La sua compagna vergine. Grace Goodwin

La sua compagna vergine - Grace Goodwin


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l’abbinamento fatto per te dal Programma Spose Interstellari?”

      Volevo lasciare la Terra e andare su Everis? Da un uomo che mi voleva pura e candida come la neve? Che mi avrebbe adorata?

      “Sì. Lo accetto.”

      “Eccellente.” La custode passò il dito sul tablet.

      “Grazie, Lexi. Accettando l’abbinamento, ora non sei più una cittadina della Terra. Or sei una sposa di Everis. Siccome Everis ha dei protocolli particolari, non verrai trasferita immediatamente. Verrai trasferita insieme ad altre due donne, anche loro abbinate. Credo che una si stia sottoponendo ai test proprio in questo momento. Quando avrete finito, allora vi incontrerete. Una volta che Everis ci ha avrà inviato le coordinate della Pietra Miliare, ritornerai qui per essere trasferita.”

      Si alzò e si infilò il tablet sotto il braccio.

      “Seguimi, andiamo a controllare le altre.”

      Seguii la custode lungo un corridoio fortemente illuminato. Il pavimento freddo mi fece venir voglia di chiederle un paio di ciabatte. Sentii delle voci femminili attutite da una porta chiusa che la custode aprì senza bussare.

      “Anche tu hai la voglia?”

      Sentii questa domanda, mentre seguivo la Custode Egara dentro la stanza, allungando una mano dietro la schiena per chiudermi la vestaglia ed evitare di andare in giro mezza nuda. La stanza era una sala riunioni con tanto di tavolo e sedie. C’erano due donne. Indossavano una vestaglia identica alla mia. Mi guardarono.

      “Sei qui!”

      Balzarono in piedi e mi si fecero incontro sorridendo. Le loro personalità affabili e i loro occhi luminosi mi aiutarono a calmarmi. La loro eccitazione era sorprendente, ma mi faceva piacere sapere che non avevano la minima paura.

      “Io sono Katie, e lei e Dani.”

      “Lexi”

      “Anche a te hanno chiesto della voglia?” mi chiese Katie. Era alta e magra, con il seno perfetto e i fianchi formosi. I capelli castani le arrivavano a metà della schiena. Il trucco le contornava perfettamente un paio di occhi blu che sembravano troppo grandi per il suo visino. Assomigliava a quelle ragazze che alle superiori mi prendevano in giro per le mie curve, ma il suo sorriso era amichevole, per niente maligno.

      Espira. Non mi ero nemmeno accorta di star trattenendo il respiro. “Allora non sono solo io? E chi lo sapeva che eravamo tutte aliene?”

      Si mise tutte e due a ridere.

      “Siamo state abbinate tutte a Everis.” Dani tornò a sedersi, trascinandomi per il posto per farmi sedere di fianco a lei. Era completamente diversa da Katie, sembrava una gazzella. Dani aveva i capelli biondissimi e raccolti in una coda di cavallo. C’era qualcosa di grazioso in lei, come se fosse una ballerina. Era snella - fianchi stretti e seno piccolo. Era piccola e sembrava fragile, ma il suo sguardo non conosceva paura. Katie andò a sedersi alla mia sinistra e io mi sedetti in mezzo allo loro, io, con la mia pelle più scura, i capelli neri e le mie curve. Ed eravamo in parte aliene? Tutte e tre?

      “Anche voi siete vergini?” chiesi. Volevo sapere che se la mancanza di libido fosse una cosa solo mio o se quanto suggerito dalla custode fosse vera. E se veramente la mancanza di interesse negli uomini ce l’avevo scritta nel DNA? Quando anche le altre due annuirono, qualcosa di orribile cominciò a disfarsi nel mio petto. “Quindi nessuno vi ha mai sconvolte? Non vi siete mai sentite attratte da un uomo?”

      “Non io.” Dani distolse lo sguardo e Katie arrossì.

      “Uhm, no. Vergini, vergini dappertutto.” Katie si scostò una lunga ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Non pensate sia strano? Tre vergini con una strana voglia che vengono spedite su un pianeta alieno? Mi sembra di essere una vergine sacrificale. Mi sento come se ci metteranno in fila e ci faranno marciare dentro a un vulcano.” La sua risate era fragile, non completamente divertita.

