Pro Judaeis: Riflessioni e Documenti. Corrado Guidetti

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milioni il numero degli italiani nel 1860, ed a quarantamila il numero degli ebrei, si vedrà di leggieri quanto sproporzionatamente numeroso sia stato il concorso degli Ebrei in quella spedizione. I nomi che precedono abbiam desunto dal n. 21 dell'anno 1864 del Bollettino delle nomine e promozioni. Giornale Ufficiale militare, pag. 169 e seg.

      (24) Esodo, xii, 38.

      (25) Giosuè, ix, x. — ii. Sam. xxi.

      (26) I. Re.

      (27) Ester, viii, 17.

      (28) II. Re, xvii, 24 e seg.

      (29) II. Re, v, 17, 18.

      (30) Antiq., l. xx, cap. 2 a 4.

      (31) Mœurs des Israélites, cap. v. In Œuvres de l'abbé Fleury, Paris, Michel Desaiz, 1837, pag. 183, col. i. Cfr. Frank, De l'état politique, religieux et moral de la Judée dans les derniers temps de sa nationalité. In Vérité Israélite, tomo ii, pag. 7 e segg.

      (32) Atti degli apostoli, ii, 5.

      (33) Cfr. Degubernatis, Matériaux pour servir a l'histoire des études orientales en Italie.

      (34) Havet, Le Christianisme et ses origines. L'ellénisme, t. ii, pag. 248. Cfr.: Delaunay, Philon d'Alexandrie. Les écrits historiques, pag. 123 e 124; Nicolas, Des doctrines des Juifs, pendant les deux siècles antérieurs a l'êre chrétienne, pag. 113; Beuss, Hist. de la Théologie chrétienne au siècle apostolique, v. 1, pag. 107 e 109.

      (35) Avendo condotto al loro culto un gran numero di Greci, ne fecero una parte della loro comunità. (De bello jud., libro vii, cap. iii, § 3).

      (36) Les philosophes du siècle d'Auguste in Revue contemporaine. Tomo v, prima dispensa.

      (37) Judaeorum juventutem per speciem sacramenti in provincias gravioris cœli distribuit, reliquos gentis ejusdem vel similia sectantes urbe summovit. (Svetonio, in Tiber., § 36).

      (38) Judaeus qui eum qui judaicae religionis non esset contraria doctrina ad suam religionem traducere praesumpserit, bonorum proscriptione damnetur, miserumque in modum puniatur. (Leg. 7, Cod., de Jud.; Dione Cassio, Hist. rom.; Spencer, In orig., p. 33).

      (39) Hist. rom., xxxviii, 17.

      (40) Oggi ancora, secondo una corrispondenza della Presse di Vienna, riferita nel n. 20 dell'Israelit di Magonza dell'anno 1875, esistono nell'Yemen più di 500 mila ebrei.

      (41) A quest'epoca, il giudaismo salì nuovamente sopra un trono regio, sopra quello dei Cazari, popolo della Tartaria, ai quali eransi mischiati alcuni ebrei, cristiani e mussulmani. Fu senza dubbio per effetto del commercio crescente in quel regno, così favorevole all'industria e situato vicino il mar Caspio, che Balan, capo dei Cazari (o Cozari) si lasciò convertire al giudaismo. Da quell'istante un ebreo regnò costantemente per meglio di tre secoli. (Schwab, Storia degli Ebrei, tradotta dal prof. Pugliese. Venezia, Longo, 1870, pag. 95. Cfr. Ad. Neubauer, Relazione al Ministro ed osservazioni del sig. Munk in Journal Asiatique, 1865, tomo i).

      (42) Monumenta Histor. German. Scriptores, vi, p. 704 e 720.

      (43) Würdtwein, Nova subsidia diplomatica, i, p. 125.

      (44) Bedarride. Op. cit., pag. 84.

      (45) Basnage. Op. cit., libro vii, cap. 18.

      (46) Bartholoccius. Bibl. rabb., t. iii. — Salomon ben Virga, Scevet Jehudà, 5 excidium.

      (47) Cfr. De Rossi, Diz. storico degli Autori Ebrei, Parma, 1802, a. v. Nassi e Steinschneider, Catalogus Libr. Hebr. in Bibl. Bodleiana, col. 1515.

      (48) Cfr. Macaulay, Speeches, vol. 6, pag. 141, 2ª ediz. Tauchnitz.

      (49) È innegabile che nell'età moderna lo spirito di propaganda degli Ebrei è completamente cessata. Pare che ora abbiano preso alla lettera l'insegnamento del Talmud: Son perniciosi i proseliti agli Israeliti come la lebbra o come la calvizie (Talm. Bab., capo iv, folio 47 b. et alibi) sicchè si può oggi asserire che la religione mosaica è la sola, fra quelle professate nel mondo civile, che non si occupi di far proseliti. Pure oggi ancora non mancano esempî, benchè rarissimi, di Cristiani che abbracciano volontariamente il Giudaismo. Cooper, nelle sue lettere sugli Stati Uniti, parla di una società di Ebrei costituitasi nello Stato di Nuova York per provocare la conversione dei Cristiani. Se la notizia, che non vedemmo mai confermata da altre fonti, non è un humbug americano, la fondazione di questa società è una prova che gli Ebrei di America non si sentono, per quanto almeno concerne l'eccentricità, estranei alla terra in cui vivono; perocchè


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