Un Gregario Solo Al Comando!. E. T. Palwin
gioventù?
Approdato al Team Astrale, da principio si erano frequentati. Dopo gli allenamenti, Gianni era stato spesso ospite gradito in casa Valmontedo. Tuttavia, un giorno, senza dare spiegazioni, Elisabeth aveva preteso che lui non lo invitasse più, limitandosi all'essenziale anche sul lavoro. In pratica bandito dalla loro vita senza un perché. Che fosse stato per la gelosia di un rapporto fatto di eccessiva complicità maschile? Oppure per la passione ciclistica dilagata senza controllo, proprio in quel periodo? Quale che fosse il motivo, pur con dispiacere, e senza porsi domande, l'aveva accontentata. Lui accontentava sempre Elisabeth.
Sì, lui accontenta sempre tutti! Gianni chiede un'altra lezione? Ok! Sua moglie vuole che lui continui a essere un corridore a dispetto dell'età e quindi, implicitamente, vuole una vittoria con 2 minuti di vantaggio? Ok! Max vuole che si dimostri più di un semplice gregario? Ok! Il presidente desidera vincere una facile scommessa, o di poter disporre nel prossimo Gran Giro di un Vecchio Ciclista ancora credibile? Ok, ma adesso anche lui, che ha sempre dato e mai chiesto, pretende qualcosa! Sì, che il "toro nell'arena" trovi una via di fuga; che il suo matrimonio possa proseguire anche domani; e infine che all'animo spietato dello squalo sia data libertà di cacciare nel proprio spazioso mare d'innata crudeltà! Ok. Ok a tutti!
Dopo l'ennesimo tuono ravvicinato, arriva la pioggia, fitta e a tratti violenta.
Mentre l'asfalto bagnato corre sotto, da ambo i lati della bici, in basso, Marcelo verifica che le tacchette in metallo, applicate alle suole, lì per consentire l'aggancio delle scarpe da corsa ai pedali, risultino ben innestate. È tutto in ordine, così a meno di una torsione che le sgancerebbe, l'uomo e la bicicletta saranno uniti, come fossero un corpo solo.
Nessun dubbio. Adesso toro e squalo possono garantire forza bruta e spietatezza in quantità eccezionali. Dunque parte l'ultima carica, la più furiosa e senza scrupoli di sempre! Come previsto, quello gli si mette alla ruota, testa bassa, dando il massimo pur di non perdere contatto. Frattanto il direttore Procopio, sempre vigile in avanscoperta, nel punto della prima volta, fa segnalare l'imminente criticità! Nello specifico, a causa della forte pioggia, chiede all'autista di azionare le frecce e di attaccarsi al clacson!
Stavolta, però, con freddezza inaudita, mantiene immutata la traiettoria. Appena prima dell'ampia buca, ventre basso e scarpe tecniche ferme in parallelo, alla stessa altezza, spicca un balzo perentorio! Strappa verso l'alto sia manubrio che pedali. Ottiene il sorprendente risultato di sollevarsi di un paio di centimetri dal suolo. Una cosa da poco? No, ché con quest'inatteso sotterfugio riesce a sorvolare lo sprofondo, tutto a scapito dell'inseguitore, passivo! Questo, senza il tempo per reagire, cade, impuntandosi e spaccando di netto cerchione e forcella anteriori. Poi, d'inerzia, con la parte posteriore della bici, prosegue andando a disegnare un drammatico semicerchio per aria, chiuso dal rovinare al suolo di carne e materiali! Di lì, striscia alcuni metri, avvitandosi in un confuso garbuglio. Tutto si conclude sotto al guardrail di destra, da incastrato e vinto!
L'altra ePrixus, che lo raggiunge con prontezza, ne certifica la sconfitta.
Poco dopo, con fare trionfante, Marcelo risale, ormai lanciato verso un'affermazione scontata. Vede un capannello di persone inzuppate fradice, tra cui Astrale, Procopio, Giansante e gli altri tre suoi compagni. Sono tutti intorno ad un Sardena stracciato, indolenzito e barcollante. Considerata la violenza dell'incidente, il suo stato di salute è accettabile. L'orgoglio, piuttosto, ha subito gravi lesioni!
Le biciclette, compresa quella devastata di Gianni, sono state già posizionate sulle apposite rastrelliere. Il presidente fa segno di fermarsi. Dovrà fare altrettanto con la sua!
«Basta così, demonio d'un uruguaiano!» afferma stizzito. «Ha dimostrato di volere e soprattutto di valere un posto in squadra. Questa determinazione sarà garanzia di successo per il nostro capitano!»
