Dopo La Caduta. L. G. Castillo
Lash, nella sua vecchia stanza si stava un poâ stretti. Lash aveva immediatamente risolto il problema costruendo un piccolo cottage sulla cresta di una montagna che sovrastava le residenze degli angeli. Ancora più importante, dalla casa Naomi poteva vedere il ponte, a ricordarle che Welita si trovava a pochi minuti di distanza. Lei lo adorava. Ma, nella parte più recondita della mente, si chiedeva se ci fosse unâaltra ragione perché lui voleva vivere lontano dagli altriâo magari da una persona in particolare.
Lash circondò Naomi con le braccia e le diede un bacio sul collo. âOh, diciamo che volevamo un poâ di privacy.â Sentì il suo respiro caldo sul suo orecchio mentre sussurrava: âE spazio per delle attività extra.â
2
Jeremy stava appoggiato al parapetto del ponte, guardando la montagna con i suoi occhi color zaffiro. In lontananza poteva vedere le luci che brillavano sulla cima più alta.
Chiuse gli occhi per un momento, aspettando che il dolore passasse. Essendo stato assente nelle ultime settimane, non si era neanche reso conto che fosse ancora lì, in attesa in fondo al suo cuore. Doveva ringraziare Gabrielle per questo. Come poteva sapere quello che stava provando quando non ci riusciva neanche lui stesso?
Aveva pensato che passare del tempo lontano da Lash e Naomi lo avrebbe aiutato a mettere in prospettiva quello che sentiva. Ma quando era rientrato ed era rimasto da solo nella stanza vuota di Lash, si era chiesto per chi stesse soffrendo il suo cuoreâLash o Naomi.
Si passò le mani sul viso per la frustrazione. Da quando era partito si era lasciato andare, quasi come per punirsi. Non gli interessava radersi. Non gli interessava nemmeno più vestirsi con i suoi completi su misura. Al contrario, si metteva addosso qualsiasi cosa gli capitasse, come pantaloni larghi neri e magliette. Anche i suoi capelli solitamente in perfetto ordine erano diversi, con ciuffi trasandati che gli cadevano sugli occhi e la chioma tanto lunga da sbattergli sulle scapole. Lâunico lusso che si concedeva era una giacca nera di pelle che si intonava con i suoi nuovi stivali di coccodrillo.
Guardò il cielo scuro, cercando di identificare il momento esatto in cui tutto era cambiato. In che momento era passato dallâessere un amico leale a qualcuno di cui non ci si deve fidare? Poteva dare la colpa a Lash se non si fidava di lui quando neanche lui stesso sapeva se poteva farlo quando si trattava di Naomi?
Jeremy si staccò dal parapetto e cominciò a passeggiare lungo il ponte, facendo ticchettare i suoi lucidi stivali neri sul legno. Stavo facendo il mio lavoro. Tutto qui.
Controllare Lash ed assicurarsi che Naomi arrivasse a Shiprockâquesto era ciò che gli era stato chiesto di fare, e lui lâaveva fatto. Aveva seguito gli ordini alla lettera. Qual era il problema se li aveva controllati un poâ di più rispetto alla richiesta che gli era stata fatta? Non câera niente di male in questo. E potrà avere anche provato un poâ di gelosiaâno, preoccupazione. Sì, esatto: si era preoccupato quando aveva notato lâovvia attrazione fra loro due. Aveva dovuto avvisare Lash di lasciarla perdere. Aveva pensato che avrebbe pregiudicato la chance che Lash aveva di tornare a casa.
Jeremy si bloccò ricordando le parole che aveva detto a Lash.
Lei non è per te.
Perché gli aveva detto questo?
Tu sai perché, gli sussurrò una vocina nella testa.
Sbatté la mano sulla ringhiera. Sapeva perfettamente perché. Avrebbe voluto poter dimenticare tutto e ricominciare da capo con Lash e Naomi. Ma non poteva.
