Pro Judaeis: Riflessioni e Documenti. Corrado Guidetti
e tentata sostituzione di cadavere, e furono uditi i periti medici dell'università di Pest in contesto di quelli che esaminarono il cadavere e stesero il repertum facti. Le varie scene a cui diedero luogo queste diverse fasi dell'ormai sciaguratamente celebre processo non valsero a portar miglior luce sui fatti, ma contribuirono purtroppo a mettere in evidenza lo stato anormale dell'amministrazione della giustizia in Ungheria, non che lo sfogo di passioni, crassa ignoranza, corruzione, abbiezione di caratteri.
“Ester Solymossy è scomparsa. Questo è l'unico fatto certo.
“Fu dessa vittima d'un sacrifizio rituale?
“Ne manca ogni prova attendibile. Non si ha per base dell'accusa che la denuncia d'un figlio contro del proprio padre.
“Accetti chi vuole una tal base; io la respingo con orrore.
“Onorerai il padre tuo e la madre tua! proclamò Iddio dall'alto del Sinai. Chi calpesta questa legge divina, a cui fecero omaggio tutti i popoli della terra, sanzionando nei loro codici per ogni caso e senza eccezione alcuna il diritto dei figli di non deporre in giudizio contro dei genitori; chi, ripeto, calpesta questa legge, non è più uomo, è un bruto; ed i bruti non meritano fede in giudizio.
“Ciò sia detto in risposta ai fanatici, ai dilettanti di casuistica, ed agli stolti, quorum infinitus est numerus, che stimano non si possa essere buon cattolico senza essere antisemita e giudeofobo.”
Abbiamo trascelto a caso questi esempî, e molti ne tralasciammo dei tanti che ci si affacciavano alla memoria; perocchè questi siano più che sufficienti a dimostrare che lo spirito animante la stampa cattolica, degna di questo gran nome, verso gli Ebrei non vada cercato in quei fogliucciacci di provincia che seguono le pedate dell'Osservatore Cattolico di Milano, giornale più volte riprovato dalla Autorità Ecclesiastica.
E chiudiamo la lunga digressione.
Il radicalismo, abbiam detto, combatte l'Ebreo perchè ne invidia le pretese ricchezze (14); lo combatte, perchè vede in lui incarnati quei principî di libertà e di tolleranza politica e religiosa, che sono l'antitesi la più perfetta delle dottrine radicali, basate sulla violenza ed ispirate al detto del gran satirista di Roma: Stat pro ratione voluntas.
E non senza un perchè il radicalismo ha scelto l'Ebreo a bersaglio dei suoi strali.
La società posa su basi solide, e i radicali, malgrado la loro buona volontà, non riescirebbero certamente a scuoterla d'un tratto.
Perciò volsero prima le loro armi contro la Chiesa cattolica, sicuri di aver a compagni nella lotta molti liberali di buona fede che credevano giovare alle idee di progresso intellettuale e sociale, combattendo la Chiesa e privandola non soltanto di quei privilegi che contrastavano all'ordine politico degli Stati moderni; ma ponendola eziandio fuori del diritto comune, e violando a suo danno i più elementari principî del giure naturale, siccome fu fatto in Francia, in Germania ed in Isvizzera.
Se la lotta contro la Chiesa offriva ai radicali il vantaggio di aver ad alleati molti liberali, la lotta contro gli Ebrei assicurava loro il concorso dei più esagerati campioni del fanatismo religioso.
Ora un partito, che apre in America pubbliche scuole per insegnarvi ad usufruire la dinamite per giungere al progresso sociale, non può essere schifiltoso nella scelta dei mezzi. Dopo aver combattuto a fianco ai liberali contro Ignazio di Loyola, esso si allea ad Arbues e a Torquemada per combattere contro gli Ebrei, per rinnovare contro di loro gli eccessi onde vanno disonorati nella storia i nomi di Ferdinando ed Isabella di Spagna, di Emanuele di Portogallo e di tanti e tanti sovrani delle età media e moderna.
