Pro Judaeis: Riflessioni e Documenti. Corrado Guidetti

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       Indice

      Costituiscono gli Ebrei una razza speciale?

      La tendenza scientifica cui si inspira il nostro secolo ha voluto trovare una formola con cui giustificare la persecuzione contro gli Ebrei, e si disse che essi costituivano tuttora una nazione speciale, che quindi erano da considerarsi nei diversi Stati, in cui dimoravano, come stranieri, e per poco non si propose di equipararli agli zingari ed ai gitani. Ricacciare gli Ebrei in Palestina è la proposta la più moderata che esca dalle labbra degli odierni antisemiti.

      Sarebbe agevole rispondere a questa pretesa opinione scientifica con una sola parola, dimostrando, cioè, come oggi tutte le legislazioni dei paesi civili si affrettino a cancellare dai loro codici ogni differenza fra cittadini e stranieri, progresso questo, in cui l'Italia fu, col suo codice civile, vessillifera alle altre nazioni.

      Noi non abbiamo, d'altronde, ad avversarî nè filosofi, nè cristiani, nè liberali: ognuno di questi, infatti, troverebbe, nelle proprie convinzioni morali, religiose o scientifiche, argomenti per esserne condotto alla pratica della più larga tolleranza. Abbiamo di fronte, invece, quella fazione, oggi pur troppo numerosa, che vorrebbe la legislazione sociale non inspirata a nessun principio superiore all'uomo, e serva al più gretto utilitarismo; quella fazione che in America, la terra classica della libertà, propone ed ottiene provvedimenti straordinarî contro i Chinesi!!

      Vinciamo quindi la naturale ripugnanza, e facciamoci a provare come gli Ebrei differiscano dagli altri italiani per la religione soltanto, non per l'amore al paese, non per la razza.

      Se fra gli antisemiti italiani vi ha qualcuno cui scaldi il petto amor di patria, si faccia innanzi ed osi contestare l'italianità a quel monumento di patriottismo che è l'on. Finzi.

      Attacchiamo dunque di fronte il pregiudizio, larvato a scienza, e mostriamo che è tanto assurdo il credere che gli Ebrei sieno oggi i discendenti di Abramo quanto sarebbe ridicolo il sostenere che il Kedive d'Egitto sia l'erede diretto dei Faraoni, o che nelle vene degli odierni Romani corra il sangue dei Bruti e degli Scevola.

      Insomma, gli Ebrei di Palestina non furono, come volgarmente si crede, un popolo segregato dal consorzio umano. Ecco come un autore non sospetto e che, vivo, non si sarebbe mai immaginato di vedersi citato nel secolo xix a difesa degli Ebrei, scrive:

      “Questi ultimi Ebrei [dopo la morte di Erode] erano un miscuglio di parecchie nazioni. Se ne erano stabiliti in tutti i paesi che sono sotto il sole, siccome dice la Scrittura. Parecchi venivano ad abitare nella Giudea, od almeno vi facevano qualche devoto viaggio per poter offrire sacrifizi a Dio nel solo tempio in cui fosse permesso di farlo. Oltre a ciò vi erano sempre ad ogni qual tratto dei Gentili che si convertivano, e divenivano proseliti. Così gli Ebrei, a parlar propriamente, non eran più un popolo solo colla stessa lingua e gli stessi costumi, ma parecchi popoli che si riunivano in una sola religione. Persino quelli che abitavano la Terra Santa erano un miscuglio di diverse nazioni, di Idumei e di altri Arabi, di Egiziani, di Fenici, di Siriaci e di Greci.”


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