Si Mr. Evans. Antonina Lentini
bacia. Si sentono solo i nostri respiri che si fanno sempre più profondi. Poggia una mano sotto il mio top.
à calda.
âMi sta baciando.â Esclamo nella mia mente. In questo momento non riesco a pensare ad altro. Mi porta sotto di lui. Faccio scorrere le mani lungo i suoi fianchi privandolo della maglia. à bello da morire. Tonico e provocante. Gli addominali sono sempre lì che mi fissano e mi supplicano di essere baciati così come il suo collo. Delizioso e seducente. Con un movimento mi porto sopra di lui. Lo guardo e mi sorride. Dolcemente comincio a baciargli e mordergli il collo. <<Noele, per favore.>> Mi supplica. Forse vuole che mi fermi.
<<Shhhâ¦>> Con le mani gli tengo ferme le braccia. Non oppone resistenza. Pian piano scendo fino al petto, baciandolo. Voglio che si fidi di me. Poi mi soffermo sulla mia parte preferita. Gli addominali. âMm che bellezzaâ. Li accarezzo dolcemente e lo guardo in viso. Ha gli occhi chiusi. à in estasi. Ma qualcosa gli impedisce di continuare. <<No. Basta.>> Esclama. Mi scosta e si alza dal letto. <<Cosa ho fatto?>> Chiedo confusa. Forse ho fatto qualcosa che non dovevo fare. Mi sento quasi in colpa. <<Tu niente.>> Si allontana da me come se avessi la peste. Non riesco a decifrare i suoi pensieri. à agitato. <<Maâ¦>> Mi interrompe.
<<Non dovevamo andare oltre. Non voglio. Non con te.>>
âNon con me?â Ma che diamine sta blaterando? Io ho appena fatto quelle cose mai fatte in vita mia e lui mi dice NON CON TE?
<<Che intendi dire?>>
<<Ti accompagno a casa.>> Mi alzo dal letto ed esco senza emettere un fiato dalla stanza.
Prendo le mie cose e mi dirigo verso lâuscita. Mi sento in imbarazzo.
<<Noeâ¦>> Mi prende per il braccio. <<Parliamone.>>
<<Parlare di cosa?>> Ho un diavolo per capello e mi vergogno per quello che ho appena fatto. <<Di questo, di tutto.>> Ha il fiatone e sembra dispiaciuto.
<<Non credo che questo sia il momento ideale per palarne.>> Borbotto.
<<Per favore.>> Mi supplica con fare dispiaciuto. Tenta di chiudere la porta nella speranza di convincermi a restare.
Mi fissa ostinato, con i suoi occhi verdi e senza maglia. Questo mi confonde molto le idee ma scrollo la testa e rimango sulle mie.
<<à stato uno sbaglio sin dallâinizio.>> Mi guarda come se si sentisse in colpa per avermi conosciuta. Nonostante tutto è stato lui a imbattersi in me. Non sono stata io a voler approfondire la nostra conoscenza quella sera e di dirgli di difendermi. Non so dire se sia stato un bene o un male. Forse se non lâavessi conosciuto la mia vita sarebbe ancora stata normale e monotona. Lavoro, casa, amiche, genitori. Niente Cade, niente pianti, niente addominali da baciare o accarezzare.
<<Non lo pensare neanche per sogno.>> Afferma. Tiene la
mano salda sulla porta.
<<Perché mi fai questo, Cade?>>
<<Questo cosa?>> Chiede con espressione confusa. <<Perché mi hai difesa da quellâuomo e poi ancora da quel ragazzo?>> Al solo pensiero dellâultima persona da me nominata gli si infuocano gli occhi e la bocca gli si stringe in una linea dura.
<<Te lâho detto, è il mio mestiere.>>
<<No Cade.>> Esclamo con un tono di voce più alto. <<Non cercare come scusa il lavoro. Se così fosse allora fai così con tutte?>> Ho il respiro affannoso.