      “Il mio abbinamento è del novantanove percento,” ammisi, stranamente orgogliosa di questo fatto. “Sarò anche un agnello sacrificale, ma almeno ho trovato l’uomo perfetto per me.”

      Danni sorrise e si sfregò le mani. “Dio, sono così nervosa! Anche io ho avuto dei risultati così elevati, il che significa che... C’è un tizio su un pianeta che mi troverà sexy!”

      Io la trovavo sexy, e a me nemmeno mi piacevano, le donne. Chissà da che razza di uomini era stata circondata per avere un’opinione così misera di sé stessa... ma poi, ero io tanto diversa da lei? Eravamo completamente diverse, ma sembrava che ad accomunarci fossero principalmente i problemi che avevamo avuto con gli uomini del nostro passato. E con la nostra autostima.

      Katie contrasse le labbra. “Io ho ottenuto il novantotto percento.”

      Dani alzò gli occhi al cielo. “Da dove venite?”

      “Denver, Colorado,” dissi.

      “Io vengo da Wooster, Ohio,” aggiunse Kate.

      “Gainesville, Florida,” disse Dani con un sorriso. Mi era facile immaginarmela distesa sulla spiaggia, col bikini e gli occhiali da sole. “E andremo tutte su Everis. Insieme. E sapete quindi cosa siamo? Amiche per la vita.”

      Guardai le altre due donne e riconobbi i loro spiriti affini. Eravamo molto simili – anche se le nostre personalità erano diverse – ed eravamo state abbinate tutte a Everis. Eravamo tutte vergini e saremmo partite insieme. Una volta su Everis, avremmo potuto contare solamente l’una sull’altra. Venivamo da varie zone degli Stati Uniti ma, in fondo, eravamo tutte terrestri. Sì, saremmo state amiche per la vita.

      “Facciamo un patto,” disse Katie.

      Dani cominciò a fremere. “Sì! Condivideremo tutto. Non ci saranno segreti tra di noi. Nemmeno le cose imbarazzati, come il sesso, gli orgasmi e i giocattoli erotici. Qualunque cosa ci faranno, ce lo racconteremo. Va bene? Ognuna di noi non ha che le altre, giusto?”

      “Oltre ad avere un bel maschione alieno che vuole prendersi la nostra verginità?” chiesi sorridendo eccitata. Pensare che presto avrei sentito lo stesso tipo di desiderio che avevo appena provato durante il sogno mi fece fremere.

      “Ma quelli sono maschi. Senza offesa, ma non contano. Non per questa cosa. Noi ragazze dobbiamo restare unite,” rispose Dani.

      “Come i tre moschettieri,” aggiunse Katie.

      “Va bene,” dissi. “Sono d’accordo, ma niente patti col sangue o la saliva.”

      Katie rabbrividì. “Dio, no, che schifo. Ma sì al patto. Ci diciamo tutto. Anche i dettagli più sordidi.”

      “Tutti i dettagli,” disse Dani.

      Quando la custode Egara sollevò la testa dal tale e disse che era ora di andare, noi tre ci stringemmo per mano. “Tutti i dettagli,” ripetei io.

      Quando lasciammo la stanza dovemmo dividerci, ognuna di noi diretta in una stanza separata per completare la fase finale del procedimento.

      “Farà male?” chiese Katie alla custode Egara.

      La custode scosse la testa. “Per niente. Verrete preparate e trasportate. Non ve ne accorgerete nemmeno. Vi ritroverete tutte e tre su Everis, presso la Pietra Miliare. E lì incontrerete i vostri compagni. Buona fortuna, signore.”

      Guardai Katie e Dani. Mi sorrisero. Ecco.

      Katie, che sembrava la più avventurosa, ci salutò con la mano e corse verso la stanza dei test, e l’ultima cosa che vedemmo di lei fu il suo sedere nudo. Dani alzò gli occhi al cielo e se ne andò. Io rimasi in mezzo al corridoio silenzioso assieme alla custode Egara.

      “Tu ci andresti, al posto mio?” le chiesi. Katie e Dani stavano parlando di andare su Everis perché erano nervose. Volevano prepararsi. Non potevo biasimarle. Ma la custode Egara aveva di sicuro un’opinione più imparziale.

      “Ma


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