>

Nell'opera: Relation de l'Egypte par Abdallatif, appendice, p. 495, seg. 549, seg. Il professore Gayangos, The History of the Mohammedan Dynasties in Spain, tomo I, Appendice, p. XXXV e XXXVI, ne ha dato una versione inglese.

<p>79</p>

Op. cit., p. 478.

<p>80</p>

Edizione Fluegel, tomo IV, p. 133 e 288, nº 7883 e 8640.

<p>81</p>

Kitâb Wafayat al Alyan, Vies ec. par Ibn-Khallikan, publiées par le B. Mac-Guckin De Slane, Paris, 1842, tomo I, in-4, testo arabo. Ibn-Khallikan's Biographical Dictionary translated ec., tomo I, II, Paris, 1842, 1843. Il terzo volume non è pubblicato; ne ho avuto alle mani parecchi fogli per cortesia del traduttore e di M. Reinaud.

<p>82</p>

Ibn-Challikani, Vitæ illustrium virorum, Gottingæ, 1835, in-4.

<p>83</p>

Histoire de l'Afrique et de l'Espagne, intitulée Al-Bayano-'l-Mogrib, Leyde, 1848, 1851, 2 vol. in-8.