Lottando contro i suoi ricordi su Naomi, strinse la ringhiera con tale forza da farsi diventare le nocche bianche. Era stato più facile prima, quando il suo unico scopo era portare a termine una missione. Adesso invece doveva lottare per togliersi dalla testa le sensazioni che aveva provato quando lâaveva vista per la prima volta, con i capelli lunghi neri che le cascavano in avanti incorniciandole il bel viso mentre stava china su Deborah in punto di morte. Era stato come se un fulmine lâavesse colpito in pieno petto ed avesse rimesso in moto un cuore che non sapeva si fosse mai fermato. Era riuscito ad allontanarsi e a focalizzarsi sul compito da svolgere solo quando era arrivato Lash, che si era sentito chiaramente minacciato dal modo in cui lui aveva guardato Naomi. Da quel momento, aveva tenuto a distanza sentimenti che aumentavano, sentimenti di cui non immaginava lâorigine finché Raphael non gliene aveva parlatoâera suo figlio, e tanto tempo prima era stato fidanzato con Naomi.
âSei pronto?â
Jeremy si girò di scatto al suono della voce. âGabrielle. Pensavo di essere solo.â
Lei uscì dallâombra. Una brezza leggera spostava onde bionde intorno ad un viso severo. âSei stato in isolamento per settimane. Ti sei preparato per la nuova missione?â
Jeremy fu sorpreso dal suo tono. Se lâera sognato che proprio Gabrielle poche settimane prima gli aveva suggerito di andarsene per mettere un poâ di spazio fra lui e Lash dopo quello che era successo? Era sembrata così gentile e paziente.
Guardò nuovamente verso la montagna e si chiese se Lash fosse ancora arrabbiato con lui e, sebbene non volesse farlo, pensò a Naomi. âNon può essere assegnata a Lash? à più adatto.â
âMichael ha insistito che fossi tu a supervisionare questo incarico. Inoltre, hai il tuo personale compito da svolgere sulla Terra.â La sua voce era determinata mentre lo osservava con cautela. Doveva aver notato qualcosa sul suo viso perché i suoi lineamenti si rilassarono. Era lo stesso sguardo che gli aveva rivolto dopo la sua lite con Lash. âIl tempo trascorso lontano non ti ha aiutato a prepararti?â
âGabrielle, non puoi fare unâeccezione? Ho sempre fatto il mio dovere, e non ho mai messo in discussione te o Michael per gli incarichi che mi avete assegnato. . . neanche quando mi avete chiesto di colpire il mio migliore amico.â
âà a causa del tuo fedele servizio durante tutti questi anni che sei cresciuto di rango fino a diventare un arcangeloâ gli fece notare Gabrielle. âLo sai che questo ruolo comporta maggiori responsabilità . Se Lash fosse stato obbediente come te . . . beh, lasciamo perdere. Lui è senza speranza.â
âPerché lo odi?â
Gabrielle inarcò un sopracciglio. âSto semplicemente illustrando la realtà dei fatti. I suoi comportamenti passati non lâhanno dimostrato?â
Jeremy scosse la testa. Non riusciva a capire lâanimosità di Gabrielle nei confronti di Lash. Aveva pensato che una volta che Lash avesse mostrato finalmente il suo valore sarebbe stata più indulgente con lui. Ma era tornato per trovarla esattamente identica a quando se nâera andato.
âSe ti preoccupi per Lash, ti assicuro che non ci sarà alcuna interferenza da parte sua. Me ne occuperò io.â
âPreoccupato. Puoi dirlo forte. Quando scoprirà che sono proprio io ad essere il partner dellâamore della sua vita nel suo primo incarico, diavoloââ
Gabrielle gli lanciò unâocchiataccia per la sua scelta delle parole.
âUh, voglio direââsi schiarì la voceââlo sai, non è lâangelo più ragionevole. E quando ci siamo separati dopo la nostra lite abbiamo lasciato un poâ di cose in sospeso.â
âAllâepoca avevo suggerito che ti prendessi del tempo per dare modo a te, e speravo anche a Lash, di riflettere su tutto ciò che è emerso.â Gabrielle guardò verso la montagna e poi di nuovo verso Jeremy. âE magari di risolvere i sentimenti che possono ancora. . . indugiare.â
Jeremy deglutì nervosamente al suo sottinteso. âNon sono certo di capire cosa intendi.â
Lei rispose con voce molto