Sono infuriata.
<<Prima le fai illudere, le porti a casa tua, le baci e poi nel pieno della situazione dici che non puoi, finendo per allontanarti da loro?>>
<<No, Noele, non faccio così con tutte.>> Fa un sospiro. <<Non ho mai fatto una cosa del genere.>>
âChe?â
<<Allora io sono la cretina che è cascata come una stupida alla tua tecnica di seduzione?>>
<<No. Con le altre era diverso.>>
<<Ma che diamine stai blaterando?>> Sono più confusa che mai. Che vuole dire. In questo momento è imperscrutabile.
<<Tu sei diversa.>> Esclama ad alta voce. Sembra disperato. Come se nessuno lo comprendesse. <<Vediamoci domani sera. Al bar dove lavori. Ti prometto che risponderò a tutte le tue domande.>>
<<Perché non puoi dirmi tutto adesso?>> Sono esasperata. Perché tanto mistero? Perché non vuole parlarne?
Forse ha una famiglia segreta che tiene
segregata in qualche parte di Hilo e non vuole dirlo a nessuno. Oppure è un assassino di ragazze e io gli faccio pena e non lo fa, per questo con me è diverso?
<<Domani, avrai tutte le risposte che vorrai. Ma fino ad alloraâ¦>> Fa cenno di no con la testa.
<<Okâ¦come vuoi. Ora posso andare via?>>
<<Dove devi andare?>>
<<Non devo certo dirlo a te.>> Fra tutti, lui è lâultimo che deve sapere dove andrò. Insomma, non siamo mica fidanzati. Lui non mi vuole. Ci siamo baciati ed è stato un grosso errore. Ma non so perché continua a piacermi lo stesso, anzi, avrei tanto voluto continuare a fare quello che avevamo iniziato, se solo non si fosse fermato.
<<Si Noele. Sei sotto la mia responsabilità .>> Esclama con espressione seria. Se continuerà a essere ancora così serio, penso che invecchierà presto. Le rughe che si creano tra le sue sopracciglia faranno residenza in casa Cade Evans. <<Dimmi dove vuoi andare e io ti ci porterò.>>
<<Non ho bisogno di una guardia attaccata a me. Me la so cavare benissimo da sola.>> Alzo la testa allâinsù ma i miei occhi non riescono a sfuggire al suo sguardo.
<<Non credo proprio. Tu hai una calamita che attrae tutti i pericoli di questo mondo.>>
<<Me la sono cavata sempre benissimo fino ad ora. Era tutto tranquillo e monotono. Prima che arrivassi tu nella mia vita.>>
Non so perché ma penso di aver detto qualcosa in più di quello che avrei dovuto dire. Gli occhi di Cade si illuminano e le labbra si piegano in un sorriso. <<Quindi questo vuol dire quello che penso io?>>
âE adesso cosa penserà mai?â
<<Noele, sii sincera, provi qualcosa per me?>>
âSi Cade. Mi piaci sin dal primo momento che ti ho visto. Non si capisce? Perché dovevi capitare proprio a me?â
<<Cosa? Certo che no.>> Esclamo imbarazzata. Non
voglio certo dirgli la verità . Non ora. Non qui. Vorrei che i
miei sentimenti fossero ricambiati ma non è così.
<<Non stai dicendo la verità .>> Si avvicina a me. Il cuore batte. Batte forte.
<<Invece, sono più che sincera.>>
<<Bugiarda.>> Ora stende il braccio, poggiando la mano nel muro accanto la mia testa. Sto diventando rossa. Lo sento.
<<Nâ¦non è vero.>>
âA che gioco stiamo giocando?â Chiede la vocina. <<Prima, sul letto non dicevi così.>>
<<Prima che mi respingessi.>> Abbasso la testa e creo una distanza con le braccia per impedirgli di avvicinarsi ancora a me.
<<Voglio essere sincero con te, prima che succeda qualcosâaltro,