Orlando Furioso. Lodovico Ariosto

Orlando Furioso - Lodovico Ariosto


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loderà che di costumi regi

      Ercole e gli altri figli avrà dotati,

      e dato gran principio ai ricchi fregi

      di che poi s'orneranno in toga e armati;

      perché l'odor non se ne va sì in fretta,

      ch'in nuovo vaso, o buono o rio, si metta.

72

      Non voglio ch'in silenzio anco Renata

      di Francia, nuora di costei, rimagna,

      di Luigi il duodecimo re nata,

      e de l'eterna gloria di Bretagna.

      Ogni virtù ch'in donna mai sia stata,

      di poi che 'l fuoco scalda e l'acqua bagna,

      e gira intorno il cielo, insieme tutta

      per Renata adornar veggio ridutta.

73

      Lungo sarà che d'Alda di Sansogna

      narri, o de la contessa di Celano,

      o di Bianca Maria di Catalogna,

      o de la figlia del re sicigliano,

      o de la bella Lippa da Bologna,

      e d'altre; che s'io vo' di mano in mano

      venirtene dicendo le gran lode,

      entro in un alto mar che non ha prode. —

74

      Poi che le raccontò la maggior parte

      de la futura stirpe a suo grand'agio,

      più volte e più le replicò de l'arte

      ch'avea tratto Ruggier dentro al palagio.

      Melissa si fermò, poi che fu in parte

      vicina al luogo del vecchio malvagio;

      e non le parve di venir più inante,

      acciò veduta non fosse da Atlante.

75

      E la donzella di nuovo consiglia

      di quel che mille volte ormai l'ha detto.

      La lascia sola; e quella oltre a dua miglia

      non cavalcò per un sentiero istretto,

      che vide quel ch'al suo Ruggier simiglia;

      e dui giganti di crudele aspetto

      intorno avea, che lo stringean sì forte,

      ch'era vicino esser condotto a morte.

76

      Come la donna in tal periglio vede

      colui che di Ruggiero ha tutti i segni,

      subito cangia in sospizion la fede,

      subito oblia tutti i suoi bei disegni.

      Che sia in odio a Melissa Ruggier crede,

      per nuova ingiuria e non intesi sdegni,

      e cerchi far con disusata trama

      che sia morto da lei che così l'ama.

77

      Seco dicea: – Non è Ruggier costui,

      che col cor sempre, ed or con gli occhi veggio?

      e s'or non veggio e non conosco lui,

      che mai veder o mai conoscer deggio?

      perché voglio io de la credenza altrui

      che la veduta mia giudichi peggio?

      Che senza gli occhi ancor, sol per se stesso

      può il cor sentir se gli è lontano o appresso. —

78

      Mentre che così pensa, ode la voce

      che le par di Ruggier, chieder soccorso;

      e vede quello a un tempo, che veloce

      sprona il cavallo e gli ralenta il morso,

      e l'un nemico e l'altro suo feroce,

      che lo segue e lo caccia a tutto corso.

      Di lor seguir la donna non rimase,

      che si condusse all'incantate case.

79

      De le quai non più tosto entrò le porte,

      che fu sommersa nel commune errore.

      Lo cercò tutto per vie dritte e torte

      invan di su e di giù, dentro e di fuore;

      né cessa notte o dì, tanto era forte

      l'incanto: e fatto avea l'incantatore,

      che Ruggier vede sempre e gli favella,

      né Ruggier lei, né lui riconosce ella.

80

      Ma lasciàn Bradamante, e non v'incresca

      udir che così resti in quello incanto;

      che quando sarà il tempo ch'ella n'esca,

      la farò uscire, e Ruggiero altretanto.

      Come raccende il gusto il mutar esca,

      così mi par che la mia istoria, quanto

      or qua or là più variata sia,

      meno a chi l'udirà noiosa fia.

81

      Di molte fila esser bisogno parme

      a condur la gran tela ch'io lavoro.

      E però non vi spiaccia d'ascoltarme,

      come fuor de le stanze il popul Moro

      davanti al re Agramante ha preso l'arme,

      che, molto minacciando ai Gigli d'oro,

      lo fa assembrare ad una mostra nuova,

      per saper quanta gente si ritruova.

82

      Perch'oltre i cavallieri, oltre i pedoni

      ch'al numero sottratti erano in copia,

      mancavan capitani, e pur de' buoni,

      e di Spagna e di Libia e d'Etiopia,

      e le diverse squadre e le nazioni

      givano errando senza guida propia;

      per dare e capo ed ordine a ciascuna,

      tutto il campo alla mostra si raguna.

83

      In supplimento de le turbe uccise

      ne le battaglie e ne' fieri conflitti,

      l'un signore in Ispagna, e l'altro mise

      in Africa, ove molti n'eran scritti;

      e tutti alli lor ordini divise,

      e sotto i duci lor gli ebbe diritti.

      Differirò, Signor, con grazia vostra,

      ne l'altro canto l'ordine e la mostra.

      CANTO QUATTORDICESIMO

1

      Nei molti assalti e nei crudel conflitti,

      ch'avuti avea con Francia, Africa e Spagna,

      morti erano infiniti, e derelitti

      al lupo, al corvo, all'aquila griffagna;

      e ben che i Franchi fossero più afflitti,

      che tutta avean perduta la campagna;

      più si doleano i Saracin, per molti

      principi e gran baron ch'eran lor tolti.

2

      Ebbon vittorie così sanguinose,

      che lor poco avanzò di che allegrarsi.

      E se alle antique le moderne cose,

      invitto Alfonso, denno


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