Il Clan Del Nord. Jessica Galera Andreu

Il Clan Del Nord - Jessica Galera Andreu


Скачать книгу
solo il più severo dovere avrebbe dovuto portarlo. Non erano pochi i soldati che avevano fatto lo stesso con tante altre ragazze del paese, molte di loro ingannate solo dall'idea di farli innamorare e farsi portare a Isalia, lontano da Vianta e dalle poche possibilità che il villaggio offriva. Obiettivo che molte ragazze si erano proposte verso lo stesso Jaren. Lui lo sapeva, ma sebbene avesse cercato di essere chiaro con loro sin dall'inizio, pensava anche che fosse inevitabile per loro mantenere la speranza nel fare innamorare il principe e farsi portare a Isalia, affrontando il re e qualunque altra cosa necessitasse, o almeno, farsi portare a vivere nel castello o in qualsiasi altra bella casa, potendo usufruire del denaro necessario per garantire il loro benessere per il resto della vita. Inoltre non usciva vuoto da quegli incontri con quelle giovani donne, dalle quali aveva ottenuto momenti piacevoli e divertenti senza impegni, ma quando si era imbattuto nella sorella di Erik le cose erano cambiate. Il ragazzo era diventato come un fratello per lui, e trattare Sylvaen nello stesso modo di qualsiasi altra giovane sarebbe stato offensivo nei confronti di Erik, che inizialmente era sospettoso riguardo a ciò che sua sorella potesse aspettarsi dal principe. Jaren aveva rinunciato ad altre possibilità e prolungato troppo il suo divertimento con Sylvaen, qualcosa che lei aveva comprensibilmente interpretato in modo diverso.

      Nel mezzo dei suoi pensieri, Jaren sussultò quando l'anta della finestra sbatté contro il muro a pochi centimetri dalla sua testa e poté udire le voci di Sylvaen ed Elessa.

      “Domani partirà e lo farà da solo con la sua gente”esclamava quest'ultima, mentre la sua mano batteva furiosamente sul tavolo. “Era l'unica opportunità che avevamo per uscire da tutta questa miseria, per abbandonare tutta questa povertà e marciume, e tu l'hai sprecata. Non sei più brutta delle altre, ragazza, e non capisco perché non hai saputo mettere un po' più della tua parte invece di limitarti ad essere una di quelle che gli scaldano il letto.”

      “Non sono stata una di quelle!”si difese Sylvaen.”Jaren ha avuto con me molto di più di quanto non abbia avuto con chiunque altra e questo è già un gran trionfo.”

      “E a cosa servirà questo trionfo se non ti porta con sé o non ti prende come moglie?Non ti capiterà mai più un principe sotto il tetto di questa disgustosa capanna, capisci?Non fai nemmeno in modo che qualcuno ti prenda in moglie.”

      “Madre, è determinato a sposare quella nobildonna. Non posso fare nient'altro. Ho sempre seguito le tue istruzioni ma...”

      “Ma niente. Non te ne rendi conto?Lo faccio per te e tuo fratello. A Isalia potrebbero curarlo i migliori guaritori.

      “Erik dice che Jaren glielo ha promesso e mio fratello gli crede sulla parola.”

      “Sciocchezze!Credi che quando il principe se ne sarà andato da qui si ricorderà di noi?”

      “Beh, se sei cosi disperata da voler lasciare Vianta e raggiungere Isalia, dovrai accontentarti di quell'altro soldato, Atsel. Pende dalle mie labbra, mamma, e potrebbe darci una bella vita.”

      “Un soldato...quando abbiamo un principe. Stai abbassando di molto il livello, non credi? Abbiamo un'ultima opportunità. Digli che sei incinta, che aspetti un figlio suo, un nipote del re. Non potrà disinteressarsi così.”

      “Madre, non è un idiota. Se ne accorgerà.”

      “Come? Non hai fatto tutto ciò che deve esser fatto perché ciò accada? Una volta che ti accetta, se non sei incinta, vai avanti e se non ne vuole più sapere di te, rivolgiti al tuo soldato per darti quella prole.”

      Jaren si raddrizzò e si allontanò lentamente e serenamente, disgustato da tutto ciò che aveva sentito. Poteva aspettarsi simili trucchi da tante giovani donne lì che, spinte dal bisogno cercavano di capire come procurarsi una vita migliore, ma da Elessa, Sylvaen e quindi da Erik non se lo sarebbe mai aspettato. Si scostò i capelli dal viso e accelerò il passo, non prestando più attenzione alle persone che ancora lo ringraziavano per la pace raggiunta passandogli accanto. L'accampamento era a nord del villaggio, e tutto ciò che voleva era sdraiarsi nella sua tenda, chiudere gli occhi e dimenticare il mondo per un pò.