Di nuovo ha mancato di tagliare per primo il traguardo. Oggi, però, è andata peggio del solito. Gli è stata negata la possibilità di raggiungerlo come di consueto: a mo' di passeggiata...
5. Buio siderale.
“Sei ciò che resta, fatto il nulla.
Sei follia. Sei dormiveglia.
Sei quel sei che mai saprai.
Sei quanto basta all'apice del chiarore, quando l'ombra muore e il sogno stanco si fa giorno.
Sei tramonto che risorge, spinta insonne, mondo dannato che sgorga e insorge.
Sei chi amo, lontano, lontano.
Sei mia, una vita distante!”.
Quel foglietto ingiallito è l'unica "zavorra" da cui, in tanti anni di corse, non si è liberato. Al pari di un ritrovato medicamentoso, nei momenti di sconforto lo legge. Come gli altri, anch'esso nella sua lingua, sulla facciata opposta riporta: “Sposami Elisabeth. Ti regalerò l'infinito, incartato di felicità e con un nastro arricciato di emozioni!”.
A quella proposta di matrimonio, 8 anni prima, lei ha risposto: «Sì!» Non per quelle parole, almeno non solo, ché Marcelo le ha riservato di più: comprensione, tempestività e conforto. In piena burrasca ha accolto la sua barchetta dandole un approdo sicuro. Già, ché poche settimane prima, ancora minorenne, il produttore del concorso di Miss Uruguay, due volte e mezzo gli anni suoi, l'aveva sedotta e messa incinta!
Carriera finita ancor prima d'iniziare? Alle porte il ripudio di familiari, amici e semplici conoscenti? Malasorte perniciosa? No, ché quell'evento ha scatenato un effetto domino di opportunità, all'insegna della buona sorte. Lo stesso improvvido produttore, infatti, per sottrarsi allo scandalo, in cambio del silenzio, le ha facilitato la strada verso il titolo di "Reginetta". Incontrata al Gran Galà dello Sport, proprio in qualità di Miss Nazionale, Marcelo, anch'esso all'apice della carriera, se ne è innamorato. Neppure l'ammissione imbarazzata, tanto quanto disperata, di quel figlio in arrivo, ha frenato l'inerzia di fortuna e sentimenti, accelerando piuttosto la data delle nozze. Di umile estrazione sociale, circa cinque anni dopo la nascita di Alejandro, ha perfino ottenuto la proprietà legale delle ricchezze del marito, oramai risucchiato in quella storia da romanzo.
Perché leggi il tuo bigliettino medicamentoso, curativo d'ogni crisi? Che passa Valmontedo?
Placatosi il demone dello squalo, un conato di sdegno e vomito emozionale ha attanagliato la sua essenza d'eccelso gregario. La vergogna di sé ben poco ha portato al sollievo del pentimento, poiché la bestia fa, ma poi sarà l'uomo che dovrà sopportare il peso di quanto fatto con bestiale immoralità! Quel ragazzo, Gianni Sardena, all'arrivo brevemente adottato come figlio maturo, fratello minore o soltanto acerbo amico, a causa sua, avrebbe potuto finire d'essere un vivente. Per la caduta, allenamento dopo allenamento, fastidiosi strascichi psicofisici hanno messo in dubbio la sua presenza al Gran Giro. Inoltre quell'episodio ha azzerato i rapporti tra loro. Ovviamente lui ha tentato di ricucire un minimo dialogo, ma invano. Così, via via, la marea d'un latte mal versato ha iniziato a salire alta e sempre più dilagante. Infezione dello spirito e febbre occulta, talvolta salita per un breve, ma intenso, sfogo in superficie, come quella tarda mattina di venerdì, quando gli è riuscito, in un solo quarto d'ora, di litigare con il vicino di casa per l'auto in breve sosta di fronte al garage, di mettere alla porta l'anziana governante per un malinteso e di sgridare pesantemente Alejandro e Diletta per una faccenda di litigi e spintoni tra di loro. Tutte situazioni inedite per Marcelo, che mai in passato è arrivato a tracimare così tanto le controverse emozioni del proprio vissuto quotidiano. Piccoli attimi di crudeltà e insania che lo hanno preso e sorpreso, come in crisi d'astinenza per quel male sperimentato al pari di una droga potente, iniettata nel profondo del midollo e in tal modo imposta al suo animo intatto di ciclista, fin lì asservito sempre e solo al bene comune.
Perché mai ha eletto un simile mostro d'intenti malevoli suo capitano? Chi ha deciso quella subdola strategia e per mirare a quale oscuro traguardo? Semplice, non può che essersi trattato di chi ha inteso legare a doppio filo la fine della sua carriera con quella di famiglia e matrimonio. Elisabeth!
Dopo la Stradaccia e le opprimenti