La Notte Oscura Dell’anima. Aldivan Teixeira Torres

La Notte Oscura Dell’anima - Aldivan Teixeira Torres


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Splendido. Lo sapevo che saresti stato in grado di capire la questione fino in fondo. Ad ogni modo stai attento, non è altro che l’inizio, la notte oscura dell’anima include molti altri aspetti che ancora non padroneggi, sii saggio in ogni situazione e ricorda che tranne te nessuno l’hai compreso a parte il Maestro. Dopo tutto quello che mi hai raccontato credo che tu sia pronto per passare alla seconda tappa.

      – Per quanto riguarda la nuova sfida, come dovrei agire per uscirne vincitore?

      – Dovresti cercare un posto sulla cima della montagna chiamato “Abisso del pentimento”. Se agirai in modo cauto e saggio vincerai ancora e giungerai alla conoscenza del secondo peccato capitale, ma stai in guardia, solo i cuori completamente puri non verranno scalfiti dal fuoco dell’abisso. Se fallirai sappi che la tua anima sarà irrimediabilmente catturata e nessuno sarà in grado di salvarti.

      – Grazie del consiglio ma io credo in me. Sono completamente certo che riuscirò ad uscirne vincitore nonostante stia per correre tutti i rischi del caso.

      – Eccellente. Vedo che sei pronto, ammiro la tua determinazione per la ricerca della conoscenza. Sebbene ti debba far presente che c’è un prezzo da pagare e che niente avviene per caso. Se avrai successo in tutte le tappe del percorso, il mistero della notte oscura ti sarà svelato e questo ti aiuterà moltissimo nella tua carriera. Ora ti voglio solo augurare buona fortuna e dirti arrivederci a presto.

      Dopo aver detto questo il guardiano mi saluta e in un lampo scompare dalla mia vista. Da allora il silenzio scese sulla mia umile capanna rendendomi pensieroso. Come superare questa nuova sfida? Sarà forse più pericolosa della prima? Cos’è esattamente questo posto chiamato Abisso del pentimento? Ci sono cosi tante domande senza risposta che mi lasciano un attimo frastornato. Finisco la mia colazione dopodiché proverò a passare la maggior parte della mattinata riflettendo sulla migliore strategia da adottare in questa situazione. Dopo aver preso la mia decisione mi riposerò per un po’ prima di affrontare la nuova sfida.

      Finalmente giunge il pomeriggio e il caldo soffocante mi sveglia dal mio sonno ristoratore. In questo momento guardo il mio orologio da taschino e mi rendo conto che il momento della sfida si sta avvicinando, quindi mi alzo con l’intento di uscirne vincitore. Con questo pensiero fisso nella mia mente esco dalla capanna a passi svelti cercando di trovare il percorso migliore per raggiungere l’oscuro abisso del pentimento. L’ultima volta sono stato ad ovest e a nord per questo motivo queste opzioni sono da scartare. Pensandoci su un attimo decido di avviarmi in direzione sud stavolta. Decisa la direzione inizio il mio cammino e comincio a prepararmi mentalmente per quello che sarà un impatto inevitabile con forze misteriose, per il quale devo mantenere cuore e anima puri in vista di questa sfida. Cosa avrei trovato in questo pericolosissimo posto? Non ne avevo la più pallida idea. La sola cosa di cui ero certo era che avrei dovuto compiere ogni sforzo possibile per assorbire la conoscenza necessaria che mi facesse capire l’enorme complessità della notte oscura dell’anima e non era di certo un compito facile.

      Continuo il mio percorso per qualche minuto nella direzione scelta ma non trovo ancora niente. Era davvero la direzione giusta? Dopo tutto dovevo coltivare la mia pazienza. Decido di perseverare con quel percorso, ma mi fermo per un pochino a riposarmi. Ne approfitto per sedermi su quel terreno così duro e secco ed immediatamente mi tornano alla mente gli avvisi della Signora guardiano: quelli del passato e quelli nuovi. Riflettendo su ognuno di essi giungo alla conclusione di essere sul percorso giusto così la mia fiducia nei miei poteri e nei miei istinti si riaccende.

      Mi alzo e vado avanti a camminare nella direzione che avevo scelto. Dopo pochi passi appare un segno: una freccia che punta verso la mia destra con scritto il nome del posto che stavo cercando: “Abisso del pentimento”. Questa bella notizia mi confonde per un attimo, in quanto non mi sarei aspettato di trovare il posto che cercavo in modo così semplice. Decido di seguire subito la via indicata dalla freccia.

