Egitto. Cagni Manfredo
più a 100 metri) i due indigeni fanno prima due buche nel terreno a 10 metri l'una dall'altra scaglionate, e di una tale profondità da contenere l'uomo in piedi sino all'altezza del collo. Si provvedono di arbuscelli e di foglie, perchè ciascuno, appena entrato nella buca, possa occultare il proprio capo allo sguardo del coccodrillo, in modo da vederlo e non essere da lui veduto.
Uno di essi è armato di solido bastone alto in modo da poterlo introdurre verticale nelle fauci dell'animale quando le tiene spalancate.
Questo bastone (legno ferro) termina alle sue estremità a forma di bidente ed ha al suo centro fortemente assicurato un capo di corda metallica attortigliata, di cui l'altro capo sta nelle mani dell'altro indigeno.
Il coccodrillo, senza alcun sospetto, abbandona l'acqua e viene a terra, ove immediatamente sente l'odore della carne, che gli viene nella direzione dei due cespugli.
Quando il coccodrillo nell'avvicinarsi lentamente e fiutando la traccia della preda si trova a poca distanza dal nascondiglio umano, l'indigeno armato del bidente esce fuori risolutamente dalla tana e si presenta davanti all'animale, il quale dà manifesti segni di contentezza per il buon pasto che sta davanti ai suoi occhi. A questo punto l'indigeno eseguisce la stessa manovra dei Toreadores, spiccando salti ora a destra ora a sinistra dell'animale, il quale, per la sua struttura, non può girarsi con pari rapidità e così l'uomo non corre pericolo di essere dal mostro divorato.
Ma questa manovra irrita l'animale al più alto grado, lo impazienta, e dà indizio della sua alta collera per gli occhi iniettati di sangue e per l'abbondante schiuma, che esce dalle sue fauci.
Al momento opportuno, quando stanco e sdegnato apre a dismisura la sua bocca, l'indigeno risolutamente infigge in quella enorme cavità il bidente in senso verticale e si ritira.
Da quell'istante comincia l'azione del compagno, che non si è ancora mosso dalla sua buca e che dando strapponi colla corda di ferro, che tiene fra le mani fa penetrare il bidente profondamente sopra e sotto nella bocca dell'animale, producendogli larghe ferite interne, dalle quali esce copiosissimo il sangue.
Da questo istante comincia la lenta agonia dell'animale, che muore dissanguato, agonia che dura talvolta sino a 24 ore.
Questo genere di caccia spiega il motivo pel quale quasi tutti i coccodrilli, che si vendono imbalsamati o per dir meglio impagliati, hanno un buco alla parte superiore della testa. Questo foro è prodotto dalle punte del bidente, quando scosso dalla corda di ferro, penetra nella cavità dell'animale.
La pesca in Egitto è molto produttiva.
Le più importanti località per la pesca sono quelle del lago Menzaleh nelle vicinanze di Alessandria.
Questo lago è eccessivamente ricco di pesci, ed un'amministrazione speciale regola e sorveglia le esportazioni dai vari siti di pesca, dandole in affitto a privati.
I pesci vengono salati e disseccati, abbandonandoli al commercio sotto il nome di Fessikh; ma le uova di questi pesci si vendono a parte, sotto il nome di bottarica.
I diritti prelevati dal governo sui prodotti della pesca ascendono a 85 mila lire egiziane pari a lire italiane 2210000 delle quali oltre due terzi vengono ricavati dal solo lago di Menzaleh.
CAPITOLO IV
L'Esercito egiziano, costituito colle regole e colle norme europee da Ismail Pacha avo dell'attuale Khédive, venne, in seguito della rivolta militare che prese nome da Arabi-Bascià, sciolto con Decreto del 19 settembre 1882 dal Khédive Thewfic figlio d'Ismail e padre dell'odierno Principe S. A. Abbas II, che gli successe nel vice-reame.
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