Egitto. Cagni Manfredo
ecc.
Non posso passare sotto silenzio l'Albergo Metropoli, dove, con mia piena soddisfazione, ho soggiornato per oltre sette mesi. Esso è in posizione centralissima della città ed è tenuto da due nostri italiani, Moroni e Manusardi.
È un albergo non vasto, ma però possiede tutti i requisiti che desidera generalmente un forestiere, il quale non abbia la tasca riboccante di lire sterline.
Il Cairo è una delle città orientali che hanno maggiormente conservato il carattere che le distingue dalle nostre europee; sebbene si debba confessare come essa vada trasformandosi rapidamente.
Il Cairo gode tuttora la riputazione di essere la migliore scuola della letteratura araba. L'arabo parlato dalle persone educate del Cairo, quantunque sia inferiore a quello dei Beduini dell'Arabia, quanto ad esattezza grammaticale ed a pronuncia, è però superiore di molto a quello che si parla dagli arabi di Barberia.
Alessandria è una delle più grandi città commerciali ed il primo porto dell'Egitto sul Mediterraneo. La città è situata sopra una lingua di terra, che si protende fra il mare e l'antico lago Mareotide a 182 Chilometri a Nord-Ovest del Cairo.
Ha due porti, il vecchio ed il nuovo, e comunica col Cairo sia per mezzo della ferrovia, sia per una strada carrozzabile, sia per mezzo di un canale importante di acqua dolce, il Mahmoudieh, derivante dal ramo più occidentale del Nilo (ramo di Rosetta).
Alessandria, fondata da Alessandro il Grande nel 332 avanti Gesù Cristo sulle rovine dell'antica Rhacotis, fu la Capitale dell'Egitto sotto ai Tolomei e sotto ai Romani, mentre all'epoca dei Faraoni non era che un piccolo villaggio. Nel tempo dei suoi splendori, durante il romano impero, raggiunse la cifra di 900 mila abitanti ed era, dopo Roma, la prima città del mondo.
Presentemente l'industria alessandrina contribuisce per una minima parte alla floridezza del suo commercio.
Si fabbricano tuttavia essenze di fiori, tessuti di cotone e di seta; vi sono alcune fonderie e fabbriche di non grande importanza. Sono ragguardevoli i depositi di legname, che viene da ogni parte del mondo e massime dall'impero di Austria-Ungheria, per far fronte alla quasi totale mancanza di legnami indigeni, specialmente per uso di costruzioni.
Alessandria co' suoi moderni fabbricati, massime dopo il bombardamento sostenuto nel 1882, è diventata una città cospicua, emula di quelle di Europa; ma essa possiede pochi monumenti, e del suo antico splendore, non vi rimane che la Colonna di Pompeo ed alcune ruine pagane, di cui discorreremo in seguito.
«Heri solitudo… mane civitas.» (Ieri solitudine… oggi città).
Il Ramleh non è altro che un quartiere suburbano di Alessandria, una specie di prolungamento esterno della città a Nord-Est e sull'area di Nicopolis.
L'etimologia del nome Ramleh deriva da Rame, e Ramleh significa la Sabbiosa.
Ma se questa denominazione era giustamente applicata nei tempi andati, ora non ha più ragione di esistere; poichè la Sabbiosa si è progressivamente convertita in una striscia di terreno incantevole seminata di ville e di giardini.
La borgata di Ramleh, situata in riva del Mediterraneo, è un complesso di otto o nove gruppi di abitazioni con otto mila abitanti di colonia fissa, senza contare nè i 2500 Beduini, nè i cinque o sei mila Alessandrini, famiglie del Cairo e forestieri, che durante l'estiva stagione vengono in questa deliziosa lingua di terra a godere le aure fresche, che di continuo spirano dalla parte del mare.
Vi sono lungo il Ramleh parecchie chiese e moschee; numerosi ed eleganti villini con ricca vegetazione scaglionati lungo il percorso di circa dieci chilometri.
Due ferrovie ed una linea di tramways serpeggiano quasi parallele attraverso a questo verdeggiante labirinto di case e giardini.
All'estremità di questa striscia di terreno ubertoso, cioè all'altezza del Ramleh, propriamente detto, siedono in loro maestosa mole il Casino, l'Albergo e lo Stabilimento balneario.
