La casa e la famiglia di Masaniello. Bartolommeo Capasso
eccitò il riso degli astanti, e la perorazione del discorso fu accolta con beffe e fischi all'uso napoletano. Il prestigio era perduto, o piuttosto si era ecclissato con la ragione del misero pescivendolo. Allora i parenti potettero ritrarlo dalla finestra stanco ed abbattuto com'era dalla commozione e dal travaglio.
* * *
La piazza del Mercato, che Masaniello voleva fosse sgombrata delle baracche di legno che la deturpavano, e che prendesse il nome di piazza del popolo, dopo la sua morte non ebbe alcun notevole mutamento sino al 1781. Allora per un incendio appiccatosi a quelle dopo i fuochi artificiali, che solevano farsi nella sera della festività della B. Vergine del Carmine, il suo aspetto fu cangiato nel modo come presentemente si vede. Poco dopo, nell'ultimo anno del secolo, la sua storia, che comincia col supplizio d'un Principe, fu chiusa con la memorabile e tirannica ecatombe di quei tanti illustri personaggi, che allora sagrificarono ivi la loro vita all'amore e alla libertà della patria.
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