E così, applicando il vecchio precetto, tanto caro ai tiranni, divide et impera, viene il radicalismo man mano sgretolando il vecchio mondo, pronto poi, siccome disse il poeta, a cogliere i frutti del mal di tutti.
Questo abbiamo voluto dire per spiegare il perchè prendiamo oggi a difendere gli Ebrei. Non ci muove interesse di casta, non spirito di religione, ma convinzione profonda, immutabile, che in essi non si osteggia la credenza religiosa, ma si combatte uno dei ripari della moderna società.
Come oggi difendiamo gli Ebrei, avremmo ieri difeso le corporazioni religiose espulse di Francia (15), difenderemmo domani qualsivoglia setta, corporazione o sodalizio cui si volessero negare i beneficî del diritto comune, e questo non per uno spirito alla Don Chisciotte, ma perchè crediamo necessario mettere in guardia la società moderna contro gli assalti del radicalismo, il quale rinnova precisamente la tattica riuscita tanto bene ai precursori della prima rivoluzione francese.
Come costoro, prima di attaccare la monarchia di fronte, vennero man mano scalzando tutti i principî su cui essa poggiava; così i radicali, prima di assalire di fronte la società, la minano sotterra, e vellicando stolte ed abbiette passioni, tentano inocularle l'odio per la libertà, il disprezzo pel diritto, l'amore per le leggi di violenza partigiana, di persecuzione ingiustificata.
A questo lavorìo deleterio bisogna tutti si oppongano: e per opporvisi con frutto, per combattere vittoriosamente questa santa battaglia della civiltà e del progresso, occorre stringersi intorno al labaro dei nuovi tempi su cui sta scritto: Libertà per tutti.
Recoaro, agosto 1883.
Corrado Guidetti.
Dott. in lettere.
(1) Hist. des Juifs, p. 2852.
(2) Rassegna Nazionale, Firenze, 1º luglio 1883, p. 42.
(3) Per evitare una confusione altrettanto perniciosa quanto, ai tempi nostri, comune, quella che proviene dal non intendersi sul significato che si annette alle parole, spieghiamo qui ciò che intendiamo per radicalismo.
Lungi da noi il pensiero di designare con questo nome coloro che aspirano ad una piuttosto che ad un'altra forma di reggimento politico.
Radicale può essere tanto il monarchico quanto il repubblicano, e sì l'uno che l'altro possono esser liberali. Per noi la distinzione fra liberali e radicali sta in ciò soltanto: che il liberale vuole raggiungere i più alti ideali dell'avvenire rispettando i diritti, la libertà, la vita di ognuno; il radicale, invece, è disposto a violare ad ogni momento la libertà ed i diritti altrui, per conseguire il suo intento.
Posta così nettamente la questione, diremo subito che fra quel prototipo leggendario di inquisitore che, dinanzi a un massacro in cui cadevano egualmente vittime eretici e cattolici, avrebbe sclamato: uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi, e Barnave, il girondino, che di fronte alle prime stragi che insozzarono la rivoluzione francese, sintetizzando in una frase cinica e crudele i concetti del radicalismo, nella seduta del 23 luglio 1789, chiede ironicamente dall'alto della tribuna: Le sang qui coule est-il donc si pur? non sentiamo preferenza alcuna.
(4) Appartenevano del pari all'estrema sinistra intransigente del Parlamento romeno quei quattro deputati che nel 1878 escogitarono una mozione intesa ad un tempo a inorpellare l'Europa, che insisteva perchè agli Ebrei si accordasse l'eguaglianza civile, ed a rendere a questi impossibile o quasi il conseguirla. V. Marco Antonio Canini. La verità sulla questione degli Israeliti in Rumania. Roma, Barbera, 1879.
In Italia poi, uno dei rarissimi deputati che faccia pompa del suo antisemitismo, e che si diverta a parlare nelle sue corrispondenze giornalistiche di Giornali della Sinagoga e di altre simili amenità da medio evo, è quello stesso che