Le due stazioni estreme sono dunque Alessandria-Ramleh San Stefano, collegate fra loro da una delle due ferrovie poc'anzi menzionate, che ad ogni mezz'ora d'intervallo, dalle ore 6 del mattino alle 12 di sera, trasporta passeggieri avanti e indietro.
Il Casino di San Stefano fu costruito negli anni 1886 e 1887 sopra disegno di S. E. Boghos Pacha Nubar figlio dell'attuale Presidente dei Ministri al Cairo, laureato ingegnere alla Scuola centrale di Parigi.
Poco dopo vi si è aggiunto uno stabilimento di bagni di mare, che prese subito voga.
Nel 1893 si costrusse l'annesso Albergo a ponente del Casino, la cui direzione venne affidata al Cav. Luigi Steinschneider, il quale già godeva meritata fama di persona intelligente e capacissima.
La moda ha le sue esigenze inviolabili; tuttavia non so comprendere come molte agiate famiglie dimoranti in Egitto preferiscano recarsi, durante la stagione estiva, in Europa, con grave disagio e spesa, per installarsi in un qualche stabilimento di bagni marini, ove liquefanno dal caldo, piuttostochè godere della fresca brezza, che di continuo spira dal mare lungo il Ramleh!
Anche i forestieri che vanno a svernare al Cairo nei mesi propizi, cioè dal dicembre all'aprile dovrebbero, prima di abbandonare l'Egitto, portarsi al Ramleh, dove troverebbero una esilarante temperatura, salvo poi a recarsi in seguito nei siti alpestri del Continente europeo.
Sotto il Bonaparte si combattè la battaglia di Nicopolis, fra Chatby e l'attuale Sidi-Gabir, stazione della ferrovia.
A Sidi-Gabir, sino al 1871, si vedeva il Pretorio del Castello della 2ª Legione traiana, fortis germanica.
Per la nobile iniziativa di alcuni personaggi, che si interessano al glorioso passato della città di Alessandria, venne costituita nel 1893 la Società archeologica alessandrina.
Come lo stesso suo nome designa, essa ha per movente la ricerca delle antichità tuttora ivi sepolte. È d'uopo tuttavia considerare che queste ricerche non possono estendersi che per quanto lo consentono le nuove costruzioni, le quali si dilagano ogni giorno, adagiandosi sullo stesso terreno, su cui giaceva l'antica città.
Oltre la missione scientifica, la Società archeologica ha per obiettivo di venire in aiuto al recente Museo greco-romano sorto in Alessandria e di porlo in condizione di attuare quegli scavi che sono giudicati opportuni.
Per coloro, che conoscono la topografia dell'antica città, non può cadere in dubbio, che ove si potesse disporre di somme di qualche rilievo per intraprendere una serie di scavi già progettati, si otterrebbero risultati importanti e sicuri. Prova ne sia, che quantunque una gran parte dell'antica Alessandria sia coperta dalle moderne costruzioni, tuttavia il campo che rimane all'esplorazione è assai esteso, ed il terreno, sotto cui giaciono sepolti e il teatro e il ginnasio, l'Acropoli ed il Serapeum (tempio di Serapide) e il tribunale ecc., non è ancora al giorno d'oggi occupato.
Grandi e profondi lavori di scavo occorrerebbero, per esempio, a Ramleh, a levante di Alessandria e lungo il mare, per mettere allo scoperto il quartiere reale, altrimenti chiamato Bruchium, non che la Necropoli dell'Est.
Il punto dove giace il Bruchium è ben determinato, perchè compreso fra il terreno occupato un giorno dagli obelischi e la porta orientale dell'antica Alessandria (porta Rosetta). In quei dintorni sorgeva pure il Museo e non lontani la torre detta dei Romani ed il famoso Cæsareum. La torre sta crollando in mare; l'altra più al Nord è già crollata ed i guardacoste l'hanno rasa al suolo.
Si è detto poc'anzi, che fra i preziosi resti da disseppellirsi vi sarebbe l'Acropoli; ora credo opportuno il dire quale significato venisse dato a questa parola.
Acropoli, parola greca che significa città alta, si applicava alle parti delle città greche costruite sopra eminenze naturali. Forti per la loro posizione e circondate da mura solide, esse offrivano un asilo sicuro contro le invasioni.
Quivi, senza dubbio per la facilità della difesa, gli abitanti andarono a fissare le loro dimore. Le case, che si costruirono in seguito nella parte piana, formarono la città.
Nell'interno delle Acropoli si collocarono i principali edifizi, quali sono i templi,