      Che sta succedendo? Era forse un inganno? Un considerevole lasso di tempo è già passato da quanto mi sono avviato su questo percorso sulla destra e non ho ancora trovato niente. Non demordo e proseguo e dopo ancora pochi passi raggiungo la punta della cima, dove sembra esserci solo il vuoto. Senza alcuna alternativa decido di sedermi e pensare ad una nuova strategia. Come ricominciare da capo? In quel singolo istante non ne avevo assolutamente idea, mi sentivo perso, desolato e abbandonato. Seppure contro la mia volontà, il mio autocontrollo acquisito in passato stava scomparendo completamente e le ansie e la paura stavano riaffiorando, nonostante la mia recente evoluzione. Per qualche istante rimango immobile, fino a quando qualcosa di completamente nuovo accade: la base della montagna inizia ad oscillare, le forze gravitazionali vengono chiamate in causa di nuovo ed in un lampo la donna incontrata nella prima sfida compare ancora. Inizia subito a parlarmi:

      – Sai come scoprire i misteri dell’abisso del pentimento? Penso di poterti aiutare ancora.

      – Come? Non vedo nessun abisso qui.

      – Non essere sciocco. Un mortale per entrare nell’abisso deve prima essere disincarnato.

      – Intendi dire che devo morire? Non intendo assolutamente morire, Sono ancora troppo giovane ed ho un’intera vita davanti.

      – Non intendo questo. Il tuo corpo non morirà letteralmente, solo la tua anima lo abbandonerà per alcuni momenti in modo che tu possa riuscire a contemplare l’abisso ed ottenere le informazioni necessarie. Vuoi giungere alla conoscenza? Quindi paga il prezzo per essa.

      – Perfetto, fai ciò che è necessario.

      Delicatamente, la strana donna mi fa sdraiare e brividi di freddo mi avvolgono tutto il corpo. In quel momento, cerco di mantenere la calma, nonostante i dubbi che provavo nel mio cuore. Senza preoccuparsi di me, la donna inizia un rituale e mette le mani sulla mia testa. Di conseguenza, sento onde di energia su tutto il corpo e lentamente inizio a prendere sonno. Dopo pochi secondi, sono completamente rilassato e il mio spirito con un sussulto si stacca dalla carne. Lasciando il corpo comincio a fluttuare e a volare senza limiti. La sensazione provata è così bella che mi domando se valga davvero la pena di continuare a vivere. Rimango un altro po' approfittando della libertà, fino a quando un tunnel compare sotto di me e mi risucchia violentemente. Incapace di resistere, precipito in un buco profondo, per un tempo indefinito e alla fine raggiungo una grande camera nel mezzo alla quale c'è una porta misteriosa. Come arrivo si apre immediatamente e un angelo viene fuori e mi rapisce senza che io abbia alcuna possibilità di difendermi. Dopo un viaggio rapido mi ritrovo in una stanza, appena entro nella stanza scorgo una persona che mi aspetta. L'angelo ci lascia soli e con uno sguardo pieno di pietà implora:

      – Toccami e scoprirai tutto ciò di cui hai bisogno.

      Pieno di compassione, rispondo alla richiesta disperata e nel preciso istante in cui lo tocco, alcune visioni cominciano a prendere forma, inquietando i miei sensi. Comincio a vedere l'oscurità, il sole, delle luci e degli schermi di denso fumo. A poco a poco tutto diventa chiaro ed inizia la visione di una storia.

      "Ryan era un uomo d'affari di successo nel settore tessile, sposato con tre figli meravigliosi, Christian, Andrel e Marta. La situazione familiare era normale, ma non tutti apprezzavano i suoi aspetti etici. Ad esempio gli atteggiamenti inflessibili da comandante, la sua intolleranza estrema verso le minoranze etniche e razziali ed il comportamento detestabile verso mendicanti e bambini di strada. Avendo un temperamento così irascibile, non ci fu niente di strano nel modo in cui si comportò un giorno. In quell'occasione, Angelo bussò alla porta, raccontando che stava passando un momento disastroso della sua vita ed, infine, chiese dei soldi per comprare qualcosa da mangiare o anche una cena per saziare la sua grande fame. Di tutta risposta, Ryan andò su tutte le furie e gli disse che lui non era e non sarebbe mai stato il padre dei poveri e sbatté la porta senza nemmeno una parola di conforto verso quell'uomo sofferente. Angelo si rivoltò contro quell'uomo tanto ricco e in un momento di disperazione lanciò una maledizione su Ryan. Anni dopo, Ryan, che non aveva ancora cambiato idea si ammalò seriamente e pur combattendo la malattia con tutte le sue enormi risorse non fu in grado di sfuggire alla


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