      Ma era riuscito a fare a malapena qualche passo quando la voce familiare di un bambino lo fece fermare e voltare.

      “Jaren” gridava mentre correva”Jaren devi venire a vedere!.”

      “Che c'è Phileas?”

      “Lora è morta” rispose il ragazzo. Il suo respiro era ancora accelerato per la corsa che aveva fatto per arrivare fino a lì, probabilmente dalla vecchia fattoria di Lora, situata dall'altra parte del ponte, fuori Vianta. Le dicerie si erano diffuse rapidamente, come le voci della pace giorni prima, o all'arrivo del principe di Isalia in persona più di tre mesi prima. La felicità era durata solo pochi minuti e di nuovo un evento oscuro incombeva sul villaggio. Le donne si portarono le mani alla bocca, inorridite dalla notizia che quel ragazzo stava portando, e nemmeno gli uomini nascosero la loro espressione di grave preoccupazione.

      “Avevi detto che la guerra era finita!” esclamò una voce dal tumulto che si era creato lì.

      Jaren afferrò Phileas per il braccio e camminò, con lunghi passi, nella stessa direzione da cui era venuto.

      “Porta il mio cavallo”disse.

      *****

      Stava davanti al corpo senza vita di Lora, la vecchia con cui aveva parlato solo un paio di volte, dato che la sua fattoria non si trovava nel villaggio, ma un po' più lontano, dall'altra parte del ponte. Tuttavia gli occhi verdi di Jaren si erano persi nel nulla, incapace com'era stato, di continuare a guardare. Andava in guerra da quando aveva quattordici anni, la prima volta che suo padre l' aveva mandato, ma nessun cadavere l'aveva impressionato in quel modo, perché non aveva idea di cosa potesse averla uccisa.

      Giaceva supina in cucina, i suoi occhi vitrei rivolti al soffitto e una successioni di enormi morsi sul viso, sul collo e su tutto il corpo. Il sangue aveva sporcato tutto, nonostante alcune donne avessero cercato di ripulirlo. Jaren si mise a sedere e si guardò intorno, la piccola stanza dove lo scialle della vecchia, anch'esso macchiato di sangue, indicava che qualunque cosa fosse accaduta, l'avevano portata fino a lì. Tuttavia tutto era in ordine. Non dava la sensazione che qualcuno fosse entrato a rubare, e le ferite che avevano causato la morte di Lora lo confermavano. Doveva trattarsi di un animale, senza dubbio, ma come aveva fatto ad entrare in casa per fare tutto quello alla povera donna? Jaren entrò in soggiorno e si fermò sulla soglia della porta che era rimasta aperta. Notò allora che la fattoria si trovava sorprendentemente vicino alla foresta, ma in tutto il tempo che era stato lì non aveva mai incontrato lupi o altri animali che avrebbero potuto fare tutto ciò. Sette dei suoi uomini camminavano avanti e indietro, cercando di trovare qualcosa che li aiutasse a capire cosa fosse successo; alcuni abitanti del villaggio li avevano accompagnati, e sebbene fossero riusciti ad individuare alcune tracce nel fango, la pioggia persistente che era caduta durante la prima mattinata ne aveva cancellate una buona parte.

      Goriath arrivò e si fermò accanto a Jaren, Era uno dei soldati più veterani, un generale dell'esercito di Isalia, a cui il re aveva affidato l'addestramento di Jaren in combattimento e il compito di guidare il proprio esercito. Il rapporto con lui non era facile per il giovane principe, poiché Goriath odiava dover finire per essere l'ombra di Jaren sul campo di battaglia, dove lo aveva più volte incolpato della morte di molti dei suoi uomini, per la particolare attenzione che doveva prestare alla sua sicurezza. Il re poteva accettare la morte di un soldato, ma non la morte del proprio figlio, almeno non mentre era sotto la tutela di Goriath.

      “Lupi” disse l'uomo “E' già sciocco collocare qui la fattoria, ma se ci cammini di notte, stai gridando a gran voce di voler essere la loro cena.

      “Dentro la casa? Pensi che un lupo avrebbe potuto farlo?”

      “Uno o più.”rispose Goriath. Iniziò a camminare lentamente verso il recinto dove erano legati i cavalli, ci passò sotto e si avvicinò per preparare il suo cavallo.

      “Sai che i lupi vanno raramente da soli. Ma in ogni caso non c'è nessun tipo di mistero qui. Una perdita di tempo la camminata fino a qui. Qualcuno dovrebbe dare a quel ragazzo qualche frustata.”

      Jaren


Скачать книгу